Dopo gli avvenimenti del giorno successivo alla cena "with mes amis" i due fidanzatini stettero più tempo in disparte, cercando quella scintilla che s'era accesa al risveglio nella stanza delle necessità.
Trovarla sembrava impossibile, ogni giorno più del precedente.
Tutta questa difficoltà nel rapporto di coppia probabilmente era legato anche a una cosa che non riguardava i sentimenti: s'avvicinava la partita grifondoro-corvonero.
Come prima d'ogni partita Harry era tesissimo, ma non lo dava a vedere, e riusciva addirittura a coccolare Draco e consolarlo per eventuali insuccessi scolastici.
Il giorno della partita era nuvoloso,pioveva e soffiava il vento, Harry aveva brutti presentimenti.
La partita cominciò tra varie difficoltà; punto di grifondoro, punto di corvonero, ancora grifondoro, ancora corvonero e così via, continua parità.
Tra le fitte gocce di pioggia Harry vide il boccino, mancavano pochi minuti alla fine del tempo e le squadre erano il perenne parità.
Il cercatore di grifondoro partí all'inseguimento, alle spalle aveva costantemente il suo diretto avversario; sfrecciarono nella pioggia quando d'un tratto «punto a corvonero! » esclma lo speaker, Harry si rese conto di essere in svantaggio a pochissimo dalla fine, quindi mise tutto se stesso nell'inseguimento.
Il cercatore di corvonero era lento, non riusciva a reggere il passo, ma non voleva permettere a grifondoro vincere, quindi urtò intenzionalmente la scopa dell'altro.
Harry ondeggiò un po', poi venne disarcionato dalla scopa.
Restò aggrappato al manico di questa, ma non riuscí a rimontare su.
Il giocatore scorretto, che non era stato visto, si fece sfuggire il boccino anche se ancora lo rincorreva, tutti però guardavano Harry. Tutti lo guardavano, tutti tranne un attaccante che si lanciò con la pluffa verso la porta di grifondoro; quel tale non calò una cosa, Ron ne aveva già viste mille di situazioni in cui Harry era in pericolo e s'era salvato, quindi era ancora concentrato sul gioco.
Corvonero lanciò, grifondoro parò e rilanciò. La pluffa attraversò il campo senza attirare l'attenzione di chi era impegnato a guardare Harry che stava quasi rimontando in sella, nessuno la vide,nessuno, e...
«punto a grifondoro! Tempo scaduto, ed è parità!».
Ron era in cima al mondo, Harry al livello più basso, si sentiva inutile, e lo notò anche Draco che l'aspettava dopo la doccia fuori dagli spogliatoi.
Harry era curvo su se stesso, spalle basse e sguardo perso, trascinava i piedi e il suo ombrello era appoggiato alla schiena; non mise forza ne nel tenerlo dritto per ripararsi dalla pioggia ne nell'abbracciare Draco, sembrava fosse morto dentro.
Questa volta fu il biondo a prenderlo per mano e portarlo al platano picchiatore.
I due erano zuppi, il biondo tremava quasi, l'altro era sempre nello stato di poco prima.
Gli tolse il mantello e la camicia che erano zuppi e gli diede la sua maglia,che era ancora asciutta, restando con la camicia e col mantello ormai appesantito dall'acqua. Vedere Draco infreddolito e tremante fece scattare qualcosa in Harry che a sua volta tolse i vestiti bagnati al fidanzato, accese un fuoco per farli asciugare e poi vi si accoccolò davanti abbracciato al suo amore.
Harry aveva appena visto Draco rinunciare a qualcosa per qualcun altro, ora aveva una certezza inconfutabile: anche Draco era buono d'animo e, cosa più importante, l'amava veramente.
Il cercatore di grifondoro in quel giorno avrà anche subito una mezza sconfitta nello sport, ma certamente ha potuto confermare la più grande vittoria nel suo cuore.
STAI LEGGENDO
gli opposti si incantano
Teen FictionDopo la seconda guerra magica, il clima ad Hogwarts è decisamente più quieto. La tranquillità ritrovata dal mondo magico sarà lo sfondo della turbolenta nascita di un nuovo e alquanto improbabile amore. Questo legame insolito, si svilupperà tra due...