<<Non voglio che tu vada via>> <<E allora perché mi fai questo?>> <<Tu hai iniziato a giocare con i miei sentimenti>> grido piangendo a Thomas. <<All'inizio eri una sfida. Tutti mi dicevano che non sarei mai riuscito a cambiarti perché sei troppo pura. Ed è proprio per la tua purezza che mi sono innamorato di te>> <<Io non ti credo. Non mi fido più di te>> <<Dammi un altra opportunità e vedrai che non ti deluderò>> Si avvicina lentamente a me e con delicatezza mi asciuga le lacrime scatenando le farfalle nello stomaco. Lo guardo dritto negli occhi e sento le guance prendere fuoco. Ora le sue labbra sono sulle mie, tra lacrime e sorrisi, il cuore perde di battito.
"Driiiiiiiiiin" Suona la sveglia. Apro di scatto gli occhi pieni di lacrime realizzando che era solo un sogno. Sembrava così reale. Chiudo gli occhi cercando di riacchiapparmi a quel sogno ma non posso ricadere nella sua trappola! Devo eliminarlo dai miei pensieri. "Puoi convincerti che non sia così, ma il cuore non mente" risuona nella mia testa come un ego. Non posso riaddormentarmi! Vedrai, uscirai anche da lì prima o poi. Prendo il cellulare per chiamare la mia amica. <<Eli? Buongiorno... Ho bisogno di parlarti. Bene ci vediamo al bar per la colazione. A tra poco. Oggi voglio stupirla. Non ho voglia di mettermi i soliti vestiti comodi. Opto per un top corto blu elettrico e un jeans stretto. Guardo perplessa nella cabina armadio: ho un infinità di tacchi! Prendo un paio color giallo pastello e noto con stupore di avere le borse della stessa tonalità per ogni scarpa. <<Fantastico!>> esclamo soddisfatta. Mi arriccio un pò i capelli e metto un rossetto bordeaux per dare un pò di luce al mio viso pallido. Non voglio esagerare molto quindi metto solo un pò di mascara e un filo di matita agli occhi. Apro un cassetto cercando di trovare un foulard e invece trovo un infinita scelta di occhiali da sole. Tutti dello stesso colore delle borse e dei tacchi. <<Hanno davvero pensato a tutto! Questi si che capiscono i desideri delle donne>> mi viene da ridere. <<In tutti i sensi>> parlo sempre tra me e me. Ora, grosso dilemma... dovrei prendere l'auto? Magari farò come suggeritomi da Edward. Dirò che me l'ha data in prestito. Arrivo ai parcheggi del bar attirando l'attenzione di tutti. E' difficile passare inosservati con un modello d'auto del genere! Il colore poi non aiuta affatto. Non molto tempo fa mi avrebbe dato fastidio, oggi, invece, mi dispiacerebbe non averla questa attenzione. <<Cazzo Beatrice, sei uno schianto!>> Urla Elisabeth venendomi incontro. <<Ho voglia di cambiamenti mia cara Eli>> dico ridendo. Si affaccia con la testa per guardare alle mie spalle. <<E quella?>> chiede curiosa proprio come mi aspettavo. <<Me l'ha data in prestito Edward>> dico cercando si sembrare convincete. <<E dimmi.. lui dov'è??>> Il suo interesse verso di lui è più forte della curiosità di sapere il perché me l'abbia prestata. Meglio così! <<Non saprei, aveva questioni da sbrigare>> <<Che questioni?>> parte l'interrogatorio. <<E io come faccio a saperlo?>> <<Dovresti saperlo. Ti presta la sua auto che, senza offesa, io mai avrei fatto>> dice buttando le mani a mo di difesa <<E non conosci i suoi impegni?>> <<Scusami ma cosa c'entra il prestarmi la macchina con i suoi impegni?>> chiedo non capendo il connesso tra le due cose. <<Magari è una strategia per vederti. Ti lascia la macchina e quando ha bisogno, "tang">> dice battendo le mani facendomi sussultare <<Ti chiama per andarlo a prendere>> Vive in un mondo tutto suo. Mi stupisco quanta fantasia gira in quella testolina. <<Non lo farà>> dico sbuffando <<Staremo a vedere. Ma di preciso che lavoro fa per fidarsi tanto da lasciare questa meraviglia nelle tue mani?>> <<Che stai insinuando?>> chiedo alzando un sopracciglio. <<Cioè>> scuote la testa. <<Se la graffi? Sei sempre una donna, si sa che siamo sbadate alla guida>> fa spallucce. <<Davvero nel 2021 fai ancora distinzione tra uomo e donna? Guardati in giro Eli... le donne sono i nuovi uomini!>> scoppiamo in una risata. <<Conquisteremo il mondo>> dice mentre entriamo nel bar. Ordiniamo la nostra solita colazione e durante l'attesa Eli continua il suo interrogatorio. <<Non hai risposto alla mia domanda>> dice portandosi una mando sotto al mento. <<Ehm, di preciso quale delle tante?