Il ritorno

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L'acqua è fredda, troppo fredda nonostante sia quasi giugno. Vorrei poter tornare in superficie e non pensare più a niente e invece resto qui sotto, consapevole del fatto che tra non molto i miei polmoni avranno bisogno di una boccata d'aria... ma non voglio. Il mio corpo non collabora con la mente, non riesco a muovermi! Sento che le mie emozioni stanno per soffocarmi, solo che questa volta lo faranno per sempre. <<Svegliati, Beatrice! Ti prego apri gli occhi>> <<Fagli la respirazioni bocca a bocca>> <<Ci ho già provato! Hai chiamato il 118?!>> <<Si, dovrebbero essere qui a momenti>> <<Chiamo suo madre per avvisarla>> Sento un gran chiasso. Blake e Thomas urlano come dei pazzi. Mia madre? No vi prego! Si spaventerà a morte. <<E' colpa tua Thomas>> Mi aspetto una sua risposta aggressiva contro chi lo sta accusando, e invece tace. Delle labbra carnose ora si posano sulle mie cercando di buttare più aria possibile dentro di me. <<Non farmi questo! Ti prometto che non ti farò più del male. Io......>> D'istinto mi metto su un fianco e inizio a sputare fuori tutta l'acqua, iniziando a respirare a fatica. <<Sei uno stronzo>> è l'unica cosa che mi viene da dire in questo momento, concludendo così la frase al posto suo. <<E' arrivata l'ambulanza>> indica Blake a Thomas. <<Andrà tutto bene, resta con me.>> <<Solo uno può salire con noi>> annuncia (credo) l'infermiera. <<Vado io>> <<Tu hai già fatto abbastanza Thomas! Al suo risveglio vorrà avere accanto una persona che le vuole veramente bene e non chi l'ha fatta quasi ammazzare!>> <<Vedi che non era mia intenzione...>> <<Taci! Vai a fare i bagagli e tornatene a New York prima del suo rientro! Ci vedremo tra qualche giorno a casa e faremo i conti.>> Sono le ultime parole che riesco a sentire. 

