Entro l'alba

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-Sectumsempra-.
Il corpo di James Potter cadde a terra in un tonfo sordo e attorno a lui cominciò ad allargarsi una pozza di sangue. Sussultava, come se avesse degli spasmi.
-Che cazzo hai fatto?!- chiese Regulus Black mettendosi le mani tra i capelli.
-Io...- cercò di dire Severus, ma era come pietrificato, non era quello ciò che aveva pensato di ottenere, tutto quel sangue non era normale.
-Scappiamo! Presto!- disse Ferguson uscendo dall'arrazzo e correndo dalla parte opposta del corridoio, seguito dagli altri quattro, ma Regulus si bloccò, se nessuno avesse trovato Potter sarebbe morto.
-AIUTO- urlò amplificando la sua voce con la magia, prima di infilarsi nel corridoio segreto che permetteva loro di andare ai sotterranei senza passare per l'ingresso.

Lily Evans era già al quarto piano con Travis Lister, quando sentì gridare aiuto, scesero entrambi le scale correndo, dirigendosi verso i piani inferiori, fino a quando al secondo piano non trovarono la professoressa McGranitt china sul corpo pieno di spasmi di James Potter, immerso in una pozza di sangue scuro. Lily trattenne rumorosamente il fiato e si portò le mani alla bocca, con il panico che le si diffondeva nelle vene.
-Lister vada ad avvisare Madama Chips, ADESSO- disse la donna in tono impassibile e il ragazzo prese a correre verso l'infermeria. -Evans, lei deve sollevarlo, io non posso smettere di fare gli incantesimi di guarigione- disse e Lily si avvicinò titubante. -È un semplice Wingardium Leviosa, forza- le disse facendo trasparire tutta la paura dalla sua voce. Lily sussurrò la formula e il corpo di James si sollevò ad un metro da terra, facendo ricadere le braccia sanguinante verso il pavimento. -Andiamo, abbiamo solo un piano di distanza- le disse. Lily camminò all'indietro verso l'infermeria, tenendo gli occhi sul corpo di James, che ora era immobile. Non avrebbe voluto guardarlo, la scena era raccapricciante, ma non voleva rischiare di interrompere l'incantesimo. James era a peso morto a mezzaria, lasciandosi dietro una scia di gocce di sangue scuro larga mezzo metro. La camicia era completamente intrisa di sangue rosso acceso, strappata in più punti nel petto, i capelli gli gocciolavano all'indietro, anche quelli impastati di sangue che si stava solidificando.
-Merlino! Minerva che sta succedendo?- disse Madama Chips non appena li raggiunse, facendo scivolare una barella fluttuante sotto il corpo del ragazzo. Lily osservò le due donne armeggiare con le bacchette, mentre la barella procedeva verso l'infermeria.
-Lister vada a chiamare il professor Lumacorno e... la professoressa Sprite, li svegli, gli spieghi la situazione e dica loro che dovranno sorvegliare i corridoi per stanotte. Ah e avverta anche la prefetta di Tassorosso che può tornare a letto, non voglio altri studenti nei corridoi stanotte- disse la professoressa McGranitt in tono nervoso.
-Sì professoressa- disse Travis prima di uscire correndo dall'infermeria correndo, con il viso in una smorfia di terrore.
-Evans lei vada dal professor Silente e gli dica di venire qui- disse sbrigativa.
-Il... preside...?- chiese lei che non riusciva a connettere il cervello, stava fissando le gocce di sangue che imbrattavano il pavimento sotto al letto di James.
-Sì, il preside, la parola d'ordine è "gianduiotto", si sbrighi- le disse sbrigativa e Lily uscì dall'infermeria. Evitò con cura di passare per il corridoio dov'era stato trovato James e una volta avvita al gargoyle che sorvegliava il preside bussò titubante alla porta.
-Preside, signore? Sono Lily Evans... c'è stato un problema- disse titubante, sicura che il preside stesse dormendo e non l'avrebbe mai sentita.
-Avanti- disse invece la voce dell'uomo calma e la porta si aprì, mostrando il preside seduto alla scrivania perfettamente vestito, come se fossero le tre del pomeriggio. -Cos'è accaduto?- chiese con il suo solito tono calmo.
-Signore... James Potter è... è in infermeria, la professoressa McGranitt mi ha mandato a chiamarla- disse incerta e il vecchio preside si alzò dalla sedia.
-Siete stati attaccati?- le chiese gentilmente e con la stessa leggerezza con cui avrebbe parlato delle varietà di foglie di tè.
