capitolo 19

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Harry pensò a lungo al modo ed al luogo in cui dichiararsi al suo amato, ma fu durante una lezione di astronomia che ebbe un'illuminazione.

Il biondo gli passò vicino e subito l'aria si riempì di profumo alla lavanda; un aroma che li aveva accompagnati in ogni incontro da quando ne avesse memoria olfattiva. Il ragazzo pensò che, siccome pare che a Draco piaccia molto la lavanda, sarebbe stato opportuno dichiararsi in un romantico campo del suddetto fiore al tramontar del sole. Decise le circostanze mancava un pretesto per attirare lì il giovane serpeverde senza che questo sospettasse nulla. Al fine di rendere tutto speciale Harry chiese l'aiuto di Hermione.La ragazza, saputo il piano, ritenne la cosa favolosa e indicò all'amico un luogo perfetto per la cosa. I due organizzarono ogni dettaglio, si procurarono cibo e bevande, allestirono il posto come per una scampagnata tra fidanzatini e pensarono a come portare lì il biondo: decisero che Harry lo avrebbe fatto materializzare con lui senza dirgli la destinazione. Dopo aver organizzato la logistica mancava il pegno d'amore, qualcosa che simboleggiasse la loro unione. Per questo Harry chiese un consiglio a Luna, la quale immaginava già tutto, identità dell'amato compresa. L' amica procurò ad Harry delle splendide collanine coi ciondoli che si incastravano tra loro. Sopra vi erano state incise le loro iniziali e vi erano incastonate una pietra azzurra ed una viola. Quella azzurra era quasi trasparente, come l'essenza del giovane innamorato; quella viola era più intensa dell'altra e a prima vista pareva opaca,ma a un attento esame si rivelava anch'essa pura e limpida: in breve inizialmente torbida ma poi pura, come l'essenza di Draco.Tutto era ormai pronto, il piano sarebbe scattato dopo la lezione di Garten, appena prima del tramonto. La lezione parlava di incantesimi di difesa, nella successiva ci sarebbero stati i primi duelli. L'argomento più complesso della lezione fu l'incanto patronus; Harry era già all'appuntamento con la mente ed era visibilmente distratto, e Garten lo capì subito. Con quel genere di docente non ha mai importanza di chi si tratti, dal momento che si prende parte a una lezione, neppure l'Oscuro signore potrebbe di distrarsi senza farla franca. «Potter!! -tuonò Rupert- siccome nessuno nasce acculturato gradirei seguissi anche tu! Non importa chi tu sia, nella mia aula puoi ignorarmi solo se conosci meglio del sottoscritto l' argomento trattato!».Respirò e, passando a un tono di sfida, riprese:« non voglio sapere dove sia la tua mente, ma porta il tuo corpo su quella pedana e mostra a tutti la grandezza del mio metodo, così smetterai di sentirti al di sopra delle mie spiegazioni, non puoi sapere già tutto, anche se hai sconfitto Voldemort!». Mentre Harry si dirigeva in cima alla pedana tutti morivano dalla voglia di vedere Potter colto in fallo; ma i grifondoro dell' Esercito di Silente lo avevano avuto come insegnante ancor prima della sconfitta dell'Oscuro signore e aspettavano solo lo stupore del docente... Hermione addirittura ridacchiò, poiché conosceva la potenza del patronus dell'amico. Garten si mise accanto all'alunno, prese fiato e rilassati i muscoli enunciò a gran fiato «expecto patronum!!». Dalla bacchetta del professore uscì un portentoso ariete argenteo che abbagliò le prime file di ragazzi.Rupert disse alla classe « questo ragazzi è un patronus corporeo, più complesso tra i risultati raggiungibili.Solitamente l'incanto si manifesta con una nebbia argentea; per entrambi serve la tecnica, cosa che ancora voi non avete. La sola formula, senza tecnica, non produce risultati -poi guardò al suo fianco- Potter! Eviterai la punizione se dalla tua bacchetta uscirà più di un soffio di fumo argentato » si levò il suono di due risate mal trattenute con le mani alla bocca: erano Ron e Hermione che aspettavano lo sgomento del professore. Dopo quelle due risatine scese il silenzio e Rupert diede il via libera.Harry raccolse le forze,respirò e enunciò con potenza esplosiva nella voce :«EXPECTO! PATRONUM!!». Si spensero le candele ed il maestoso e ormai famoso cervo comparve, illuminando a giorno la classe, arrivando fino alle ultime file. Garten aveva la bocca spalancata e lo sguardo fisso, guardò incredulo l'alunno, tentò di dirgli qualche parola senza però riuscire a dire molto altro oltre a « sta mi***a!». Dopo la perla di finezza,ancora scosso dall'accaduto, il docente si girò verso la classe e annunciò la fine della lezione. Harry, soddisfatto, uscì dalla classe eattese Malfoy per poi smaterializzarsi. Appena rimaterializzati Draco prese a starnutire «Potter! Sei il solito maldestro! Non sai che sono allergico al polline?!» Harry subito tornò ai locali scolastici con l'amato, calmatolo decise di rimandare proposta e ciondoli. In breve era tornato al nascere del problema: quale occasione sarebbe stata utile a raggiungere il suo obiettivo?


gli opposti si incantanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora