capitolo 9

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La prima settimana di scuola era trascorsa, le lezioni procedevano e gli sguardi di Malfoy erano sempre coperti da un velo di timore.

In una giornata uggiosa Harry decise di recarsi da Garten per scoprire cosa il professor Piton gli avesse lasciato e, soprattutto, perché l'avesse fatto.

Mentre vi si recava continuava a pensare al Draco commosso che aveva visto la settimana precedente ed all'aria timorosa che lo circondava da quel momento in avanti.
Casualità volle che tra un pensiero e l'altro Harry s'imbattesse proprio nel suo maghetto; avvicinatosi senza farsi vedere attaccò subito il discorso:

«Hey Malfoy!»

questo fece un balzo, si girò un po imbarazzato, e rispose

« che vuoi Potter? Non hai di meglio da fare?»;

Harry decise di andare diretto al punto e disse

«Stavo andando da Garten a dire il vero, poi ti ho visto e mi sono ricordato di quando ti sei commosso vedendo me e la mia fenice... Ero curioso di sapere da quando avessi iniziato a provare sentimenti positivi verso la gente... E verso di me in particolare »

La voce di Harry iniziò a tremare sul finire di questa frase, ma era nulla a confronto dell'imbarazzo che ora affliggeva il biondo: arrossito e sudato disse, tentando in vano di nascondere il tremolio nella sua voce:

«non stavo piangendo, avevo qualcosa in un occhio... E sono corso in stanza perché mi dava fastidio e volevo levarlo... Comunque io... Non provo nulla per te, nulla se non disprezzo per, hai capito Harry?! »

Harry sorrise poiché aveva finalmente capito qualcosa; quel tono era troppo morbido per il genere di discorso, la voce di Draco tremolava come mai prima e l'occhialuto capì di avere la chiave per schiudere ripensamenti nel biondo, nel remoto caso quelli fossero atteggiamenti inconsci e non intenzionali.

Il moro, dunque, con voce sicura ribatté:

« Ah, quindi è ufficiale, ora mi saluti per strada e mi chiami anche per nome??».

Draco si rese conto di non aver più usato il nome di Harry soltanto parlandone con Blaise o parlando tra se e se, bensì di averlo usato direttamente con lui, ed era la prima volta in assoluto!
Piuttosto scosso per la cosa, concluse:

«Oh Potter, non è comunque il tuo nome? O forse a me è vietato usarlo? E... Non avevi da fare col prof. Garten?».

Harry si era quasi dimenticato di questo fatto e dunque si congedò furbescamente

«Caspita,hai ragione! Ora scappo, ciao Draco»

e il biondo, che aveva abbassato la guardia

«Ciao Harry »

Appena resosi conto di ciò che aveva appena fatto Draco mugugnò, proprio come quando ci si martella su un dito per errore, ed Harry, che era già lontano, sentendolo sogghignò.

Giunto da Garten si scusò per il ritardo, si sedette sorseggiando una tazza di te e successivamente il professore gli porse lo scatolone.
Harry lo ringraziò di tutto cuore e i due si persero in nostalgici ricordi con i quali Rupert confermò di essere stato amico di Lily, Sirius, Remus e James ed affermò di esser stato il miglior amico di Severus, nonché suo confidente sin dai primi anni di scuola ad Hogwarts.

Terminato il "momento nostalgia " Harry tornò al dormitorio grifondoro trasportando a fatica il voluminoso scatolone.

Giunto in stanza lo fissò titubante e quando l'aprì vi trovò un baule di legno sigillato da una strillettera, che però era nera con sigillo bianco, quindi Harry pensò non si trattasse di un rimprovero e volle attendere ad aprirla per essere lucido e aver un ricordo di ottima qualità, per poterlo estrarre e conservare anche dopo la distruzione della missiva.
Sopra al baule, però, vi era un pezzo di pergamena; Harry l'aprì ed iniziò a leggere:

"signor Potter, siccome su alcune cose contenute nel baule ho promesso riservatezza, giurando sulla mia stessa vita, spero di non essere più materialmente presente nel mondo dei vivi, in caso contrario, SMETTA SUBITO DI FRUGARE TRA I MIEI EFFETTI PERSONALI!! Firmato: Severus Piton."

Nel leggere la parte finale Harry avvertì un brivido lungo la schiena, dopo di che optò per andare a dormire e scoprire, dopo una notte di riposo, cosa contenessero la strillettera e il baule.

gli opposti si incantanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora