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Regulus e Morgan entrarono da Madama Piedediburro e Morgan parlò solo per ordinare il caffè. Anche dopo che vennero serviti lei continuava a stare zitta e a rispondere solo a mugolii, distogliendo in continuazione lo sguardo da Regulus.
-Morgan, va tutto bene?- le chiese lui in tono preoccupato. Morgan prese un respiro e appoggiò la tazzina sul piattino.
-In realtà no, c'è una cosa di cui dovremmo parlare- disse seria. Regulus si sedette immediatamente più dritto, come faceva quando era pronto e ricevere una strigliata da suo padre.
-Ho fatto qualcosa di male?- chiese subito, ma lei scosse la testa.
-Io ho fatto qualcosa di male- disse lei mordendosi il labbro e guardando altrove.
-Cos'è successo...?- chiese lui incerto e Morgan prese un altro respiro profondo.
-Credo... credo che mi piaccia un altro- disse senza guardarlo e Regulus raddrizzò ancora di più la schiena. -Scusa io... mi dispiace, mi dispiace da morire!- disse lei in tono mortificato.
-È McLogris vero?- chiese Regulus in tono neutro e Morgan sembrò ricevere uno schiaffo in faccia, ma lui le sorrise. -Va tutto bene, davvero, non sono arrabbiato- le disse cercando di essere il più rassicurante possibile.
-Come fai a non esserlo?- chiese lei con fare diffidente e Regulus alzò le spalle.
-Non lo so, ma non lo sono.- disse semplicemente. -Ma allora? È McLogris?- le chiese ancora e Morgan assunse un'espressione ancora più mortificata.
-Come lo sai...?- chiese abbassando lo sguardo sulla sua tazzina e Regulus rise appena.
-Sinceramente? Non ne ho idea, era solo un presentimento- disse e Morgan lo guardò perplessa. -Ti giuro che non sono minimamente arrabbiato con te- le confermò. -Poi secondo me potreste stare bene insieme- le disse e lei sorrise.
-Secondo me lei ci starebbe- disse con un sorriso furbo.
-Che?- chiese Regulus senza capire, mentre Morgan beveva un altro sorso del suo caffè, con il sorriso furbo che non voleva andarsene via.
-Anthea- aggiunse.
-Cosa?- chiese ancora il ragazzo.
-Secondo me ci starebbe- ripetè lei.
-Continuo a non capire...-
-Secondo me Anthea Fawley ci starebbe ad uscire con te- precisò e Regulus aggrottò le sopracciglia.
-A uscire con me...?- chiese lui sempre più confuso.
-Si beh, è evidente che ti piaccia, no? Bastava vedervi prima- disse lei con fare di chi la sa lunga, ma lui la guardò ancora più confuso. -Avanti Reg, ogni volta che c'è lei hai lo sguardo perso e un sorriso da idiota- disse lei divertita e Regulus sentì le guance diventare sempre più calde.
-Non mi piace Anthea- disse cercando di essere convincente.
-Okay, come vuoi tu- disse appoggiando di nuovo al tavolo la tazzina, ormai vuota. -Quello che mi interessa ora è che tu non ce l'abbia con me, sto bene con te e non voglio che smettiamo di parlarci solo perché ci siamo lasciati- disse lei debolmente e Regulus le sorrise.
-Non accadrà- disse con un sorriso.

Quella domenica mattina Anthea era in biblioteca ma di Austin non c'era traccia, con ogni probabilità era andato ad Hogsmeade, come la maggior parte degli studenti di Hogwarts, cosa che rendeva quella stanza magnificamente vuota. Anthea si stava godendo la calma, il silenzio e tutto lo spazio del tavolo vuoto, quando qualcuno interruppe rumorosamente la sua quiete.
-È da ore che ti cerco! Leah mi ha detto che non ti ha nemmeno visto a letto sta mattina!- disse Regulus strisciando con foga la sedia sul pavimento, producendo un rumore assordante e facendo girare i pochi presenti. Anthea gli lanciò uno sguardo di rimprovero e lui fece un sorriso di scuse, sedendosi di fronte a lei.
-Perché sei qui?- chiese lei innervosita che tutti gli studenti nella biblioteca li stesse guardando infastiditi, compresa Elektra Potter che era seduta qualche tavolo più in là, ovviamente in compagnia del suo ragazzo.
-Perché ti stavo cercando- disse Regulus con ovvietà tirando fuori tutte le pergamene disordinate.
-E perché mi cercavi?- chiese lei osservandolo diffidente.
-Perché ho disperatamente bisogno di aiuto in Trasfigurazione- disse guardandola con un sorriso pietoso.
-Lo sai benissimo che non mi piace perdere il mio tempo a trasferire il mio sapere in qualcuno che ha cominciato a studiare stamattina- disse osservando le pergamene mezze arricciate del ragazzo.
-Lo so ma... sono appena stato lasciato! Ho bisogno del tuo aiuto- disse e Anthea lo guardò perplessa.
-Sei stato lasciato?- chiese incerta e lui annuì, con un enorme sorriso sul viso. -E allora perché sorridi?- chiese lei incrociando le braccia.
-Non importa, comunque vengo in America con te, mi devi un favore, no?- chiese lui spingendo le sue pergamene verso di lei. Lei ne afferrò una e la lesse velocemente.
-Questi appunti fanno schifo, sono tutti sconnessi- disse arrotolando con cura la pergamena.
-Sì, tendo a distrarmi spesso ultimamente...- disse grattandosi la nuca imbarazzato.
-Ciao- disse una voce dietro di loro. Entrambi si girarono a guardare Austin Writingham che sorrideva ad Anthea.
-Ciao- ripetè lei con un sorriso, mentre Regulus guardava i due confusi.
-Esci con lui?- chiese Regulus perplesso, una volta che Austin si fosse seduto in un altro tavolo.
-No, cretino, siamo amici.- disse lei con fare sbrigativo, dando un'occhiata agli appunti del ragazzo.
-Siete amici? Da quando?- chiese lui che scrutava la schiena del Corvonero, seduto sul tavolo dietro ad Anthea.
-Vuoi farti aiutare con Trasfigurazione o no?- chiese lei scocciata.
-Sì, sì, scusa- disse lui tornando a concentrarsi su di lei. Anthea gli passò il suo libro con fare scocciato.
-Alla fine di ogni capitolo c'è un foglio con il riassunto, dovrebbero bastare a farti prendere un voto dignitoso- disse lei lasciandogli controvoglia il suo libro.
-Non ti ringrazierò mai abbastanza- disse Regulus prendendo il suo tomo e aprendolo sul primo capitolo, mentre Anthea roteò gli occhi.