Apro lentamente gli occhi e inizio a guardarmi intorno. C'è molta luce e un rumore fastidiosissimo mi riempie le orecchie. <<Blake>> dico a bassa voce, tanto da chiedermi se mi abbia sentita. <<Bea, che gioia! Stai tranquilla, sei al sicuro adesso.>> Mi metto seduta sul letto confusa. <<Ti ricordi cosa è successo?>> mi chiede tenendomi per mano. Mi concentro un attimo e ricordo perfettamente che ero in mare, il dolore, la forza che non trovavo e...Thomas. <<Si, purtroppo ricordo>> <<Perfetto! Cioè non fraintendermi, ma è un buon segno che tu ricorda. Vuol dire che non hai subìto danni celebrali>> sorride dolcemente  <<Ho appena parlato con il dottore e dice che....>>  mia madre resta un attimo immobile sulla porta con gli occhi pieni di lacrime. <<Beatrice tesoro mio! Mi hai fatto prendere un colpo bambina mia>> dice abbracciandomi con attenzione. <<Perdonami mamma>> <<Sappi che ora non sono arrabbiata con te ma appena torneremo a casa ti farò rimpiangere il giorno che sei nata>> non lo dice con tono severo, ma sono sicura che sarà così non appena starò meglio. <<Dov'è Elisabeth?>> chiedo preoccupata non vedendola. <<Si era addormentata ai piedi del letto e l'ho mandata a casa a riposarsi. Non si è staccata un attimo da te e mi è sembrata la cosa giusta da fare.>> <<Perchè da quanto sono qui?>> <<Oggi è il quarto giorno>> quattro giorni? Povera Eli, ovvio che sia esausta. <<E nonostante sia pieno di infermieri, lei non si è mossa>> dice ridendo Blake <<Quindi era veramente preoccupata>> <<Lo eravamo tutti... veramente>> mi rimprovera mia madre. <<Vado a chiamare il dottore>> aspetto che si allontani per poter parlare con Blake. <<E...Thomas?>> chiedo abbassando lo sguardo. <<E' tornato a casa. E ora che so che stai meglio è arrivato anche per me il momento di ritornare. Tanto anche per te sono finite le vacanze... vero?>> Non sono sicura di voler tornare alla mia vecchia vita, anche perché non so cosa mi aspetta. <<Bea? Tornerai vero?>>  <<Si certo, scusami ero distratta.>> <<Hai già pensato a quella questione?>> E' proprio quello che sto cercando di dimenticare sinceramente. Ho un nodo in gola e un dolore improvviso mi riempie il cuore. <<No, non ci ho ancora riflettuto seriamente... si vedrà quando saremo lì>> chiudo subito l'argomento. <<Si prega di lasciare la paziente da sola, sta per passare il medico.>> Ci avvisa gentilmente un infermiera. <<Bè, allora scrivimi quando sarai fuori da qui. Io purtroppo devo rientrare al più presto... sai il capo non è per niente contento.>> <<Certo, immagino. Spero non abbiate problemi a causa mia>> chissà come se l'è cavata Thom... devo smetterla di pensare a lui accidenti! Lui è fuori dalla mia vita, per sempre! Sono quasi morta e lui ha preferito scappare che restarmi vicina. Quindi Beatrice capitolo chiuso! Ma come si fa a chiudere un capitolo se è costantemente presente nei miei pensieri... <<A presto>> dice Blake stampandomi un bacio in fronte. <<A presto>> rispondo un pò insicura mentre esce dalla stanza. Guardo il cellulare e resto delusa. Neanche un messaggi si è degnato di mandarmi. Forse dovrei scrivergli che sto bene? Ma che dico! Scaccio via subito questo pensiero. Farò di meglio, cancellerò il suo numero così non mi verranno in mente queste stupidaggini. Ecco, clicco sul numero e... via. Resterai un brutto ricordo. <<Signorina Stacey, come va?>> mi interrompe il medico. <<Non so, direi che sto bene, ma lei sicuramente saprà illuminarmi meglio sulle mie condizioni di salute.>> aspetto con ansia mentre legge il referto. <<Dalle analisi sembrerebbe che sia tutto apposto e vedendola ho la conferma. Domani mattina potrà tornare a casa. Però vorrei sapere esattamente cosa sia successo>> Ora che gli dico? Il ragazzo con cui scopo frequentemente per divertimento ieri ha baciato un altra davanti a me? Mi manderebbe dritta dallo psicologo. <<Eravamo ad una festa, ho pensato di fare una nuotata in mare ma ho sottovalutato le onde>> Non mi è venuto altro in mente così su due piedi. <<Per fortuna c'era qualcuno vicino a lei che l'ha portata in salvo, altrimenti non saremo qui a parlare>> "qualcuno che l'ha portata in salvo"... questa parte non la ricordo. <<Lo sa, giusto?>> Penso che la mia confusione sia visibile ai suoi occhi. <<Si, si ricordo>> sforzo un sorriso. <<Bene. D'ora in avanti eviti le nuotate in mare di notte. Con questo le auguro una buona vita. Arrivederci.>> <<Salve>> perché non ci tengo a rivederla. Forse ha capito dal mio tono ironico a cosa stessi pensando e ridendo se ne va. 

<<Eli>> grido mentre esco dall'ospedale. <<Ora devo andare, scusami. Ecco la mia amica è uscita. E' stato un piacere conoscerti, chiamami quando vuoi.>> <<Dai, non ci posso credere!>> la rimprovero avvicinandomi. <<Lo sai che sono stata tre giorni accanto a te senza toglierti gli occhi di dosso? Hai idea di quanti infermieri stra fighi sono entrati e io non li ho nemmeno guardati? Dovevo recuperare>> fa spallucce. Non li guardava ma ha notato quale erano "stra fighi" scuoto la testa mentre le poso un braccio sulla spalla. <<Non cambierai mai>> e ridendo saliamo in macchina. <<Ho spedito tutte le valigie a casa dei miei, per velocizzare le cose. A mio padre verrà un colpo quando vedrà tutta quella roba>> <<Credo che a tuo padre non gliene freghi niente>> <<Cosa hai detto?>> <<No niente. Dicevo che sicuramente tuo padre si infurierà>> devo smetterla di pensare ad alta voce. <<Quindi tra due giorni tornerete nella grande mela?>> Vedo il dispiacere negli occhi di mia madre. <<Si mamma. E' arrivato il momento di riprendere le nostre vite da dove le abbiamo lasciate>> Devo auto convincermi. <<Ti rivedrò di nuovo tra un paio di anni?>> dice offesa. <<Francesca, dopo questa bellissima esperienza (tranne gli ultimi cinque giorni) sarò io stessa a fare i biglietti per venire a goderci tutto questo splendore!>> dice indicando i ragazzi per strada. <<Non diventare mai come lei>> mi bisbiglia mia madre, attenta a non farsi capire da Eli. Le sorrido ma nel profondo so che se accetterò non potrò essere diversa da lei...anzi... 

