Sta diventando obbediente

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2 agosto 1977

Villa Fawley, Inghilterra

Quel giorno il cielo era appena nuvoloso e tirava un venticello fresco, cosa che era in assoluto una benedizione per Anthea, che non sopportava il caldo torrido. Uscì in giardino e si diresse verso le stalle, dove sapeva di trovare il fratello. Noah infatti era lì a strigliare i cavalli, come il suo solito. Aveva preso la passione per gli animali dalla madre, piacevano anche ad Anthea, ma non aveva tutta la dedizione del fratello.
-Facciamo un giro?- chiese la ragazza accarezzando il muso della sua cavalla bianca.
-Sì, devo far correre Leonard- disse posando la striglia e prendendo ad imbrigliare il cavallo dal pelo bruno. Anthea aveva ricevuto Pearl per i suoi 12 anni, quando era ancora una puledra, lei aveva dovuto addestrarla e ora rispondeva solo a lei, era l'unico cavallo che preferiva lei a Noah, il che era tutto dire visto che era lui che si prendeva cura di loro per la maggior parte del tempo. Anthea portò fuori la propria cavalla dopo averla imbrigliata e aspettò che Noah la raggiungesse, in sella a Leonard. -Devo farlo correre, questa non è una passeggiata- la avvisò sistemando meglio le redini.
-Siamo più che in grado di starvi dietro- disse dando un colpetto a Pearl perché cominciasse a camminare. Noah andò davanti così da far correre il suo cavallo, che era ancora molto giovane e Anthea gli stette dietro, sentendo il vento tra i capelli e i muscoli del cavallo contrarsi sotto le sue cosce. Cavalcarono uscendo dal parco della villa, andando in un bosco poco fitto, dove c'era un sentiero adatto per andare a cavallo. Stettero entrambi in silenzio, lasciando che i rumori della natura fossero gli unici ad accompagnarli. Ad Anthea piaceva cavalcare, le sembrava di entrare in un'altra dimensione, in un universo parallelo dove poteva concedersi di non pensare a nulla e di estraniarsi dalla realtà.
-Fermiamoci al laghetto- le disse il fratello e lei frenò appena il suo cavallo, procedendo al trotto fino al laghetto circondato da alberi verdi, il posto migliore per far abbeverare i cavalli. Smontò da Pearl e la lasciò bere vicino a Leonard, mentre Noah dava una pacca sul collo del cavallo.
-Sta diventando obbediente- disse Anthea sedendosi su un tronco lì accanto, guardando il cavallo dal manto marrone.
-Sì, un po' come te- le disse lanciandole un'occhiata e lei alzò gli occhi al cielo.
-Ho fatto una cazzata, non è stato disobbedire, è stato essere incoscienti- spiegò lei e lui fece un'espressione poco convinta.
-E adesso ti sposi- disse ridendo appena e scuotendo la testa.
-Sai, credo che dovresti trovarti una ragazza, magari smetteresti di farti gli affari miei- disse in tono tagliente e Noah sorrise, abbassando lo sguardo sulla superficie del lago, mossa dai musi dei cavalli.
-Non ho molta fortuna con le ragazze- ammise quasi sottovoce.
-Io mi farei due domande- disse incrociando le braccia e Noah scosse la testa.
-Ti troverai bene tra i Serpeverde, sono tutti un po' cagacazzo come te- le disse in tono tagliente e lei storse il naso.
-Avrei preferito stare tra i Corvonero, almeno loro sono intelligenti- disse con indifferenza.
-Non è che chi non è Corvonero è stupido- disse Noah infastidito.
-Ah scusa, mi basavo su di te- disse lanciandogli un'occhiata.
-Ho preso tre E ai MAGO- si difese lui -E se sprecassi tutto il tempo che perdi tu sui libri ne avrei prese di più- disse indispettito. -È che ho di meglio da fare- disse e Anthea rise appena.
-O forse non avevi voglia- disse con semplicità.
-Ho ottenuto quello che volevo, sono entrato in Accademia Auror, questa era la mia ambizione e ce l'ho fatta- disse lanciandole un'occhiata gelida.
-Okay stavo scherzando, rilassati- gli disse e Noah riprese ad accarezzare il suo cavallo.
-Meglio non scherzare troppo con il tuo fidanzatino invece- disse senza guardarlo e Anthea aggrottò le sopracciglia.
-Che intendi?- gli chiese incuriosita.
-È uno che non ha problemi a mettersi nei casini e a ingannare le persone per ottenere quello che vuole- disse serio e Anthea scoppiò a ridere.
-Ma chi? Regulus? È uno sfigato! A malapena mi ha parlato- disse lei divertita e Noah alzò le spalle.
-Ad Hogwarts non era così, te lo assicuro- disse prendendo le briglie di Leonard e saltandogli in groppa. -Torniamo?- le chiese e Anthea annuì, tornando in groppa a Pearl.

Costa Azzurra, Francia

Willow era piuttosto ubriaca, lei e gli altri avevano bevuto con i bagnini in un locale e adesso stavano girando per strada a cercare un posto dove mangiare delle crêpes, visto che avevano fame, ma alle due di notte era piuttosto difficile.
-Da dove viene questa musica?- chiese Ale, anche lui piuttosto ubriaco, che teneva la mano sul fianco di Willow, che faticava a camminare dritta.
-Da quella casa- gli disse Joël indicandogli un piccolo condominio dove da un terrazzo con le luci accese proveniva della musica. Ale prese la mano di Willow e la trascinò sotto al lampione vicino al terrazzo, cominciando a ballare facendola ridere.
-Ma che fai?- gli chiese lei ridendo, ma lui continuò a ballare, assieme a Thalie e a Joël che si unirono a loro.
-Dai balla- la incitò lui prendendole una mano e facendola ballare con lui, sotto la luce arancione del lampione e con le loro risate di sottofondo.

Hastings, Inghilterra

James avrebbe dormito da Sirius quella sera e ora era ubriaco che parlava con una tipa a caso in un locale che a lui non piaceva per niente. La ragazza con cui James stava tanto ridendo aveva un'amica che, ovviamente, si era avvicinata a Sirius e ora lo stava fissando come in attesa che lui dicesse qualcosa, ma quella sera era di cattivo umore e non aveva nessuna voglia di flirtare con una babbana, che per giunta non era nemmeno troppo bella, l'unica cosa bella che aveva erano gli occhi azzurri, che somigliavano a quelli di Willow.
-Quindi... tu ti chiami Sirius? È un nome strano- disse lei cercando di fare conversazione ma Sirius storse il naso, bevendo un'altra sorsata dal suo drink babbano.
-Sì- rispose atono.
-E come mai ti hanno chiamato così?- le chiese lei con un vivo interesse, mentre fissava Sirius.
-È il nome di una stella- disse lui con fare annoiato.
-Davvero? Che figo, quindi i tuoi sono appassionati di astronomia?- gli chiese sempre con maggiore entusiasmo.
-Si può dire di sì- rispose Sirius sperando che la conversazione finisse lì. Ci furono dei minuti di prezioso silenzio in cui sperò che avesse abbandonato la speranza di stare con lui quella sera, ma purtroppo non fu così.
-Di dove sei?- gli chiese e Sirius prese un sospiro, maledicendo James che si era preso la ragazza più simpatica.
-Londra- disse atono guardando l'amico, sperando che concludesse in fretta in modo da poter andare via di lì.

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