Damon Scott

L'onestà

<<Sei rimasto seduto li per tutto il tempo?>> <<Certo>> resto sorpresa nel vederlo nella stessa posizione in cui l'ho lasciato mezz'ora fa. <<Sono pronta>> annuncio con poca convinzione. <<Hai voglia di un gelato?>> Gelato? Lo guardo con aria interrogativa. <<Ho bisogno di lavorare Edward. Ho affitto e bollette a cui pensare.>> <<Affitto?>> chiede con stupore. Certo, affitto. Quella cosa che paghi per vivere in casa altrui! <<Si Edward, affitto.>> scoppia in una risata. <<Damon non te lo ha detto?>> <<Detto cosa?>> inizio ad agitarmi. <<L'appartamento ora appartiene a lui e non dovrai pagare finché lavorerai qui. Secondo te avrebbe ristrutturato tutto l'appartamento per un qualcuno che neanche conosce?>> In effetti non ci avevo pensato. <<Ho una domanda da farti.>> <<Chiedi>> aspetto un attimo prima di proseguire. <<Cosa dovrei dire alla mia amica quando entrerà? Sono riuscita ad evitare oggi ma non potrò nasconderglielo ancora per molto.>> Alza le sopracciglia fissandomi negli occhi. <<Potresti dirle che...>> fa spallucce cercando di trovare una scusa plausibile. <<Che sono venuto a vivere con te e ho fatto alcune modifiche. Tanto comunque vedrà sempre parcheggiata la"mia" auto li davanti>> sorride  prendendomi in giro. <<Dai! Dico sul serio!>> <<Anch'io>> dice ora diventando serio. E questa sarebbe la sua idea? "Sai Eli, ho conosciuto Edward un giorno fa e ho deciso di vivere con lui, così in meno di 24 ore è riuscito a cambiare l'intero appartamento"! <<Non ci crederebbe mai>> <<Perché no?>> <<E' impossibile!>> <<Falle capire che sono ben istante. Niente è impossibile quando hai il denaro>> <<Non dico che è impossibile per questo. Sa bene che non sono tipa da convivenza. O almeno non più...>> <<Perché?>> <<Sai che fai troppe domande?>> <<Sai che è difficile capirti? Con le altre non è tanto complicato. Tu sembri quasi arrabbiata per questa cosa mentre le altre hanno ringraziato senza creare troppi problemi.>> <<Si in effetti sono arrabbiata! Così sono praticamente costretta a lavorare qui altrimenti mi ritroverei da un momento all'altra in mezzo alla strada!>> dico stringendo i pugni. Si alza lentamente venendo verso di me. <<Sei comunque costretta Beatrice>> il mio nome pronunciato da lui suona strano. Dolce ma contemporaneamente come un rimprovero. Scuoto la testa come per chiedere perché? <<Hai firmato un contratto di cui non è facile liberarsi. Non so se hai letto....>> <<Si ho letto>> lo interrompo ricordandomi che ha perfettamente ragione. E' praticamente impossibile smettere di lavorare per Damon Scott. <<Quindi, questione risolta>> dice battendo le mani. <<Hai detto che vuoi un gelato?>> chiede di nuovo insistendo. <<Non lo voglio il gelato!>> <<Perché no?>> <<Sarai sempre così?>> <<Vuoi lavorare?>> <<Si!>> dico avvicinandomi a lui a mo di sfida. Restiamo fermi per qualche secondo faccia a faccia, guardandoci entrambi profondamente negli occhi. <<No>> dice secco voltandosi verso la porta. Lo rincorro prendendolo per mano facendolo voltare verso di me. <<Sai che le altre pagherebbero per sentirsi dire no?>> <<Non voglio essere diversa dalle altre>> <<Sei testarda>> <<Sono onesta>> sorride abbassando la testa. <<Parliamo di onestà? Bene, ora allora sarò io onesto con te. Ho letto le cartelle dei clienti che hanno chiesto di te. Sono clienti abituali e conosco perfettamente i loro desideri. Desideri che tu non saresti in grado di soddisfare>> dice con sguardo severo. <<Lasciami provare>> replico sforzandomi di sembrare convincente. <<A una condizione>> dice mentre si allarga nuovamente un sorriso sul suo volto>> <<Parla>> sospira forte. <<Da oggi vivremo insieme>> Non può credere veramente che accetterò questa condizione! <<Mai>> dico restando calma. <<Bene, allora non lavorerai finché non lo deciderò io>> dice mollandosi dalla mia presa e aprendo la porta. <<Perché dovrei vivere con te? E perché non posso provare? E perché....>> <<"Sai che fai troppe domande">> dice imitandomi. Sbuffo sbattendo i piedi. Iniziamo proprio bene!