La vera eleganza...

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<<Sorpresaaa>> mi ritrovo mia madre, Blake e Eli gridare nel soggiorno. Sorpresa cosa? Guardo Eli cercando una spiegazione ma riesce solo a sorridere e stringere contemporaneamente le spalle. <<Tesoro Blake è venuto fin qui per trovarti! Non sei felice?>> vedo gli occhi di mia madre illuminarsi di gioia per questo incontro con Blake quando ad un tratto sentiamo una porta sbattere forte.  <<Anch'io sono venuto fin qui per trovarti>> si intromette Thomas. <<Be, per quanto mi riguarda avresti potuto risparmiarti questo fastidio.>> rispondo a tono. Ha anche il coraggio di rivolgermi ancora la parola dopo quello che è appena successo! <<Non vuoi venire ad abbracciarmi?>> io lo ammazzo. Inizio a battere il piede a ritmo per trattenere la rabbia. Sta lì fermo aspettando a braccia aperte che io vada ad abbracciarlo! Non ha proprio nessun limite! <<No>> gli volto le spalle andando verso Blake. <<Quindi stai fuggendo da me?>> mi chiede con voce rauca, ma lo ignoro. <<Vedo che avete fatto subito amicizia voi due>> guardo mia madre e Blake scambiarsi occhiate di intesa. <<Lui è molto gentile, è difficile non volergli subito bene>> <<Hai sottolineato "lui" perché quello dietro di me è tutt'altro che gentile vero?>> dico senza voltarmi per guardarlo. <<A differenza sua io sono quello che vedi,  non quello che gli altri vogliano che io sia>> replica ridendo. <<Puoi dirgli di stare zitto in un angolo e di non infastidirmi?>> chiedo quasi supplicando Blake. <<Ma per caso vi siete già incontrati fuori?>> chiede mia madre guardando prima me e poi lui. <<No>> <<Si>> perché ha detto si?! Ora Eli e Blake si guardano confusi, mentre sento le mie guance prendere fuoco. <<No o si?>> chiede infine mia madre. <<Ah no mi sono confuso. Era una pecora quella che ho visto fuori. Assomigliava molto a Beeeeea>> scoppia in una risata, mentre imita il verso della pecora pronunciando il mio nome, solo ovviamente. Scuoto la testa stringendo le labbra. <<Perchè lo hai costretto a venire con te?>> chiedo esasperata a Blake. Apre la bocca per rispondermi ma interviene prontamente Thomas. <<La verità l'ho dovuto costringere io a venire con me. Fosse stato per lui sarebbe rimasto nella sua stanza a piangersi addosso>> <<Uh guarda quanto è tardi! Se non ricordo male abbiamo ricevuto un invito per questa sera, giusto?>> mi ricorda Elisabeth. <<Si, ma loro....>> <<Verranno con voi>> interrompe Thomas. Faccio un lungo sospiro guardando mia madre. <<Mi sembra un ottima idea, Bea. Potranno assaporare del buon cibo italiano.>> osservo mia madre che sfoggia un fintissimo sorriso per Thomas mentre con gli occhi a cuoricino mi indica Blake, come per dirmi di farlo solo per lui e di ignorare quel fastidioso ragazzo alle mie spalle. Mi metto le mani sulla fronte, massaggiandomi lentamente la tempia. <<Bene, vi voglio pronti alle 20.00 in punto. Chi tarderà più di un minuto resterà a casa!>> <<Ce solo un piccolo problema>> mi dice Blake con imbarazzo. <<Non abbiamo prenotato in nessun albergo.>> conclude grattandosi un sopracciglio. Lascio cadere le braccia lungo i fianchi. <<State scherzando spero>> mi metto al centro per guardarli entrambi. No, non stanno scherzando. <<Va bene dai, ne stai facendo un dramma. Possono dormire sul divano, è abbastanza grande se lo apriamo.>> Con un gesto della mano faccio segno come per dire "fate come volete" e mi dirigo in camera mia, seguita da Eli. La vedo mentre mette un orecchio alla porta per assicurarsi che nessuno ci stia sentendo. <<Cos'era quello?>> mi chiede mentre incrocia le braccia. <<Quello cosa?>> <<Non fare la finta tonta. Cosa è successo con Thomas?>> La guardo in silenzio pensando: sai, sono riuscita in qualche modo a ritrovarmi di nuovo con la lingua nella sua bocca, dopo di che mi ha scopata dietro casa e infine mi ha esplicitamente detto che per lui sono solo quello...una, anzi no scusa, due tre o più scopate... ma niente di più! <<Dopo aver tirato un pugno ad un ragazzo che neanche conosce dovevo accoglierlo come se nulla fosse successo?!>> fa un espressione mortificata. Lei sicuramente ha capito che è successo altro, ma voglio farle credere di sbagliarsi. <<Hai ragione, il suo comportamento è imperdonabile. Scusami se ho pensato ad altro.>> Ecco, ora mi sento una merda per averla convinta di aver torto anche se ha ragione. <<Cosa ti metti questa sera?>> le chiedo guardando i miei vestiti, o meglio i miei jeans e magliette! <<Dai lascia stare, prendi questo>> mi lancia un vestito blu scuro di velluto plissettato, stretto in vita e morbido sotto, arriva poco sotto le ginocchia.  Le spalline delicate si incrociano sulla schiena... è semplicemente magnifico! <<Wow Eli, questo è davvero...>> <<Stupendo vero?? Finalmente siamo d'accordo su una cosa>> mi strizza l'occhio. Vado in camera di mia madre per vedere se ha dei tacchi  da abbinarci. Trovo un paio di decolletè ne troppo alti , ne troppo bassi di color argento, dovrebbero starci bene con il blu....meglio chiedere ad una esperta! <<Eli secondo te queste....>> resto sulla porta ammirando la mia amica. Ha un vestito corto d'orato brillantato, la schiena  scoperta che evidenzia la sua abbronzatura perfetta, il sedere in su che racconta tutte le ore passate a fare squat in palestra, il seno alto con una sottile scollatura fino all'ombelico. I tacchi sembrano dei trampolini ma slanciano le sue curve perfette. Sono praticamente invisibile accanto a lei. Ma questa cosa non mi ha mai dato fastidio, anzi, preferisco essere invisibile... o forse preferivo esserlo fino ad oggi. <<Sei uno schianto!>> le dico sinceramente. <<Farai girare la testa a tutti gli uomini questa sera>> <<Tutti, tranne uno>> scuoto la testa confusa. <<Thomas ha occhi solo per te>> mi incupisco. <<Puoi prenderti lui e i suoi occhi, a me non interessa!>> vedo il mio riflesso allo specchio, cercando di mettere bene l'eye-liner. <<Fino a qualche giorno fa non dicevi questo però...>>  <<Oggi invece è così, e ti dirò di più: farò in modo che cada ai tuoi piedi!>> vedo un leggero sorriso sulle sue labbra. <<Non ci riuscirai, lui mi detesta>> <<Staremo a vedere>> passo il rossetto e sono pronta. Usciamo dalla stanza alle ore 19.57 e con gran sorpresa troviamo i due fratelli pronti seduti sul divano. Blake indossa uno smoking che mi ricorda molto... <<Ma quello è..?>> <<Tua madre me lo ha prestato. Ha insistito!>>  Apre le braccia e fa un giro su se stesso. <<Come mi sta?>> <<Stai benissimo!>> Mento. I pantaloni sono corti e i bottoni non riescono a chiudersi sui pettorali. Ma come ha già precisato lui, mia madre ha insistito! Thomas invece sembra uscito da un film dell'800. Indossa una camicia bianca con il colletto alto e un Gillet stretto a tinta unita che batte su un beige scuro. I pantaloni di una tonalità poco più chiara e una giacca lunga dello stesso colore del Gillet.  E al posto delle scarpe indossa....dei stivali! Mi verrebbe da ridere se non fosse così tremendamente sexy in quei vestiti! Pensavo che loro sarebbero stati strafatti dal vestito di Elisabeth, invece noto che anche lei, come me, è rimasta a bocca aperta vedendo Thomas. <<Dove stai andando? Ad una festa di carnevale?>> gli dice Elisabeth scoppiando in una risata. <<Meglio ad una festa di carnevale che al circo>> ribatte Thomas guardandola da cima in fondo. Poi guarda me, non saprei descrivere la sua espressione. Forse gli faccio pena? Ritorna a guardare Elisabeth e con fare lento si avvicina per sussurrargli qualcosa all'orecchio guardando me. <<Per essere eleganti non bisogna farsi notare>> Si allontana con un sorriso. Non sono riuscita a capire cosa le ha detto, ma le guance di Eli hanno preso colore. Sicuramente le avrà detto che è uno schianto, sicuramente, confronto a me. <<Mamma prendo la macchina se per te va bene.>> Prendo le chiavi facendole un sorriso angelico. <<D'accordo, solo a patto che chi guida non dovrà bere!>> guarda tutti e quattro storcendo il naso <<O per lo meno dovrà contenersi>> le stampo un bacio sulla guancia ringraziandola. <<Ah Bea, sei bellissima>> aggiunge facendomi arrossire. Almeno mia madre mi trova bellissima! 