-James era da solo, penso di sì, signore, ma non lo so- disse lei torturandosi le mani e prendendo un respiro, sentendo gli occhi pizzicarle.
-Molto bene, vada a chiamare il professor Barlow e gli dica di raggiungermi in infermeria. Nessun altro studente dev'essere informato prima che io abbia analizzato la situazione- disse in tono fermo, uscendo dall'ufficio. Lily lo seguì e si diresse subito verso il corridoio di Difesa Contro le Arti Oscure. Dovette percuotere più volte il batacchio prima che qualcuno le rispose dall'altra parte.
-Cosa c'è?- disse maleducatamente l'uomo.
-Professore, il professor Silente mi ha mandato a chiamarla, dice di raggiungerlo in Infermeria- disse lei debolmente.
-Arrivo subito, gli riferisca che mi vesto e arrivo- disse sbrigativamente.
-Sì- disse Lily, prima di tornare a correre verso l'infermeria. Quando arrivò c'era Travis Lister appena oltre la porta, che osservava Silente e la McGranitt confabulare, mentre Madama Chips doveva essere dietro il paravento che copriva il letto di James.
-Ragazzi- disse il preside attirando la loro attenzione. -Desidero che nessun altro studente venga a conoscenza di quello che è accaduto stanotte fino a quando non sorgerà l'alba.- disse in tono calmo ma autoritario e i due annuirono. -Ora andate pure a letto, risolveremo la situazione al più presto, il signor Potter starà bene- concluse con un sorriso comprensivo, mentre il professor Barlow entrò in Infermeria. -Andate pure- disse e i due fecero per girarsi, ma la professoressa McGranitt li seguì.
-Non voglio studenti nei corridoi questa notte. Quindi significa che non voglio la signorina Potter, i signori Black, Lupin e Minus o la signorina Anderson qui fuori. Signorina Evans: non deve parlare coi suoi amici fino all'alba, sono stata chiara?- disse e Lily annuì con convinzione.
-Sì, professoressa- disse Lily prima che la McGranitt li congedasse. Lily e Travis si avviarono in silenzio lungo il corridoio, diretti alla sala comune, ognuno immerso nei propri pensieri. Camminarono entrambi senza fare troppo caso a dove stavano andando, fino a quando non videro la scia di sangue per terra.
-Andiamo di qua- disse Travis girando l'angolo.
-Tu vai pure, io devo controllare una cosa- disse Lily decisa, seguendo la scia del sangue di James. Se qualcuno l'aveva attaccato così ferocemente dovevano essere rimasti dei segni, degli indizi, ma quando arrivò sul posto trovò Gazza già intento con lo spazzolone a pulire il sangue dal pavimento.
-Stupidi ragazzini con i loro giochetti sanguinolenti- stava borbottando tra sé. -Almeno non sporcassero mentre si ammazzano tra di loro- disse e Lily diede un colpo di tosse, attirando la sua attenzione. -Non devi stare fuori dal letto- le disse in tono arrogante.
-Sono Caposcuola, posso stare fuori dal letto quanto voglio- disse lei guardandosi intorno, alla ricerca di qualcosa. -Non è che ha trovato qualcosa di sospetto?- chiese, ma Gazza borbottò qualcosa di indefinito. -Come?- chiese Lily infastidita.
-Cosa ti aspetti? Che abbiamo lasciato cartellino col nome per farsi identificare? Voi stupidi ragazzini, vigliacchi, a fare le malefatte senza prendervi le responsabilità- disse tornando a pulire. Lily si guardò ancora intorno, quando vide qualcosa luccicare al centro della pozza di sangue più scura. Ingoiò la sensazione di nausea e si avvicinò, notando che il luccichio proveniva dagli occhiali di James. Li raccolse da terra e li ripulì con la magia, aggiustando anche la lente che si era crepata. Prese a camminare verso la torre di Grifondoro senza staccare gli occhi dagli occhiali. Sentiva i sudori freddi dalla paura, non aveva mai visto nessuno perdere così tanto sangue in così poco tempo. E se non ce l'avesse fatta? Se fosse morto? No, James Potter non era uno che si arrendeva facilmente, lei ne era la prova. Sarebbe stato bene e entro lunedì le avrebbe chiesto di nuovo di uscire, ne era sicura. Intascò gli occhiali ripetendosi mentalmente che sarebbe stato bene, ma era sicura che non sarebbe riuscita a chiudere occhio comunque, non entro l'alba.

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