<<Elisabeth, saresti tanto gentile a lasciarci un attimo soli?>> chiede garbatamente Edward. <<Certo>> risponde stranamente lei. <<Cosa voleva?>> mi chiede appoggiando il gomito sul mio sedile. Ha un buon profumo. <<Niente>> rispondo secco. <<Non te lo chiederò una seconda volta>> dice guardandomi con occhi severi. <<Voleva sapere dove stessi andando>> fa su e giù con la testa <<E?>> <<E niente. Gli ho detto che andavo a divertirmi e di non infastidirmi più>> sbuffa sistemandosi sul sedile. <<Pensi davvero quello che gli hai detto?>> non so se sia una specie di psicologo o un uomo che vuole sapere tutto. <<Si, lo penso veramente>> Si allarga un sorriso sulle labbra. <<Bene>> dice afferrandomi dolcemente la testa. I nostri nasi si sfiorano mentre i miei occhi si perdono nei suoi. Mi abbassa la testa e mi ci stampa un bacio sopra. <<Possiamo andare>> dice lasciandomi un pò delusa. <<Perché veniamo qui anche durante le nostre ore libere?>> chiedo un pò annoiata <<Qui i drink sono gratis>> dice facendo la linguaccia. Scuoto la testa divertita. Ovviamente saltiamo la fila come ormai d'abitudine. <<Blake!!!>> grido vedendolo. <<Ciao Bea!>> risponde con un sorriso smagliante, che però, svanisce alla vista di Edward. <<Edward>> saluta freddamente. <<Stai bene?>> mi chiede preoccupato. Ma perché alla vista di Edward tutti si preoccupano? <<Sto benissimo!>> gli rispondo sinceramente. <<Tuo fratello era sotto casa sua. Tienilo a bada altrimenti dovrà fare i conti prima con Damon, poi con me.>> Edward sussurra qualcosa che non riesco a sentire all'orecchio di Blake, sono certa che abbia a che fare con Thomas. Non voglio più pensare a lui..ora voglio solo divertirmi! <<Matthew, mi fai tre cocktail?>> <<Fai due... io prendo il solito whisky>> corregge Edward. Vedo dietro la spalla robusta di Edward Blake e Thomas bisticciare. La mia intuizione era corretta. Distolgo subito lo sguardo. <<Posso rubartelo?>> chiede Eli già carica. Guardo Edward che scuote la testa. <<Fai pure>> dico divertita. Giro per prendere il mio drink quando un tizio per sbaglio me lo rovescia addosso. <<Scusami!>> mi dice sinceramente dispiaciuto. Gli faccio cenno con la mano che non è niente. <<Vado a pulirmi>> urlo per farmi sentire da Matthew <<Potresti gentilmente prepararmene un altro quando ritorno?>> a ritmo di musica mi fa cenno di si con la testa. <<Grazie>> mi risponde sorridendomi. Mi faccio spazio tra la folla per arrivare in bagno. Puzzo di alcol! Apro l'acqua del rubinetto per bagnare un tovagliolo, sperando che questa macchia si tolga! <<Cazzo!>> grido sola. Ovviamente non si toglie! Dopo dieci minuti ci rinuncio. Mi dispiace solo perché era nuovo. Butto il tovagliolo e cerco di sistemare il vestito in modo da non far vedere questa orribile macchia. Do un ultimo ritocco ai capelli prima di aprire la porta. <<Entra!>> dice Thomas spingendomi. Chiude la porta alle sue spalla appoggiandosi sopra. <<A che gioco stai giocando Beatrice?>> resto stupita. Io? <<Fammi uscire Thomas. Qui l'unico che ha giocato finora sei stato tu!>> rispondo a tono <<Non lo pensi sul serio>> <<Invece si! Tu hai giocato con i miei sentimenti solo per farmi firmare un cazzo di contratto con te!>> <<Io non ti ho mai obbligata a fare niente che tu non volessi! E più volte ti ho ribadito come stavano le cose ma nonostante ciò tu ci stavi!>> <<Quindi come sempre la colpa ricade su di me giusto? Sei patetico! Spostati, non ho voglia di farmi rovinare la serata da te!>> Afferro la maniglia della porta, quando mi prende il braccio tirandomi a se. <<Edward tra poco mi cercherà>> lo sfido. <<E io sarò qui ad aspettarlo con te>> <<Si infurierà!>> <<E tu hai paura?>> <<Tu dovresti averne>> <<Per niente, altrimenti non sarei qui>> <<Cosa vuoi da me Thomas?>> Non riesco a finire la frase che le sue labbra si ritrovano sulle mie. In pochi secondi m'immagino gli occhi contrariati di Edward addosso e, con tutta la mia forza, lo spingo via. <<Edward...>> dico <<Ti ha minacciata?>> <<NO!>> <<Ti ha messo le mani addosso?>> <<No! Niente di tutto ciò!>> <<Allora perché sei così devota a lui?>> <<Perché è tutto ciò che tu non sarai mai: gentile!>> <<Parliamo della stessa persona?>> <<Senti! Hai detto che non mi hai mai obbligata a fare qualcosa contro la mia volontà. Ora mi stai trattenendo contro la mia volontà qui dentro! Voglio uscire!>> cala il silenzio. <<Ti stai innamorando di lui>> sbuffo sbattendo la mano contro la mia gamba. <<Sto solo rispettando un contratto che ho firmato da meno di 24 ore!>> <<Come ha fatto a farti in così poco tempo il lavaggio del cervello?>> <<Lui, a differenza tua, mi tratta bene nonostante io abbia già firmato con lui!>> <<Quindi stai dicendo che è meglio di me?>> <<Davvero vuoi continuare così per tutta la sera?>> <<Non vedo arrivare il tuo cavaliere in soccorso.. forse si è già dimenticato di te. Può essere che è con Eli da qualche parte>> <<Come fai tu con Ariel quindi?>> <<Dici che dovrei cercarla?>> <<Ma fai che cazzo vuoi basta che ti togli dalle palle!>> Non ho mai usato un linguaggio così volgare ad alta voce. Vedo tornare in lui la freddezza di sempre. Il suo solito essere bipolare! <<Non sei più la mia Beatrice>> dice aprendo la porta. <<Infatti, non mi risulta che io sia mai stata tua!>> dico uscendo. Vado a recuperare il mio drink, intanto non vedo ne Edward ne Elisabeth... forse Thomas aveva ragione. <<Matthew, posso avere il mio drink? Anzi fammelo doppio!>> <<Sicura?>> <<SI!>> <<Come vuoi>> Resto seduta qui a sorseggiare lentamente il mio drink che inizia a fare effetto. <<Ehi dove sei stata?>> <<Io? Tu dove sei stata con Edward?>> fa un espressione perplessa. <<Ho perso di vista Edward da circa mezz'ora>> dice ridendo <<Guarda sono stata con lui! Quel tizio li con la camicie bianca... si chiama>> <<Derek>> continuo. <<Matthew da quanto sono seduta qui?>> guarda l'orologio (una fissa che ha) <<Da circa mezz'ora>> Dov'è Thomas? Inizio a guardare tra la folla, ma non riesco a vedere nessuno dei due. <<Beatrice, hai visto Thomas?>> Sentivo che c'era qualcosa che non quadrava! <<No Blake. Tu hai visto Edward?>> scuote la testa. <<Dobbiamo trovarli!>> Mi è sembrato molto, troppo strano che non sia venuto a cercarmi! Di sicuro avrà visto Thomas entrare nel bagno e ha aspettato che uscisse....se mai è uscito! <<Il bagno!>> dico a Blake. <<Perché dovrebbero essere entrambi in bagno??>> chiede sconvolto Blake. <<Perché tuo fratello continua a perseguirmi!>> dico a denti stretti. Apriamo la porta con furia e, come mi aspettavo, troviamo entrambi lì, seduti a terra, uno da un lato e l'altro dal lato opposto. <<Che avete combinato?!>> chiedo preoccupata vedendoli entrambi sanguinare. <<Abbiamo risolto a modo nostro>> <<Non abbiamo risolto proprio niente!>> attacca Thomas. <<Potresti spiegargli che non ti ho costretta ne minacciata a firmare con me?? Perché vuole convincersi che la scelta non sia stata la tua!>> a queste parole mi parte il nervoso da sotto ai piedi. <<La scelta è stata mia! Nessuno mi ha costretto a fare niente...Ok? Non voglio averti tra i piedi e possibilmente vederti il meno possibile! Edward è il mio protettore... HO SCELTO LUI! Fattene una ragione ma non venire, dopo tutto quello che mi hai fatto, ad infastidirmi!>> <<Quindi la tua è una ripicca?>> Guardo Blake esasperata. <<Ora che sai come stanno realmente le cose, Thomas, fatti da parte.>> dice Edward alzandosi da terra. Io non riesco a togliere lo sguardo da Thomas. Non so se provo rabbia o compassione. Alza lo sguarda per guardarmi, e in un attimo vedo tutto l'odio che prova verso di me. Siamo arrivati nel punto in cui dovevamo arrivare: ad odiarci! Forse solo così potremmo sopravvivere. In un secondo mi passano davanti i momenti vissuti con lui. Dal momento in cui lo vidi la prima volta, al mio primo vero orgasmo, al nostro ballo, fino all'abbandono in ospedale. Prendo tutti questi ricordi, belli e brutti, e li elimino una vola per sempre. Non appartengo a lui e lui non appartiene a me. Ma in qualche strano e perverso modo saremo sempre collegati. <<E' quasi mezzanotte. Dobbiamo andare>> Edward mi prende per il braccio portandomi via. <<Addio>> sussurro guardando per l'ultima volta quel ragazzo pieno di odio.
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Damon Scott
Chick-LitAvevo tutto nonostante la mia giovane età. Una bella casa, un posto di lavoro e soprattutto avevo la mia indipendenza. Le mie giornate trascorrevano tranquillamente, la verità erano fatte solo di casa e lavoro. L'unica cosa che mancava nella mia v...