<<Dammi le chiavi>> mi dice con tono arrogante Thomas. <<Sogna>> ribatto. Sono vicino allo sportello del guidatore quando lo blocca con la mano, impedendomi così di salire. <<Non te l'ho sto chiedendo>> porge la mano aperta <<Te lo ordino>> scoppio in una risata isterica. <<Tu non mi ordini un bel niente, ora spostati>> invece preme ancora più forte, dovevo immaginarlo. Poso le mani sui fianchi avvicinandomi a lui a mo di sfida. <<Non te lo sto chiedendo>> gli spunta un sorriso <<Te lo ordino>> Lo dico con tono fermo e sicuro. Resta a fissarmi dritto negli occhi. Sento le guance prendere fuoco, come riesce a farmi sciogliere e impazzire allo stesso momento?! Inizia ad avvicinarsi pericolosamente alle mie labbra, mentre con la mano mi accarezza dolcemente il braccio. Vorrei oppormi, spingerlo via, gridare o fare una qualsiasi cosa, e invece resto immobile..aspettando di assaporare ancora la sua bocca. <<Fregata!>> con un movimento rapido mi toglie le chiavi di mano. Resto impietrita dal suo ingannevole gesto. <<Sei un parassita!>> <<Lo so>> dice ridendo. <<Un mascalzone!>> <<Anche questo lo so>> <<Un viscido verme!>> <<Riesci a dirmi qualcosa che non so?>> apre lo sportello e si siede ridendo. <<Ti odio!>> alza la testa guardandomi con lo sguardo vuoto. <<Bene, se hai finito ora sali. Si è fatto tardi.>> sbatte lo sportello così forte che penso che lo abbia sentito anche mia madre da dentro casa. Sbuffando e sbattendo i piedi per terra salgo in macchina, delusa dalla mia sconfitta. <<Ce l'abbiamo fatta piccioncini?>> esclama Blake. <<Non siamo dei piccioncini>> scattiamo in coro. Blake alza le mani a mo di arresa chiedendo scusa, così diamo inizio a questa "fantastica" serata. 

Damon ScottDove le storie prendono vita. Scoprilo ora