Amo questa città! È affascinante, misteriosa, piena di storia.... <<La prima tappa sarà via Condotti vero???>> Ma la compagnia, però, è sbagliata. <<Non hai voglia di vedere il Colosseo? O il Papa? O il foro Romano??>> <<No, voglio vedere Gucci, Prada, Bulgari, Trussardi...>> <<Neanche la fontana di Trevi?>> Cerco disperatamente di convincerla. Ogni volta che entra in un negozio non ne esce più! Mi guarda con occhi dolci, ma non voglio mollare! <<Piazza Navona? Piazza di Spagna?>> Ora, invece, ha lo sguardo seccato. <<Faremo tutti questi giri dopo, tanto abbiamo tempo fino a domani o no?>> Anche per fare shopping abbiamo tempo fino a domani, e a dire la verità questa cosa mi preoccupa! Faccio un lungo sospiro di sconfitta. <<Sei la migliore!>> Impossibile competere con lei. <<Ma contieniti per favore!>> Incrocia le dita e le mette davanti la bocca. <<Promesso>> Non riesco a capire come faccia ad emozionarsi così tanto per dei negozi con tanta storia che ci circonda. Sarà perché non ho mai avuto le sue stesse possibilità? <<Tienimi questo, questo, questo, ah e anche questo. Il resto puoi lasciarlo direttamente in cassa>> <<Cioè tutto quello che hai messo nel carrello?>> Mi guarda con aria interrogativa. <<Hai detto di contenermi, guarda non escono neanche fuori dal carrello!>> Non so se stia parlando seriamente. Ha preso dodici paio di jeans e ben diciotto magliette e in mano ho ancora altri quattro vestiti. <<Lo sai che dopo di qua tu non entrerai più in nessun negozio , vero?!>> Mi guarda sbuffando e inizia a tirare fuori tutto quello che ha scelto. Resto impalata davanti a lei mentre cerca di scartare qualcosa, piagnucolando ovviamente. <<Non ti arrabbiare, non è colpa mia. Vedi quella brutta persona davanti a te? È lei che vuole che io ti lasci>> Non credo ai miei occhi. Sta parlando e lisciando le felpe. <<Se compri tutte queste cose dovrai comprare anche altre valigie per portarti via tutto!>> <<Questo è il problema?? Si risolve facilmente.>> Rimette di nuovo tutto nel carrello e si avvia alla cassa. <<Inizi pure a fare il conto, prendo altre cose e torno>> Guardo il cassiere che fa cenno con la testa, ovviamente parla l'inglese. È arrivato a 3575 euro quando ritorna. <<Ecco, queste tre valigie e ho finito.>> Resto a bocca aperta. Mi avvicino a lei sorridendo. <<Saremo potute andare a comprarle da qualche altra parte, magari più economiche!>> <<Non mi piacciono le cose economiche, si rompono subito.>> <<E tu sei una grande viaggiatrice, giusto?>> <<Che c'entra! Queste sono sicuro eterne!>> Scuoto la testa davanti a tutto questo spreco, anche se infondo un po' la invidio. <<Sono 4040 euro signorina>> Lei tutta soddisfatta esce la carta di papà e gliela porge orgogliosamente. <<Comunque dovresti essere felice, abbiamo la stessa taglia. Quando vuoi qualcosa non hai bisogno di chiedere, prendi pure.>>
Facciamo i giri di tutti i negozi e la scena è sempre la stessa. Torniamo all'albergo con quattro valigie... ciascuno! <<Fantastica l'idea delle valigie! Immagina quante buste ci sarebbero servite. Ho aiutato l'ambiente!>> Lo pensa sul serio, povera me! Sono arrivata qui con l'intenzione di fare un giro di tutti i monumenti, e ora non riesco neanche ad andare in bagno per quant'è la stanchezza. Mi butto sul letto e mi metto il cuscino in faccia. Così mi addormento.
Sento chiasso, molto chiasso. Mi guardo intorno e vedo solo uomini ben vestiti seduti qua e la a bere dei cocktail con delle ragazze più nude che vestite. C'è anche Blake vicino la porta d'ingresso. "Vuoi venire con me bella fanciulla?" Un uomo di mezza età chiede la mia mano, e io senza replicare, gliela rendo. Solo ora riconosco il luogo, sono al The Mint o anzi, sotto di esso. Ci incamminiamo nel corridoio stretto, dove ci sono le camere 'dei divertimenti loschi' ed entriamo nella seconda stanza a sinistra. L'uomo inizia a spogliarsi mentre mi guarda sorridendo. Prende qualcosa da un cassetto, sembrano delle manette. "Ora voglio legarti e sculacciarti per i tuoi peccati" Mi ammanetta al letto e prende in mano un frustino. Non è come quella volta con Thomas, no. Quest'uomo mi frusta con tutta la sua rabbia, facendomi male. "Io non ho firmato il contratto! Si fermi! Mi volto per guardarlo e vedo la sua erezione farsi sempre più dura, lo eccita provocare dolore. Grido disperatamente dal dolore. Non ho firmato! È l'unica cosa che riesco a dire. Dopo 37 frustate scoppia in un orgasmo, venendomi sulla schiena.
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Damon Scott
ChickLitAvevo tutto nonostante la mia giovane età. Una bella casa, un posto di lavoro e soprattutto avevo la mia indipendenza. Le mie giornate trascorrevano tranquillamente, la verità erano fatte solo di casa e lavoro. L'unica cosa che mancava nella mia v...