Mi butto sul letto pensando a cosa mi aspetterà. Questa volta ci penso seriamente. <<Hai più sentito Thomas?>> mi chiede Eli riportandomi alla realtà. <<Ti prego di non nominarlo mai più davanti a me!>> resta perplessa <<Ma Thomas....>> <<Eli, capisci quello che ti ho detto o devo farti lo spelling?>> <<Lui ti ha tirato fuori!>> resto in silenzio per cercare di ricordare, ma niente. Mi vengono in mente le urla di Blake contro suo fratello, ma sono ricordi sfocati. <<Comunque non voglio più saperne di lui. Da quando è entrato nella mia vita mi capitano le cose peggiori. E' meglio che ne resti fuori... per sempre.>> Alza le mani a mo di difesa. <<Ok, va bene. Mica è stata colpa sua se Blake lo ha costretto ad andarsene ma rispetto la tua scelta.>> Lo ha costretto Blake? Eppure non me ne ha parlato. "Vai a fare i bagagli e tornatene a New York" risuona nella mia mente come un ego. Pian piano mi ritornano in mente tutte le parole, anche quando Thomas mi ha supplicato di rimanere con lui. Ma nonostante i ricordi iniziano ad affiorare l'odio che provo per lui in questo momento è più forte della compassione. <<Senza il suo aiuto non saresti mai riuscita a risalire con le gambe incastrate in quel abito>> Loro credono che sia andata così, quindi? Oppure è la versione che ha preferito raccontare Thomas per pulirsi la coscienza... anche se ora il dubbio è venuto anche a me. <<Preparo la valigia>> chiudo bruscamente. La sento mentre brontola a bassa voce, ma va bene così, l'impotente che non me ne parli più. 

<<Grazie di tutto Francesca, spero di rivederla presto. Quando vuole può venire a trovarci>> dice Eli mentre abbraccia mia madre. <<Non penso che Bea sia della stessa idea>> <<Basta che mi avvisi un mese prima, giusto per prepararmi psicologicamente ai tuoi continui rimproveri>> dico scherzando. <<Non farmi preoccupare Beatrice. Mi hai già fatto perdere dieci anni in pochi giorni! Questa cosa te la ricorderò a vita!>> continua a rimproverarmi abbracciandomi con le lacrime agli occhi. <<Non accadrà più, puoi starne certa! Anche perché noi non abbiamo il mare>> rido. <<Avete l'oceano che è ancora più pericoloso!>> <<Dai mamma, con quelle temperature e le piogge continue non mi verrebbe mai in mente di buttarmi nell'oceano!>> <<Va bene dai, scrivimi appena atterrate. Fate buon viaggio>> mi stampa dolcemente un baco in testa. Nonostante non la sopporti, mi mancherà il suo affetto. 

<<Vuoi sederti vicino all'oblò?>> <<No no, lascio a te questo onore>> dice Eli già impallidita. <<<Ti ci abituerai prima o poi>> <<Io credo che mi è passata la voglia di viaggiare>> <<Vuoi un catalogo?>> la sua espressione cambia tutto ad un tratto <<O forse hai ragione, potrei abituarmici>> scoppiamo in una risata. Colgo l'occasione di farlo adesso, perché non so se ne sarò più in grado una volta atterrati. Ora tocca a me ad affrontare Damon. Il mio destino ora dipende tutto da me, da questa scelta, da quanto riesca a spingermi oltre... Da questo viaggio ho capito solo una cosa: il mio cuore non sarà più di nessuno.

Damon ScottDove le storie prendono vita. Scoprilo ora