capitolo 47

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Il sole era sorto da pochi minuti, sia Harry che Draco erano svegli, in poche ore i due si sarebbero trovati faccia a faccia sulla scopa in pieno campo di quidditch.

Un nodo allo stomaco li attanagliava entrambi, ma a differenza del serpeverde il moro aveva al seguito amici più sentimentalmente attivi, di conseguenza ne soffriva meno.
Il giovane grifondoro ne era consapevole, quindi mandò dal biondo Ginny ed Hermione come supporto.

Draco era teso come un elastico, addirittura tremava per la tensione.

Effettivamente non era una gran bella giornata, meteorologicamente parlando.
C'erano nuvole scure qua e là, il vento soffiava lieve e freddo ed in fine l'umidità rendeva tutto viscido e scivoloso.

« Draco, che ti succede? Perchè sei cosí agitato? È per il tempo o per l'identità del tuo avversario?»

domandò Hermione; il giovane rispose, balbettando leggermente:

«io...
...non lo so...
... Credo per entrambi...
... Non voglio rischiare che uno di noi due si faccia male»

« Andiamo femminuccia! -lo apostrofò la rossa- Che ti succede? Ci siamo battuti molte volte, io stessa ho ammirato le tue mosse anche se mi duole ammetterlo!
Certo, non posso dirti che sei più bravo di Harry, ma te la cavi molto bene, sarà una partita entusiasmante!
E mi spieghi cosa cambia dal lato del farsi male?
Non rischiate anche durante le altre partite?!
Suvvia, tira fuori la grinta che tanto mettevi in mostra quando ti facevi beffa di noi!».

Draco abbassò lo sguardo e, con un filo di voce, rispose

« non era grinta, era il mio modo di reprimere l'amore e l'invidia per il vostro affiatamento con Harry...
Ora che non ho più problemi con questi sentimenti non mi interessa trionfare a suo discapito, credo che lascerò vincere grifondoro»

« Scelta tua Draco, ma pensa alle conseguenti reazioni della tua casa»

disse l'arguta grifondoro.

Draco iniziò a singhiozzare, ma Ginny aggiunse:

« sono anni che gioco in squadra con Harry, questa è una finale, dubito che possa gradire una vittoria non guadagnata!».

Draco iniziò a piangere; ma le due riuscirono, almeno momentaneamente, a farlo smettere e portarlo agli spogliatoi.

Lì ebbe il primo confronto con il fidanzato.

Harry lo abbracciò e lo baciò, poi gli disse:

« Oggi voglio che tu mi dia filo da torcere, questa partita dovrà restare negli annali del quidditch! ».

Draco si allontanò di qualche centimetro, poi replicò

« Io... Io non voglio battermi, la vittoria è tua...»

Harry era contrariato, non voleva una vittoria regalata, e neppure Ron, Hermione, Ginny e Luna volevano permettere al biondo di fare una simile assurdità.

I due fidanzati stavano discutendo l'insostenibilità dell'idea proposta dal biondo di ritirarsi in favore di grifondoro.

Draco era seduto su una panca e, mentre piagnucolava in mutande, continuava a insistere sul non voler scendere in campo.

Seppur fossero presenti tutti i componenti della compagnia per far supporto morale ai due l'attenzione del moro era tutta rivolta al fidanzato; tale sentimento, poi, era contornato da sdegno per l'idea del "forfet".
Per questo motivo, a prescindere da cosa stesse facendo, il giovane grifondoro continuava a ribadire a Draco di volere un confronto alla pari e vincere o perdere con onore.

L'esecuzione automatica delle azioni portò Harry a spogliarsi per indossare la tenuta da gara; mentre si svestiva continuava imperterrito il suo monologo:

« Ascolta Draco, non voglio farti vincere, e tantomeno che tu mi offra la vittoria a tavolino; è la finale e voglio meritare la vittoria battendomi come ho fatto in ogni partita per ormai otto anni.
Ci siamo confrontati molte volte sul campo sportivo, perché sta volta dovremmo tirarci indietro?!
Dico bene Ron?!
Ron??!!»

Il rosso, che stava alle spalle dell' amico, non rispose.

Harry si voltò e sentì Luna sussurrare alla fidanzata

«Ginny, ma come hai potuto rinunciarci?
È enorme! »

Perplesso si voltò ulteriormente e vide Ron che chiudeva gli occhi ad Hermione con le mani e lo fissava dritto negli occhi.

Lo sguardo del rosso era il solo fisso al viso del ragazzo; gli sguardi delle fidanzate, infatti, non erano neppure lontanamente rivolti al suo volto.

Il moro continuava a non capire, quindi esclamò:

« Si può sapere che avete tutti?!»

Senza mai distogliere lo sguardo, Ron tentò di rispondere

« Beh Harry... Vedi... Tu...»

Venne interrotto dal biondo, che ora non piangeva più, ma rideva

« Harry, tesoro, il tuo amico sta tentando di dirti che...
... Che sei nudo!!
Ahahahah!»

Harry divenne bordeaux e si coprì al meglio usando le mani.

Nessuno era in grado di proferire parola; nessuno ,eccetto Draco, che concluse:

« Per mio conto puoi anche non coprirti, a meno che non ti voglia la nostra Hermione sono il solo qui interessato al tuo... argomento...
In ogni caso se non vuoi far cose per cui pure io debba spogliarmi ti direi di rivestirti, mi hai convinto.
Scendiamo in campo, e che vinca il migliore!»

gli opposti si incantanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora