Have yourself a merry little Christmas

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Dopo il pranzo scartarono i regali in salotto, ma Regulus tenne il ciondolo per Anthea nella giacca, deciso a non voler attirare troppe attenzioni.
-Anthea perché non mostri a Regulus la villa?- le propose sua madre, notando che Melody stava di nuovo riempiendo di domande il ragazzo.
-Sì- disse Anthea alzandosi e sistemandosi la gonna. -Andiamo?- gli disse e Regulus si alzò in fretta, uscendo dal salotto.
-Sembra un palazzo casa tua- disse lui guardando gli stucchi bianchi sul soffitto.
-È piuttosto grande, sì- disse lei indicandogli una stanza alla sua destra. -Normalmente mangiamo qui- disse mostrandogli la cucina con al centro un tavolo da pranzo e lui annuì. -Qui c'è un bagno- disse indicando la porta dopo. -Qui lo studio- disse indicando la stanza aperta alla sua destra, da cui Regulus intravide una grossa libreria. -E qui la stanza della musica- disse indicando la stanza dopo.
-La stanza della musica?- disse sporgendosi per vedere dentro la doppia porta in legno bianco.
-Sì, la mia preferita- disse Anthea entrandoci. Era una stanza molto grande, più del salotto, con delle ampie finestre sul fondo e una porta che conduceva ad un terrazzo. C'erano una serie di quattro divanetti, adagiati su un tappetto blu scuro che contrastava con il marmo bianco, e degli scaffali su cui erano posati libri, probabilmente di musica o degli spartiti. Al centro della sala c'era un pianoforte a coda, un'arpa, due violini appoggiati su delle sedie sulla destra e un contrabbasso lì accanto. Nella parte sinistra dalla sala c'erano un corno francese e un flauto traverso, Regulus non faticava a capire perché quella fosse la stanza preferita di Anthea, la luce filtrava attraverso le finestre e risplendeva sul marmo chiaro, donandole un aspetto etereo.
-Chi suona il pianoforte?- chiese accarezzando con le dita lo strumento.
-Io, vuoi sentire?- gli chiese lei ridacchiando.
-Certo- disse Regulus, Anthea si sedette al pianoforte e aprì la tastiera preparandosi come se stesse per svolgere un gesto sacrale. Diede un piccolo colpo di tosse, prima di suonare uno a uno i tasti della scala di do. Regulus sorrise divertito e lei si alzò in piedi facendo un profondo inchino.
-Grazie, grazie, gli autografi più tardi- disse facendo ridere il ragazzo.
-Sei scarsa- disse lui divertito.
-Sì, il piano non fa per me, sono durata due settimane alle lezioni- disse tornando a sedersi sullo sgabello.
-Quindi cosa suoni?- le chiese avvicinandosi e appoggiandosi accanto al pianoforte.
-Oh tutto, ho fatto circa due settimane di tutto, so farti la scala in ogni strumento in questa stanza, dovevo capire cos'era adatto a me- disse con un sorriso raggiante.
-E cos'è adatto a te?- le chiese Regulus curioso.
-Cantare- disse con sguardo di sfida.
-Cantare? Davvero?- le chiese stupito.
-Sì, dicono anche che io sia brava- disse facendo un'espressione altezzosa.
-Beh voglio sentire- ribatté lui.
-No, senza accompagnamento no, mi vergogno- disse lei ridendo appena.
-Ti accompagno io- disse lui avvicinandosi al seggiolino del pianoforte e sedendosi accanto a lei. -Permette?- disse portando le mani sulla tastiera.
-Sai suonare?- chiese sorpresa.
-Sì e posso dire con certezza che suono meglio di te- disse e lei rise divertita.
-Non che ci voglia molto- disse alzandosi per lasciargli più posto sul seggiolino.
-Cosa suono?- chiese poi e lei parve pensarci, poi si diresse verso gli scaffali e spostò un po' di libri, prima di prendere un libretto e posargli lo spartito sul pianoforte.
-Direi che una canzone natalizia sia più che adeguata- disse con un sorriso.
-Have yourself a merry little Christmas?- chiese leggendo il titolo.
-Sì, è un classico, la sai?- gli chiese.
-No, ma la leggo- disse lui guardando concentrato il foglio e dopo pochi secondi prese a suonare.
- Have yourself a merry little Christmas- cominciò a cantare Anthea, con la voce chiara e limpida.
