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Casa la Notte

È ormai passata una settimana intera dalla Vigilia di Natale e il mio compleanno si avvicina:
sono nata il 7 gennaio... che sfortuna eh!
Esattamente il giorno della riapertura delle scuole.

Fatto sta che sono sempre stata abituata a festeggiarlo il 6 sera, in modo tale da poter avere un ultimo spazio di tranquillità prima del ritorno alla vita normale.

Oggi è la sera del 31 dicembre anche se quasi non sembra esserlo;
infatti Edoardo deve andare ad una cena in compagnia dei suoi genitori e di alcuni loro amici mentre mia mamma è costretta a lavorare.
Lorenzo quindi ha deciso di rimanere con lei in ufficio e ci raggiungeranno a casa poco prima della mezzanotte.

"Quanto vorrei essere lì Ali..."

"Lo so, ma non preoccuparti.
Verrai qui per il mio compleanno"

"Me lo auguro,
comunque a mezzanotte se vuoi posso chiamarti"

"Stai tranquillo, qui con me ci sarà il resto della mia famiglia quindi sicuro non sarò sola".
Dopo aver pronunciato questa frase cala il silenzio e smetto di sentire bene Edoardo.

"Edo? Tutto ok?"

"S-si, penso sia arrivata la cena.
Mia madre mi sta chiamando"

"Va bene, corri a mangiare!
A dopo".

Esco fuori dalla stanza e con mio immenso piacere noto che Josh e Nina non si stanno picchiando, fantastico!

"Cos'è? Vi siete presi una pausa dalla lotta?"

"MAI!" risponde Josh.
"Avevamo fame...".

Corro verso la dispensa prima che uno dei due possa raggiungermi e prendo un pacchetto di patatine: che bella cena!

Avrei voluto preparare qualcosa ma mamma me l'ha impedito, visto che se avessi mandato a fuoco qualcosa lei non sarebbe potuta venire a sistemare la situazione...

Sembra un motivo stupido, ma non ha tutti i torti.
Qualche anno fa ho per sbaglio incendiato lo strofinaccio!

"Andate in camera, forza!"

"Si" rispondono in coro entrambi mentre,
tutti insieme, ci dirigiamo nel corridoio che comunica con tutte le stanze.

I due mostriciattoli accendono immediatamente la tv e si stendono sui loro lettini;
io invece non ho idea di cosa fare.

Per qualche secondo ho pensato di shiftare,
ma poi mi sono resa conto che sarebbe stato troppo rischioso visto che devo controllare Nina e Josh.
Così ho pensato di stendermi sul letto e stare al cellulare in attesa della mezzanotte.

Improvvisamente qualcuno suona alla porta.

"Vai tu!" urla la piccolina.

Mi alzo dal mio comodo letto e corro verso la porta: è Ninni.

"Nonna" urlo poco sorpresa.
"Cosa ci fai qui?"

"È la notte di capodanno e volevo passarla con i miei nipoti, disturbo?"

"Si" rispondo fredda.

"Andiamo Lilli! Non scherzare.
Non è mica il primo di aprile no?".

Che battute orribili.
Prima facevano molto ridere...

"Senti, i gemelli sono in camera loro e stanno guardando la tv mentre io ho intenzione di riposarmi,
quindi la tua presenza qui è alquanto inutile"

"Vabbe... ormai ci sono, no?"

"Mh, e quindi?"

"Potremmo fare qualcosa di divertente,
solo io e te"

"Perché dovrei?
Sparisci per la notte della Vigilia senza manco farti sentire, inizi a diventare una pazza ossessionata di tutto quello che faccio e invadi sempre la mia privacy.
Mi vuoi dire cosa sta succedendo?".

Ninni intanto si sposta verso la vetrata che si affaccia sulla strada, facendomi avvicinare a lei dopo aver chiuso la porta.

"Non è facile da spiegare Ali,
non sono qui per parlare di questo..."

"Allora c'è qualcosa sotto".

Il suo sguardo è deluso e amareggiato,
quasi come se si vergognasse delle sue azioni.

"Mi dispiace tanto Lilli" dice.

"Per cosa nonna?"

"Non avrei dovuto"

"Fare cosa? Cosa sta succedendo?"

"Hai fatto la cosa giusta, Maria Sole".

Una voce alle mie spalle mi spinge a girarmi e i miei occhi cercano di mettere a fuoco la persona che hanno davanti:
la sua voce è maschile e molto bassa,
lui è molto alto e porta un completo con giacca e cravatta.
Non riesco a vedere molto del suo viso.

"Chi sei? Perché sei in casa mia?"

"Fino a prova contraria, questa è anche la mia dimora.
Tua madre non sa mantenersi da sola" dice,
e subito dopo esce fuori allo scoperto.

Ha gli occhi azzurro cielo, proprio come i miei, e i capelli sono corti e sistemati accuratamente.
Si avvicina lentamente alla vetrata, con il suo sguardo puntato su di me.

Finalmente arriva ad una vicinanza tale da renderlo perfettamente riconoscibile.

Quasi le mie gambe non cedono.

È lui, è tornato.
È mio padre.

LEGGETE TUTTI❤️
SPAZIO AUTRICE: zan zan zaaan.
Colpo di scena particolare, lo so.
Potrebbe sembrare messo a caso ma state tranquilli, non lo è😼.
Da questo punto in poi la storia si avvia lentamente verso la fine.
Ho detto "lentamente" eh, c'è ancora un po' da spiegare.
Un po' mi dispiace dover abbandonare questi personaggi, mi ci sono affezionata.
Spero comunque di star mantenendo vivo il vostro interesse per questa storia,
per questo anche un piccolo commento ogni tanto oppure una stellina mi farebbero capire cosa pensate di quello che scrivo.
Detto ciò vi saluto.
Ci vediamo al prossimo capitolo
-kimmy🖤

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