36. 6:33 am

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Casa la Notte

Sono passati diversi giorni dall'ultima volta che sono stata a Hogwarts:
ho deciso, per un breve periodo, di staccarmi da quella realtà.

Non è nulla di preoccupante,
ho solo bisogno di un po'di tranquillità nella mia vita e, vista l'incredibile quantità di studio, ho dovuto abbandonare qualcosa.

In ogni caso ritornerò presto lì.
La Missione Carbonara ancora non è terminata e io non ho intenzione di arrendermi.

Nel frattempo, però, mi lascio cullare dal tocco gentile delle mani di Edoardo che,
senza paura, sfiorano i miei capelli puliti.

Dopo aver passato l'intero pomeriggio scorso a studiare, ho deciso di chiedergli di rimanere a dormire qui, a casa mia,
e lui ha immediatamente accettato.

Abbiamo passato la notte a scherzare e a divertirci tra di noi,
quasi come dei buoni amici.

Dico "quasi" perché ormai è ovvio a entrambi che sta accadendo qualcosa e io non ho paura ad ammetterlo.

Verso le 5 del mattino ho iniziato ad accusare la stanchezza, dovuta al fatto che non avevo dormito i giorni precedenti,
e probabilmente devo essermi addormentata molto vicino a lui.

Non eravamo abbracciati, anzi, lui sembrava lontano da me.
Però anche solo il sentire la sua mano che dolcemente mi accarezza il volto mi tranquillizza.

"Dovresti dormire di più, lo sai?" chiede.
Evidentemente ha capito che sono sveglia.

"Non ci riesco" rispondo con voce sottile e assonnata.

Improvvisamente lo sento avvicinarsi e lasciarmi un leggero bacio sulla guancia,
mentre il suo braccio si fa strada sotto il mio corpo per stringermi a lui.

"Ora forse ci riuscirai".

Mi lascio scappare un leggero sorriso sul volto.

Tutta questa situazione ha dell'assurdo.
È incredibile come, dal nulla, Edoardo sia piombato nella mia vita stravolgendola completamente.

Probabilmente, se in un futuro dovessimo separarci, sarebbe la cosa più dolorosa della mia vita.
Più i giorni passano più mi rendo conto di quanto io sia ormai dipendente da lui e dalle sue parole che infondono tranquillità.

Prima che possa rendermene conto il suo caldo abbraccio mi riporta a dormire.

5:03 pm

Edo aveva appena lasciato casa mia, controvoglia, perché la mamma lo stava cercando.

Fortunatamente avevamo finito di studiare un'oretta prima e quindi avevamo avuto un po' di tempo per noi due.

Nè io nè lui abbiamo accennato alla parola
"fidanzamento" ma per ora mi va bene così:
non posso pretendere dopo un bacio e qualche coccola che lui diventi il mio fidanzato.

Essendo sola a casa, finalmente,
mi concentro sulla missione:
ho la mappa davanti ai miei occhi e continuo a riflettere senza mai fermarmi.
Non voglio assolutamente shiftare adesso,
mi sono ripromessa che avrei preso un momento di pausa, per pensare ovviamente.

Ma quando si tratta di Hogwarts tutto sembra così serio,
quasi come se questo piano che sto cercando di portare avanti sia più importante di ogni altra cosa a questo mondo.

Rilasso leggermente il volto, portando la testa all'indietro, e tiro un sospiro.

Ormai sono rassegnata:
per poter risolvere tutti questi casini devo ritornare lì, dove tutto è iniziato.
Senza un briciolo di voglia mi alzo dalla sedia e arrivo al letto sul quale, in meno di due secondi, sono stesa a stella marina.

5:26 pm
Corridoi di Hogwarts

"Harry, Harry stai fermo!"

"Vai via! Non ho intenzione di parlarti".

Sono ormai dieci minuti che lo sto rincorrendo in questi corridoi infinitamente lunghi e sconfinati.

"Ti prego, perché hai paura di me?"

"Non ho paura di te!
Semplicemente non posso dirti niente"

"Ma dirmi niente riguardo cosa?
Che succede HARRY PARLAMI!".

La mia voce risuona potente nei meandri della scuola.
Il ragazzo si gira nella mia direzione,
cessando finalmente di camminare.

"È- è tutto così c-complicato... io non so come spiegartelo..." dice, mentre dai suoi occhi  iniziano a scendere piccole lacrime.

Il mio cuore si scioglie alla vista delle sue mani che tremavano, e del suo corpo che piano piano cede accartocciandosi su se stesso.

Gli corro incontro azzerando la distanza tra noi due e lo prendo in un caldo abbraccio,
sperando che il suo organismo non ceda.

"Va tutto bene, sono qui".

Passano i minuti e il silenzio viene spezzato,
finalmente, dalla sua voce.

"Devo parlarti di quello che ho visto, è urgente"

"Sei sicuro di volerlo fare?"

"Si, tu hai il diritto di saperlo".

Da quel momento in poi ogni singola parola che veniva fuori dalla sua bocca era come arabo per me:
non riuscivo a comprendere il nesso logico tra tutti i particolari che componevano la situazione della quale stava cercando di parlarmi.

"Stai dicendo che, tu hai avuto una visione?"

"Si, il problema è che non so il perché.
Non capisco se quello che ho visto sia reale o meno, non so neanche se era solo un sogno".

Cerco di tranquillizzarlo dicendogli che probabilmente era solo un po'stressato e la sua mente ha elaborato la cosa in maniera sbagliata.

Lui sembra rilassarsi e, in pochi secondi, mi chiede di seguirlo per andare in Sala Comune perché aveva bisogno di sciacquarsi il volto.

Per tutto il tragitto, però, nella mia testa risuonano le mie stesse parole:
quella visione era realtà o solo un sogno?
Ma soprattutto: se fosse stata reale,
quando sarebbe accaduta?

SPAZIO AUTRICE: povero Harry :(
Ma non rattristiamoci, tra Ali e Edo le cose sembrano andare bene😼.

ci vediamo al prossimo capitolo
-kimmy🖤

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