-Let your heart be light
From now on your troubles will be out of sight- Regulus continuò a suonare meccanicamente, ma la sua mente era persa ad ascoltare la voce angelica di Anthea, che cantava guardando fuori dalla finestra. Quando finirono la canzone, dalla porta vennero degli applausi e Anthea si girò a guardare esasperata la madre e la zia, con Melody e Alexis.
-Mamma! Dai per favore- disse Anthea alzando gli occhi al cielo e Regulus rise.
-Sei molto bravo Regulus- disse Lucretia Fawley e Anthea guardò il ragazzo esasperata, dando le spalle alla madre.
-Grazie signora Fawley, anche sua figlia è molto brava, non sapevo di questo suo talento- disse con fare educato.
-Basta così, grazie, mamma? Per favore- disse lanciando un'occhiata eloquente alla madre, che le sorrise prima di chiudere la porta e Regulus rise appena. -Non mi dovevi leccare il culo con mia madre- disse appoggiandosi coi gomiti al pianoforte.
-Non stavo leccando il culo, ero serio, hai una bella voce- disse chiudendo la tastiera del pianoforte e chiudendo lo spartito.
-Sono bravina- disse lei giocherellando con il bordo della manica.
-Secondo me sei molto brava- disse alzandosi e mettendosi di fronte a lei, oltre il pianoforte. -Ho una cosa per te- disse tirando fuori un pacchettino dalla tasca e appoggiandolo in mezzo al pianoforte. Anthea lo prese perplessa, notando la carta verde scuro e un grazioso fiocco argento al centro.
-Scelta dei colori puramente causale, no?- chiese lei divertita.
-Li ha incartati l'elfo, gli avevo chiesto di farlo il più carino possibile- disse prima che lei gli lanciasse il fiocco argentato, a cui era appeso un ramoscello di agrifoglio dipinto di argento, che Regulus afferrò al volo, ridendo divertito. -Sono un cercatore- disse lui alzando il mento.
-Ah già, passi le tue giornate ad inseguire una pallina- disse lei fingendo di esserselo dimenticato, mentre Regulus rideva. Anthea aprì la scatolina dall'aspetto importante e, sul cuscinetto di velluto nero, ci trovò la collana in zaffiro. Trattenne il fiato e sgranò gli occhi, mentre Regulus sorrideva come un bambino.
-Ti piace?- le chiese incerto.
-Se mi piace? Ma...- chiese posando un dito sotto al ciondolo, per sollevarlo dal cuscinetto ed esaminarlo. -È vera?- chiese poi confusa.
-Certo che è vera! Sono diamanti e quello al centro è uno zaffiro, non penso sia argento di folletto ma sicuramente è argento- disse lui cercando di decifrare l'espressione di lei.
-Ma mi avevi già fatto un regalo!- ribatté lei. -Il vestito...-
-Il vestito era per il tuo compleanno... e per farmi perdonare per quello di mia madre- disse e lei accennò una risata, tirando fuori la collana dalla scatolina, che brillò alla luce.
-Non penso di poterla accettare- disse pensierosa mentre muoveva appena la collana per farla brillare.
-Cosa? Perché?- chiese confuso Regulus.
-Perché chissà quanto avrai speso!- disse con ovvietà.
-In realtà...- disse passandosi una mano nella nuca con fare imbarazzato. -Nulla, appartiene alla mia famiglia da non so quanti decenni- disse debolmente e lei corrugò la fronte, sempre osservando la collana alla luce.
-Quindi è antica?- chiese pensierosa.
-Sì, penso di sì- disse lui e lei sorrise, guardandolo per la prima volta da quando aveva aperto il regalo.
-Non dovevi, è... deliziosa- disse aprendo il gancetto e infilandosela subito al collo e Regulus sorrise, sentendosi più sollevato.
-Da quando usi parole come "deliziosa"?- chiese divertito e lei sorrise, guardandosi il collo e prendendo il ciondolo in mano per osservarlo meglio.
-Beh mi sembrava la parola adatta- disse sorridendo, prima di guardarlo. -Grazie davvero, mi piace molto, non pensavo potessi conoscere i miei gusti- disse e Regulus sorrise.
-Forse noto più cose di quanto pensi- gli disse mentre entrambi si guardavano negli occhi, con il sorriso stampato in volto.

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