<<Come ci avete trovate?>> chiede giustamente Elisabeth. Io una mezza idea l'avrei ma, come loro ovviamente, in sua presenza non posso parlare. Infatti nessuno dei due le risponde. <<Hai chiamato tu Thomas?>> mi origlia nell'orecchio. <<Certo che no! sarebbe l'ultima persona al mondo che chiamerei!>> dico con tono severo, e sentendo la risatina di Edward penso che non sia stato neanche troppo basso. Vedo Thomas portarsi un pugno alle labbra come per trattenere una replica. <<Elisabeth ti porto a casa>> annuncia Edward che è alla guida. <<Va bene>> risponde senza obiettare. La guardo un pò stranita... non è la mia solita amica pronta a litigare per qualsiasi virgola. Non si tratta di ciò che è successo questa sera, era così già questo pomeriggio quando voleva parlarmi di... <<abbiamo un discorso in sospeso>> le dico sorridendole in modo da distrarla da ciò che ci è appena successo. Ricambia il sorriso ma non mi risponde. Arriviamo a casa sua e, non so perché, abbraccia Thomas da dietro e lo ringrazia per averla salvata. Lui resta fermo come una roccia e le fa un cenno con la mano per liquidarla. <<Ciao Bea>> dice in fine dandomi un bacio sulla guancia. Esce dall'auto senza salutare Edward che dallo specchietto retrovisore mi guarda facendo spallucce. Qui tutti sanno ma nessuno parla. <<Cosa sta succedendo?>> chiedo guardando sia uno che l'altro. Thomas si gira di scatto verso di me. <<Non sei in condizioni di parlare! Cosa credevi di fare questa sera?!>> resto un attimo sorpresa dalla sua reazione. <<Vedi che nel contratto non c'è scritto che non posso uscire a divertirmi al di fuori del mio "lavoro">> sottolineo la parola lavoro tra virgolette. <<Poi, ora che siamo soli, potreste dirmi dove mi avete ficcato il gps visto che la macchina l'ho lasciata sotto casa?>> <<Tu sei un ingenua>> replica subito Thomas. <<E dimmi allora, sua intelligenza perché sarei ingenua?>> dico prendendolo in giro con tono arrogante. <<Beatrice! Siamo cacciatori di escort! Secondo te non abbiamo uomini nelle discoteche nei d'intorni?>> mi siedo di scatto contro lo schienale del sedile. Sono davvero un ingenua. Accendo lo schermo del cellulare per guardare l'orario. <<E' quasi mezzanotte! Arriverò in ritardo e sarò punita!>> dico allarmata. Edward e Thomas si scambiano uno sguardo interrogativo. <<Da chi, scusami, se io sono con te?>> dice Edward mentre vedo che alza un sopracciglio dallo specchietto. Ha ragione, lui è con me... non posso essere punita. Cambio discorso. <<Non ho visto nessuno dei "vostri" lì dentro......>> <<Tu non puoi immaginare quanti siamo. Damon ha uomini da per tutto! Tu non conosci loro... ma tutti conoscono te...>> dice lasciando in sospeso la frase. <<In che senso tutti conoscono me?>> ora voglio saperne di più. <<Non devi sapere altro>> mi liquida bruscamente Thomas. Incrocio le braccia contrariata e mettendo il broncio.Arriviamo al The Mint. Sono pronta a scendere quando Edward mi ferma. <<Beatrice resta in macchina. Scenderà solo Thomas.>> Guardo Thomas mentre lancia uno sguardo severo a Edward. <<Come sarebbe a dire che scendo solo io?!>> chiede con tono brusco. <<Hai capito bene quello che ho appena detto. Beatrice oggi è scossa e non può accogliere al meglio i suoi clienti. Quindi, in quanto suo protettore solo IO posso decidere su di lei, e ho deciso che oggi resterà a casa...>> prosegue prendendo fiato... <<Con me>> dice sorridendo voltandosi verso di me. <<Tu non puoi....>> <<IO posso tutto Thomas! Lo sai meglio di me come funziona. Non mi sembra che qualcuno mette naso nei cazzi tuoi quando non rientri con Ariel>> mi sento mancare un battito al cuore. Respiro come chi è appena riemerso dall'acqua restando in apnea per 5 minuti. Avevo ragione su tutto! <<A me sta bene>> dico poggiando una mano sul braccio di Edward. <<Qualsiasi cosa tu voglia, a me sta bene.>> Edward lancia un sorriso trionfante. <<Ma>> dico alzando l'indice all'aria.. <<sappi che prima di prendere una qualsiasi decisione su o per me, devi consultarmi. Non sono scossa per ciò che è successo questa sera. Anzi, vi ringrazio per avermi chiesto se sto bene>> dico ironicamente con gli occhi di entrambi puntati addosso. Occhi che da uno sguardo sicuro diventano di imbarazzo. <<Posso cavarmela offrendo quello che di meglio ho>> mi guardano con l'aria sospesa aspettando che riprende il discorso. <<Me>> dico indicando me stessa con i pollici. Alzo le sopracciglia aspettando una risposta ma nessuno dei due riesce ad emettere parola. Beatrice 1, Edward e Thomas 0. Apro lo sportello ed esco avviandomi al The Mint.
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Damon Scott
ChickLitAvevo tutto nonostante la mia giovane età. Una bella casa, un posto di lavoro e soprattutto avevo la mia indipendenza. Le mie giornate trascorrevano tranquillamente, la verità erano fatte solo di casa e lavoro. L'unica cosa che mancava nella mia v...