<<Riusciresti a far finta di niente e proseguire la serata?>> mi chiede preoccupato Blake. <<Non lo so, ho talmente tanti pensieri per la testa. Ora mi lascerà in pace?>> anche se la mia preoccupazione più grande è quello che potrebbe fare del male a loro, più che a me. <<Per ora non ci pensiamo, ok? Dopo tutto oggi è ancora il tuo compleanno! Bisogna festeggiare>> sorride dolcemente, ma percepisco che non è del tutto sollevato da tutta questa situazione. Torniamo al nostro tavolo dove troviamo Eli con tre camerieri , che si alzano all'istante appena ci vedono arrivare. <<Ma dove siete finiti tutti e tre? Vi sembra un comportamento corretto abbandonarmi qui da sola?>> per un attimo ho pensato che parlasse seriamente, ma poi scoppia in una risata. <<Comunque non ero sola>> lancia un sorriso provocante al cameriere che era seduto accanto a lei. <<Perchè Damon non considera Eli come una.... collega?>> chiedo sottovoce a Blake. <<Troppo scontata>> mi dice seriamente. <<E non è quello che vi serve? Cioè lei non avrebbe problemi a fare...quelle cose.>> storce la bocca <<E' proprio questo il problema. Lei sarebbe disposta a fare fin troppo, provocando così ogni giorno una lite con le altre ragazze>> non ci avevo pensato, ma ora che me lo fa notare ha ragione. Lei non riesce a controllarsi e lo ha dimostrato anche ora, semplicemente stando seduta con tre uomini differenti. <<Thomas, non ti piacciono le ostriche?>> gli chiede con le mani già nel suo piatto. <<Fai pure>> chiude lui freddamente. Quello che succede dopo è davvero una scena imbarazzante. Con gli occhi puntati su di lui si porta l'ostrica alla bocca e inizia a leccarla con la lingua. Non riesco a decifrare lo sguardo di Thomas, ma pagherei per stare ora nei suoi pensieri. Blake invece sembra divertito. Thomas si appoggia con la testa nella mano mentre la osserva attentamente e, felice di aver catturato la sua attenzione, lo ingoia con un gran risucchio leccandosi le labbra emettendo un leggero gemito di piacere. <<Elisabeth>> dice lui avvicinandosi con voce sensuale, tanto da farmi pensare che lei sia riuscita nel suo intento. <<Si?>> replica soddisfatta. La sua bocca è ormai a pochi centimetri da quella di Eli, quando lei chiude gli occhi aspettando l'impatto con le sue labbra. <<Pulisciti, ti sei disgustosamente sporcata tutta>> dice con fare arrogante. Riapre gli occhi di scatto, trovandosi un fazzoletto pendolare davanti. Blake scoppia in una risata mentre io cerco di soffocarla. E' già palpabile così l'imbarazzo che la travolge, non vorrei buttare benzina sul fuoco. Thomas guarda male il fratello, costringendolo a smettere di ridere. Proseguiamo la cena tra vari commenti sul cibo, che ad essere onesta, è qualcosa di sublime. Thomas non ha più aperto bocca, ne mi ha degnato di uno sguardo, così mi sforzo di ignorarlo altrettanto. Arriviamo al Dessert. Io ho optato per qualcosa di più semplice come il sorbetto al limone, mentre loro sono stati catturati dai profitterol al cioccolato. <<Spero abbiate gradita la cena>> interrompe una voce al nostro tavolo. E' Filippo. <<E' stato tutto davvero molto squisito>> ammetto sinceramente. Eli non può fare altro che salutarlo con la mano, Blake sembra mortificato quando nota il segno lasciato in faccia dal fratello, mentre lui ha stampato in viso un sorriso pieno di orgoglio. Lo guardo storto, ma non riesco a suscitare nessuna reazione in lui. A grande sorpresa però pronuncia la parola <<Sorry>> guardando diritto Filippo negli occhi, anche se sembra più che vorrebbe intimidirlo che chiedere perdono. Lui fa un semplice gesto con la mano, come per dire "non fa niente", ma è evidente che lo fa solo per evitare una rissa proprio qui. <<Tieni, non aspettarti chissà che cosa, ma vedendolo ho pensato a te>> mi rende un pacchettino ben confezionato. <<Non dovevi prenderti questo disturbo>> gli dico un pò arrabbiata. <<Prendilo come un ringraziamento per avermi tenuto due ore il ghiaccio sulla ferita>> <<Ferita causata per colpa mia>> replico dispiaciuta. Scuota la testa alzando gli occhi all'aria <<Non devi prenderti colpe che non hai>> gli faccio un sorriso per ringraziarlo mentre sottocchio noto Thomas mangiarsi le labbra. <<Se vuoi possiamo andare in un posto più tranquillo per scartarlo.