>> chiedo cercando di capire a quale si riferisse. <<Il lavoro>> dice aprendo le mani come se fosse scontato. <<E' benestante>> dico come stabilito con Edward. <<Praticamente siamo fatti l'uno per l'altro>> bisbiglia tra se e se con gli occhi a cuoricino. Scuoto la testa alzando gli occhi al cielo. <<Non potresti chiamarlo?>> <<No, non vedo il motivo per cui dovrei chiamarlo>> <<Io non sarei un ottimo motivo?>> chiede tirandomi uno schiaffo scherzoso sul braccio. <<A dire il vero ti ho chiamata perché avevo bisogno di staccare dagli uomini, quindi no non lo chiamerò>> <<Perché parli al plurale?>> <<Thomas>> dico ispirando. <<E' venuto per parlarmi questa notte>> <<Ti ha svegliata in piena notte?>> dimentico di avere un detective come amica. Devo fare attenzione quando parlo con lei. <<Si, esatto.>> rispondo distogliendo lo sguardo da lei. Sono cambiata si, ma la falsità ancora non mi appartiene. E mentire così spudoratamente mi fa sentire in colpa. <<E che ti ha detto?>> mi pento già di averglielo accennato. <<Che...non riuscivo a mettere a tacere il mio cuore per lui>> dico facendo il riassunto del discorso. <<Egoista! Anziché cercare di chiarire la situazione, viene da te orgoglioso e pieno di se pensando che non riusciresti a vivere senza di lui? Ma chi si crede di essere?>> Ha capito perfettamente il punto. <<Fagli capire che ormai sei andata avanti, che non ha più potere su di te. Verrà lui a supplicare il tuo amore>> <<Non voglio essere "supplicata". Volevo solo essere apprezzata per quello che sono>> dico con un pò di amaro in bocca. Non ho mai preteso le stelle o una macchina di lusso. Queste cose non mi impressionano più di tanto. Sono i piccoli gesti che mi rendono felice: un libro, una carezza o semplicemente una parola di conforto. Più semplici sono, più li adoro. I momenti indimenticabili non li indosso, ma li vivo. <<Non ha capito niente di te>> Le sue parole mi fanno riflettere. Ha ragione. Lui parla della mia purezza ma di preciso cosa intende? Del fatto che io sia imbranata a letto? O della mia vita semplice e noiosa? <<Già>> mi limito a rispondere senza dirle che ha ragione. <<Psss>> chiede la mia attenzione. La guardo come per dire che succede? <<Guarda quei ragazzi a quel tavolo, ti stanno fissando.>> bisbiglia a bassa voce. Mi volto per guardarli, ma non conosco nessuno di loro. <<Forse guardano te>> dico avvicinandomi con le mani e la testa sul tavolo. <<Sai cosa propongo?>> urla tutto ad un tratto facendomi raddrizzare sulla sedia. <<Questa sera andremo al The Mint a divertirci e a fare nuove conoscenze>> <<Eli perché urli? Ci sento ancora bene>> <<E' una tattica! Se hanno interesse verso di te questa sera li troveremo li. E immagina chi impazzirà di gelosia>> Mi guarda soddisfatta con un sorriso malizioso. <<Abbiamo appena detto che devo andare avanti Eli. Perché dovrei cercare di fare ingelosire qualcuno a cui non importa niente di me?>> <<Immagino già la sua faccia>> dice sognando <<E il suo tono severo mentre ti chiama: Beatrice!>> scoppiamo a ridere. Lo ha imitato alla perfezione. <<Va bene ci sto ma solo per farti ricredere. Vedrai che non sarà come dici tu>> <<Scommettiamo?>> <<Dipende cosa. Tu mi preoccupi>> <<Allora....>> Penso di aver già capito dove vuole arrivare. <<Se è come dico io, e fidati che sarà come dico io, convincerai Edward a cenare con me. Ovviamente però non dovrai dirgli che te l'ho chiesto io!>> Ecco, proprio come immaginavo. <<E se invece vinco io?>> chiedo ora curiosa della sua risposta. <<Inutile anche discuterne, tanto ho già vinto>> dice facendo la linguaccia. <<Dobbiamo considerare il fatto che potresti perdere, quindi.....>> mi interrompe <<Ok va bene. Visto che insisti tanto. Se vinci tu.... ti offrirò la colazione per tutto il mese.>> <<Non è la stessa cosa>> dico stuzzicandola <<Allora proponi tu>> <<Uhm>> dico mentre ci penso. <<Se vinco io dovrai dichiararti a Edward>> <<Non lo farò mai! Sai quanto io sia orgogliosa....>> <<Proprio per questo dovrai farlo. Prendere o lasciare?>> <<D'accordo! Ti suggerisco di iniziare a parlare con Edward e di stabilire giorno e luogo dove mi porterà a cenare.>> dice stringendomi la mano.
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Damon Scott
ChickLitAvevo tutto nonostante la mia giovane età. Una bella casa, un posto di lavoro e soprattutto avevo la mia indipendenza. Le mie giornate trascorrevano tranquillamente, la verità erano fatte solo di casa e lavoro. L'unica cosa che mancava nella mia v...