Il contratto

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Durante il tragitto la mia rabbia un po' svanisce, proprio come il coraggio. Cosa gli chiederò? Non so neanche se questo Edward c'entri qualcosa con i loro affari. Guardo fuori dal finestrino mentre centinaia di macchina ci sfrecciano accanto. Il sole sta per tramontare, tra poco sarà buio, ma mai quanto il buio che sento dentro in questo momento. Mi appoggio con la testa allo sportello, chiedendomi se sto per fare la cosa giusta. Immersa nei miei pensieri non mi accorgo che siamo già arrivati a destinazione. Fuori dal The Mint c'è già la fila di ragazzi pronti ad entrare per passare una serata spensierata. La parola chiave deve essere proprio questa oggi: vivere senza pensieri! Devo agire senza scrupoli. Scendo dal taxi prendendo di nuovo un po' di coraggio. Mi guardo intorno e non vedo visi famigliari, così mi avvicino alla porta d'ingresso dove c'è lo stallone di guardia. <<Devo parlare con Damon>> Il grosso gorilla abbassa la testa per potermi guardare. Fa davvero paura. È alto e molto piazzato e, anche se il sole ormai si vede appena, indossa ancora gli occhiali da sole. Ora guarda la fila davanti a lui tirando su con il naso. <<Signor Scott, per chiunque sia in fila qui fuori.>> Mi risponde freddamente. <<Si metta in coda, quando sarà dentro potrà parlarci.>> Do un occhiata ai ragazzi a cui ho appena tagliato la strada, mi fissano con le braccia conserte e con aria infastidita. Alzo la testa verso le telecamere e inizio a mimare con le mani che voglio parlare. Ad un tratto qualcuno mi solleva da dietro. Inizio a sbattere con i piedi cercando di liberarmi dalla presa, senza riuscirci. Giro la testa per capire chi è che cerca di portarmi via e vedo un ciuffo biondo/oro e capisco che è Blake. Mi lascia a terra e riesco a vedere anche Thomas. Quindi la cosa è più grave di quanto pensassi! <<Che hai intenzioni di fare Beatrice?>> Mi rimprovera duramente Blake. <<Sono dovuto uscire prima da lavoro per venire ad impedirti di commettere cazzate!>> Mi urla contro gesticolandomi in faccia. Thomas invece si mangia le unghie e il suo sguardo si posa su Blake, poi su di me, poi di nuovo su Blake. <<Nessuno ti ha chiesto niente, sono abbastanza adulta per poter prendere da sola le mie decisioni. Non ho bisogno di voi! Se non volete dirmi la verità allora faccio da me.>> Thomas si avvicina con fare molto calmo. <<Non sei ancora pronta.>> Ora i loro sguardi si incrociano. <<Pronta per cosa?>> Blake sta per replicare quando sentiamo qualcuno schiarirsi la voce. <<Il signor Scott vi vuole tutti dentro.>> L'uomo della security apre la porta e con la mano ci indica di entrare. Spingo via i fratelli e mi faccio strada. <<Bea, Bea, Bea.>> Blake mi tiene il braccio. <<Qualsiasi cosa vedrai o sentirai ti prego, non cambiare opinione su di me. Ricordami come l'amico che ti preparava il caffè ogni mattina prima di iniziare il turno...>> Thomas gli tira una spallata facendo segno con gli occhi di proseguire. <<Ormai ci siamo.>>

Dentro non c'è ancora nessuno, sono ancora fuori in attesa di entrare. Fa strano vedere tutto vuoto, vista così la sala è molto più grande. Il profumo di pulito si sente da tutte le parti, infatti, non ho mai avuto dubbi per quanto riguardasse la pulizia. Thomas si avvicina ad un tavolo, il più grande che ci sia in sala, e inizia a spingerlo con forza. Sotto vi è una botola scorrevole ben nascosta. <<Dove porta?>> Chiedo un po' impaurita. <<Ora vedrai>> Dice Blake aprendola. Mi ritrovo davanti una scalinata moderna, non ha niente a che fare con lo stile rustico che c'è qui sopra.

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Damon ScottDove le storie prendono vita. Scoprilo ora