>> Mi ero soffermata tanto a guardarlo che non mi sono resa conto che Filippo aspettasse di vedere la mia reazione nel scartare il suo piccolo dono. Così inizio a togliere il piccolo fiocchettino sulla parte superiore, poi la carta... e non riesco a non sorridere. E' un portachiavi, anzi è un modellino di moto con lo stesso colore della sua. <<E' un pensiero davvero carino>> gli dico felice. <<Mi è sembrato che ti sia piaciuto molto girare sulla mia moto questo pomeriggio, così potrai ricordare questo giorno>> fa timidamente spallucce. Mi alzo e gli stampo un bacio sulla guancia facendolo diventare rosso in viso. <<Grazie>> Ad un tratto iniziano a risuonare le note della canzone Kiss me di Ed Sheeran. Filippo sta per chiedermi di ballare, quando mi ritrovo Thomas al mio fianco. Senza rendermene conto la mia mano è già intrappolata nella sua e dolcemente mi guida al centro della sala, facendomi girare su me stessa. <<Non dovresti ballare con Elisabeth?>> sorride <<E' passata la mezzanotte... e di conseguenza anche il tuo desiderio.>> <<Quindi ora inizierai a trattarla di nuovo male?>> <<Vuoi continuare a parlare di lei o vuoi perderti con me tra le righe di questa canzone?>> "con me...tra le righe di questa canzone" mi echeggia nella mente come se non capisse o non volesse accettare il significato di quelle dolci parole. Mi rendo conto di perdermi si, ma nei suoi profondi occhi blu. Restiamo in silenzio. I nostri respiri iniziano a confondersi e tutto ad un tratto tutto intorno a noi svanisce. Siamo solo io e lui. Mi appoggio lentamente sul suo petto e ascolto il suo cuore battere allo stesso ritmo del mio, mancare un colpo, per poi ritornare più forte di prima. <<"And with a feeling i'll forget ">> mi canticchia dolcemente nell'orecchio. Alzo lo sguardo per guardarlo...per attendere una sua reazione, ma lui resta fermo ad osservarmi. <<This feels like falling in love>> concludo con l'ultima strofa del testo.
Sento un caloroso applauso diffondersi nell'aria, che mi riporta alla triste realtà. Mi guardo intorno ma vorrei poter ritornare indietro ad un attimo fa, a quando le nostri menti erano collegate tra loro. Si inchina davanti a me, guardandomi ancora come vorrei che continuasse a guardarmi, forse, per sempre! Ma subito dopo la magia scompare, il suo sguardo cambia, ancora, improvvisamente. Non sento più il legame che abbiamo avuto poco fa. Ora è freddo, distante, come se tutto ciò non fosse mai accaduto, ritornando così l'uomo di ghiaccio. Deglutisco a fatica. Sento un nodo alla gola: perché mi fa questo? Perché fa sprigionare tutta questa dolcezza...illudendomi... per poi riprendersela? Mi tratta male, mi disprezza, mi "usa" facendomi allontanare, facendomi soffrire! Poi quando ci riesce mi avvicina di nuovo a lui, imprigionandomi, confondendomi e facendo contrastare i miei sentimenti. Lo amo? Lo odio? Non lo so. Non so se seguire il cuore o la ragione. So solo che qualunque strada io prenda, l'unica destinazione sarà sempre la stessa: la delusione. Torna a sedersi al suo posto, facendo l'occhiolino a Blake, come se avesse vinto una scommessa o qualcosa di simile, e mi ritornano in mente le parole di Blake: "mio fratello è molto competitivo". Quindi, da sciocca e ignorante che sono, mi sto facendo fare il cuore a pezzi...ancora! Filippo mi chiede il prossimo ballo, ma queste emozioni mi hanno stravolta, sfinita. <<Voglio tonare a casa>> dico con un filo di voce. <<Io vorrei bere ancora>> risponde Eli. Guardo Blake e Thomas come per capire le loro intenzioni, ma nessuno dei due reagisce alla mia richiesta. <<Filippo, per caso affittate le stanze che ci sono qui sopra al ristorante?>> riesco ancora a chiedere. <<Si, ne abbiamo diverse e con sistemazioni differenti.>> <<Non mi interessa come sono o cosa hanno, ma a loro serve una stanza>> <<Per due?>> faccio un lungo sospiro mentre i miei occhi scorrono su di loro.<<Forse per tre>> soffoco l'ultima parola. <<Mi faresti il piacere e manderesti uno dei tuoi camerieri a spiegargli come stanno le cose? Io non ho più le forze>> gli dico mentre mi dirigo all'uscita. <<Certo, non ce problema. Sei in grado di guidare o vorresti....>> <<No ti ringrazio, hai già fatto tanto per me.>> Gli stampo un bacio sulla guancia.
Parcheggio l'auto nel viale di casa e concentro tutte le mie forze nelle gambe. Cerco di entrare senza fare rumore, ma per fortuna mia madre dorme profondamente. Mi butto sul letto e prendo il mio vecchio iPod dal comodino, aggiungo Kiss me alla play List e la avvio. Mi addormento così, con le lacrime agli occhi e con questa dolce ma amara canzone.
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Damon Scott
ChickLitAvevo tutto nonostante la mia giovane età. Una bella casa, un posto di lavoro e soprattutto avevo la mia indipendenza. Le mie giornate trascorrevano tranquillamente, la verità erano fatte solo di casa e lavoro. L'unica cosa che mancava nella mia v...