Lui chi?

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La mattina dopo, per fortuna, Justin era troppo assonnato per parlare, sia lui che Regulus avevano delle brutte occhiaie che le fecero pensare che avessero fatto le ore piccole in sala comune. Leah era di malumore e non parlava, c'era un silenzio strano sul tavolo dei Serpeverde. Fu felice quando arrivò la posta, così avrebbe potuto rintanarsi dietro alla Gazzetta del Profeta. Con la coda dell'occhio vide Regulus accanto a sé che apriva una lettera coi bordi decorati di nero e con lo stemma dei Black in cima.
-Mammina ti scrive?- gli chiese Justin con il solito tono irritante, ma Regulus lo ignorò. Anthea lo osservò mentre leggeva la lettera, sembrava profondamente infastidito da quello che leggeva, ma alla fine la ripiegò con cura e la rimise nella busta.
-Anthea i miei ti porgono i loro saluti- disse poi citando la lettera.
-Oh, ringraziali e ricambia- disse lei lievemente sorpresa e Justin scoppiò a ridere. –Che vuoi ora?- gli chiese sbattendo infastidita il giornale nel tavolo e quello alzò le spalle, scuotendo la testa e tornando al suo piatto. Anthea prese un respiro per calmarsi e tornò a leggere il giornale, sperando di non sentire la voce di Justin per almeno un'ora. Quella giornata era cominciata davvero male, e infatti la sua lettura venne interrotta di nuovo.
-Black- disse una voce che non conosceva, alzò gli occhi e si accorse che davanti a lei c'erano due ragazzi che non aveva mai visto: uno coi capelli unticci neri e la spilla da prefetto e uno coi capelli corti e scuri.
-Avery, Piton- li salutò Regulus con tono duro.
-Stanotte al quinto piano- disse quello coi capelli più corti.
-Non ho ricevuto nessun messaggio- disse Regulus aggrottando le sopracciglia, ma tenendo il tono neutro.
-Forse perché sei a malapena un sedicenne...- disse Avery innervosito e Piton gli mise un braccio davanti al petto per bloccarlo.
-Stanotte al quinto piano, dobbiamo insegnare- disse quello e Regulus annuì deciso, prima che se ne andarono. Anthea gli lanciò un'occhiata confusa ma lui guardò con convinzione il suo piatto. –Non chiedere- disse serio e Justin scoppiò in un'altra risata fastidiosa.
-Sembrate già una vecchia coppia sposata, piena di segreti- disse divertito.
-Fatti i cazzi tuoi ogni tanto- disse Anthea gelida, prima di prendere le sue cose e andarsene, quel ragazzo aveva la capacità di farla incazzare con una straordinaria velocità.
-Sei un deficiente- disse Leah a Justin prima di seguire Anthea fino in aula.

Fu una giornata piatta, fino all'ultima ora. Anthea era già irritata per il fatto che Vitious non le avesse mai dato la possibilità di rispondere alle domande dell'ora precedente, facendo guadagnare ad Elektra Potter ben 20 punti, e, ora, dopo pranzo, aveva la seconda ora di Incantesimi, dove avrebbero dovuto fare una prova pratica. Doveva riempire una brocca d'acqua con l'incantesimo non verbale. Anthea era molto brava, nella teoria, ma a Ilvermorny raramente usavano un approccio pratico e questo si rifletteva sui suoi incantesimi, non era allenata come gli altri e si sentiva sempre in deficit. Erano passati appena 5 minuti da quando Vitious aveva consegnato le brocche quando esclamò contento.
-Oh la signorina Potter ce l'ha fatta! Complimenti, altri 10 punti a Grifondoro- disse allegro trotterellando in giro per l'aula. Anthea si girò verso la ragazza e la vide ridacchiare con l'amica, con la brocca perfettamente piena di acqua cristallina, mentre quella di Willow aveva solo un paio di centimetri di acqua torbida.
-Traditrice del suo sangue... avrà sicuramente imbrogliato- sbottò Justin invidioso dietro di lei. –Spero sia di ronda stasera, così le date una sistemata- continuò con cattiveria.
-Non so di chi sia il turno stasera... Leah?- disse Regulus sussurrando e la ragazza si girò.
-Non vedi che sto cercando di fare questo cazzo di incantesimo?!- sbottò lei innervosita.
-Chi è di ronda stasera?- chiese lui ignorando il tono di poco prima.
-Penso i due Capiscuola e state zitti ora- disse girandosi di nuovo verso la brocca. Anthea guardò la sua compagna di banco, era da un po' che era strana, ma non sentiva di avere la confidenza di chiederle cosa non andasse.
-Uh spero che troviate la rossa sanguemarcio da sola, come vorrei venire anche io- disse Justin sfregandosi le mani. Anthea stava per chiedere cosa stesse succedendo, ma la brocca di Leah esplose, facendole schizzare pezzi di vetro ovunque. Si coprì istantaneamente il visò, dove sentì il sangue colarle accanto all'occhio.
-Oh signorina Moore!- disse Vitious correndo verso di loro preoccupato. –Signor Flint, lei che è un prefetto accompagni la signorina Moore e la signorina Fawley in infermeria, presto.- disse mentre con un incantesimo ricompose la brocca, togliendo i pezzi di vetro dal viso delle due ragazze. Justin fece loro strada fino all'infermeria, dove nessuno parlò. Fu lui poi a spiegare a madama Chips cosa fosse successo e la donna le fece sedere su due sedie mentre riparava i tagli con un incantesimo.
-Ecco, tenete un po' di dittamo, fa scomparire quasi tutte le cicatrici- disse lei versandogliene qualche goccia sul viso di Anthea.
-Cosa vuol dire quasi?- sbottò Leah.
-Oh non faccia storie signorina Moore, sono sicura che il suo viso sarà gradevole anche se le restasse una minuscola cicatrice, cosa che comunque non accadrà, è solo vetro, per fortuna- disse quella mentre versava delle gocce di essenza anche sul viso contratto della ragazza. –Ecco, potete andare- disse alle due e Leah si toccò il viso preoccupata.
-Ha uno specchio?- chiese e Madama Chips le indicò uno specchio in fondo all'infermeria. Anthea la seguì e si specchiò accanto a lei: se non fosse per il trucco sbavato sembrava che non fosse accaduto nulla.
-Devo andare a ritruccarmi, vieni?- le chiese e Anthea annuì. Scesero insieme verso i dormitori e Leah sembrava sempre più turbata, non era da lei far esplodere le cose.
-Leah... va tutto bene? Sembri un po' strana ultimamente...- disse incerta e Leah le lanciò un'occhiata.
-Oh... si nota?- chiese perplessa e Anthea annuì con vigore, era palese. –Beh non è successo niente... solo che avrei voluto andare ad Hogsmeade con un ragazzo, ma pare che sia interessato ad un'altra- disse coi denti stretti e Anthea sorrise appena, era per una stupida cavolata che Leah era strana.
-Beh puoi uscire con qualcun altro, sei molto bella, scommetto che nessuno ti direbbe di no- disse lei e Leah sorrise appena.
-Grazie, ma aspetterò fino alla fine lo chieda lui, al massimo ci andrò con gli altri e basta- disse con un'alzata di spalle.
-Scusa ma... non gliel'hai chiesto a questo tipo?- le chiese e lei la guardò stupita.
-Certo che no, non devo mica essere io a chiederglielo- disse con ovvietà.
-Beh secondo me potresti- disse mentre entravano in sala comune.

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