Anthea sentì spesso Regulus borbottare, ma decise di ignorarlo, fingendosi troppo concentrata per sentire le sue domande poste al vento. Era quasi mezzogiorno, quando Regulus le porse una domanda che lei non poté ignorare.
-Chi è Nathan Hill?- Anthea alzò la testa di scatto, puntando gli occhi sgranati su di lui.
-Cosa?- chiese lei con il cuore che iniziava ad accelerare.
-Nathan Hill- chiese lui mostrandole una busta. Anthea si sentì congelare sul posto, col cuore che martellava nel petto. -Poi perché scrive con l'inchiostro blu?- Anthea si sporse verso di lui e gli rubò la lettera dalle mani.
-Non sono affari tuoi- disse seria, mettendosi in tasca la lettera e tornando a fissare i suoi appunti, fingendo di leggere qualcosa.
-Sei arrossita- disse Regulus divertito. -Non pensavo che Anthea Fawley potesse arrossire- disse contento, lei gli lanciò un'occhiata omicida e lui cercò immediatamente di smettere di sorridere.
-È ora di pranzo- disse lei raggruppando le sue pergamene.
-È il tuo ragazzo?- chiese Regulus in tono gentile e Anthea gli lanciò un'altra occhiata omicida.
-Hai letto la lettera?!- sbottò lei alzando appena il tono di voce. Regulus si portò immediatamente il dito sulle labbra, facendole segno di tacere, e lei prese a mettere vie le sue cose nervosamente. -L'hai letta o no?- chiese a voce bassa, ma da cui poteva trasparire chiaramente il suo fastidio.
-No, non l'ho letta- disse e Anthea prese un respiro. -Ma se devo venire in America con te e vedere questo Nathan Hill dovrò sapere perché conservi la sua lettera- disse lui in tono tranquillo. Anthea prese la sua borsa e uscì di fretta dalla biblioteca, mentre Regulus la seguiva con lo sguardo divertito e il portamento elegante tipico dei Black. -Posso sempre decidere di rimanere a Londra per capodanno- disse lui con leggerezza e Anthea si bloccò in mezzo al corridoio, fulminandolo con lo sguardo.
-Non giocare con me Regulus Black, hai detto che saresti venuto- sbottò lei e lui sorrise appena, mettendosi le mani in tasca.
-Sì, ma potrei dire a mia madre che hai amici col sangue sporco, in quel caso cadrebbe tutto- disse lui con un sorriso furbo e Anthea si morse l'interno della guancia, guardando lungo il corridoio. -Scusa, non volevo metterti in difficoltà- disse in tono dolce e lei lo guardò perplessa. -Non voglio obbligarti a raccontarmi cose che non vuoi- disse poi con un piccolo sorriso.
-Verrai in America?- gli chiese lei.
-Certo-
-E convincerai tua madre a farci andare entrambi?-
-Sì- confermò lui e Anthea si guardò velocemente intorno, notando che erano soli.
-Nathan Hill è il mio ex ragazzo- disse lei senza guardarlo e Regulus fece un sorriso amaro.
-E lui sa di me e... e del fidanzamento?- chiese lui cercando di essere delicato.
-Sì, considerando che tu sei il motivo per cui ci siamo lasciati- disse facendogli un sorriso glaciale.
-Oh...- disse lui rimanendoci male. -Mi dispiace- disse lui con espressione visibilmente colpevole, ma Anthea alzò le spalle. -Lui... insomma... sei ancora innamorata di lui?- le chiese e lei accennò una risata amara.
-Non mi fa più alcun effetto- disse lei e Regulus annuì pensieroso.
-Io non me ne intendo di tutte queste cose, lo sai, ma nel caso avessi bisogno di qualcosa, anche quando saremmo in America...- cominciò lui.
-Regulus non ho bisogno di niente, lo sai- disse lei con un sorriso di circostanza e lui annuì.
-Lo so, ma quando saremmo lì e ci sarà anche lui puoi dirmi di comportarmi come vuoi- disse lui e Anthea lo guardò perplessa.
-Intendi se voglio farlo ingelosire?- chiese quasi divertita.
-Beh... non so- disse Regulus sentendosi in imbarazzo e lei gli appoggiò una mano sul braccio.
-Non ho bisogno di niente, puoi stare tranquillo e comportarti normalmente- le disse e lui le sorrise con fare incoraggiante. -Ma grazie, per preoccuparti, anche se inutilmente, e per venire via con me- gli disse e lui sorrise involontariamente.
-Di nulla- disse semplicemente, guardandola felice.

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