Meglio essere chiari

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Era ora di pranzo quel lunedì e Elektra e Willow uscirono dall'aula di Trasfigurazione, dopo un'estenuante verifica. Elektra stava discutendo con Alex della domanda tre, su cui non erano d'accordo, ma più li sentiva discutere più a Willow sembrava di aver sbagliato tutto. Si sedettero al tavolo dei Grifondoro dove c'erano già i Malandrini che parlottavano tranquilli tra di loro.
-Allora? Com'era questa verifica?- chiese Remus vedendo arrivare le due.
-Non male, è stata onesta, non ha messo niente di troppo difficile, anche se ho un dubbio su una risposta- disse Elektra sedendosi accanto al fidanzato.
-Possiamo smetterla di parlare di quel dannato compito?- chiese Willow con fare implorante, mentre si sedeva accanto a James, come sempre.
-Stavamo cercando di trovare una ragazza a Peter- disse James entusiasta, mentre il ragazzo interpellato fece una smorfia perplessa.
-Ti correggo, James sta tormentando Peter perché si convinca a uscire con Mary cosicché James possa uscire con Lily- spiegò Remus alzando gli occhi al cielo.
-Il che è patetico, ma ormai non mi stupisco più di te, Ramoso- disse Sirius in tono tagliente.
-Bene, allora direi che possiamo cambiare discorso- disse Willow prendendo il suo bicchiere. -Tipo, i miei tornano in tempo per venirci a prendere al binario- disse la ragazza sotto lo sguardo confuso dei Malandrini.
-Wake non penso tu l'abbia detto anche a loro- disse Elektra divertita dalla situazione.
-Ah... forse no, beh cari fratelli Potter, passerete le vacanze da me. Ho già dato la conferma a mia mamma quindi non c'è modo di tirarsi indietro- disse con fare sbrigativo, portandosi la forchetta alla bocca. James fece uno sguardo perplesso e guardò la sorella.
-Wake ma... sei sicura?- chiese incerto.
-Certo- disse con ovvietà. -Perché hai altri piani?- gli chiese e lui scosse la testa pensieroso.
-No ma... i tuoi li ho visti solo una volta... non vorrei disturbare- disse cercando lo sguardo della sorella in aiuto.
-Potete venire da me sennò- propose Remus e Elektra gli lanciò un'occhiata sorpresa.
-Non siamo degli orfani in cerca di una casa per Natale- disse James in tono triste, giocando col cibo sul piatto. Gli altri si guardarono e calò un silenzio carico di tensione.
-Scusa Ramoso, non intendevo quello...- disse Remus in tono gentile.
-Ma perché, tu pensavi che lo facessi per non farvi stare da soli? Perché in realtà lo faccio perché sono io che non voglio stare da sola ad annoiarmi- disse Willow in tono allegro e James sorrise appena.
-Allora sì- disse debolmente e Elektra sorrise, scrutando gli occhi del fratello, che sembravano un po' più allegri.
-Io me ne starò al castello, non c'è problema- disse Sirius in tono neutro, attirando gli sguardi su di lui.
-Perché?- chiese Willow perplessa.
-Perché dove altro devo andare?- chiese lui in tono di sfida.
-Da me, ti consideravo compreso nei fratelli Potter- disse lei tornando a guardare il suo piatto. Sirius rimase con la forchetta bloccata a mezz'aria e James gli rivolse un sorriso incoraggiante. -E ovviamente Remus e Peter siete i benvenuti ogni volta che volete, potete anche fermarvi a dormire quando volete, la casa è grande e a capodanno i miei vanno via quindi siamo soli e organizzeremo sicuramente qualcosa- continuò lei.
-Ci sfasciamo questo capodanno- disse James lanciando uno sguardo d'intesa a Sirius, che gli rispose con un sorriso Malandrino.

-Toglimi una curiosità, Anderson- disse Sirius verso la fine del pranzo. -Casa tua è totalmente babbana?- chiese con un sorriso divertito.
-Certo- disse lei perplessa e Elektra si portò una mano sulla fronte.
-Oddio ne combinerete di tutti i colori- disse facendo ridere gli altri.
-Basta che non tocchiate niente senza il mio permesso- gli mise in guardia la ragazza e entrambi alzarono le mani in segno di innocenza.

Era la tarda notte del mercoledì prima delle vacanze. Willow non riusciva a dormire, l'imminente arrivo del Natale e del conseguente arrivo dei Potter a casa sua la metteva in tensione. I suoi non avevano mai conosciuto Sirius, non sapevano nemmeno che fossero stati insieme, ma averlo in casa sarebbe stato altrettanto strano, non era più tanto convinta che essersi offerta per ospitarli fosse una buona idea, forse sarebbe stato meglio se fossero andati da Remus. In più quella mattina aveva preso un'altra insufficienza in Difesa Contro le Arti Oscure e il suo cervello non le permetteva di dormire. Si alzò dal letto in silenzio, decisa che ormai solo un giro per il castello sarebbe stato in grado di chiarirle le idee. Uscì in silenzio dal dormitorio, stringendosi nella felpa e oltrepassò il buco del ritratto, immergendosi nel buio dei corridoio di Hogwarts. Il suo primo istinto fu quello di andare verso le cucine, ma aveva come la sensazione che Sirius fosse stato lì, e quella sera voleva evitarlo il più possibile. Si diresse verso le torri, passando in un corridoio stretto e infilandosi in un piccolo angolo nascosto che puntava verso est. Si sedette sulla vecchia scala a chiocciola con i gradini consumati e osservò il buio oltre i vetri spessi delle finestre. Sirius le aveva mostrato quel luogo, durante una ronda, la sua conoscenza nel castello dopo le notti passate con Sirius era notevolmente aumentata e ora poteva godersi quel pezzo di cielo senza avere paura di essere trovata da nessuno. Aveva la testa appoggiata alla pietra e stava quasi per addormentarsi, quando sentì chiaramente dei passi scendere la scala a chiocciola. Si girò di scatto estraendo la bacchetta vedendo gli angoli del mantello di una divisa di Corvonero apparire.
-Oh- disse il ragazzo fermandosi di colpo sui gradini, stupito di vedere qualcuno lì. Willow rimise la bacchetta in tasca e tornò a guardare il cielo, senza dire niente. -Posso sedermi...?- chiese lui incerto.
-Se proprio devi- dispose lei senza guardarlo, continuando a fissare il cielo. Lui le si sedette accanto e appoggiò gli avambracci sulle ginocchia.
-Cosa ci fai qui?- le chiese tra un misto di curiosità e fastidio.
-Potrei farti la stessa domanda, Writingham- disse lei in tono duro.
-Beh io vengo qui quasi tutte le mattine, è il posto migliore per vedere l'alba- disse lui in tono tranquillo e lei aggrottò la fronte, guardandolo confusa. Aveva i capelli color grano un po' arruffati, ma era perfettamente in divisa.
-Non è un po' presto per l'alba?- chiese lei guardando l'orologio, che segnava le 4.30 del mattina.
-Lo so, ma mi sono svegliato nel sonno e tanto valeva venire qui- disse con un'alzata di spalle. -E tu?- le chiese con un sorriso curioso e lei tornò a guardare il cielo.
-Non riuscivo a dormire- disse semplicemente.
-Cioè fino ad adesso non hai dormito?- chiese sorpreso.
-Guarda che non sono io la pazza che si sveglia all'alba- lo ammonì lei e lui sorrise divertito, appoggiandosi con le mani dietro alla schiena e togliendosi la sciarpa.
-L'alba ha un qualcosa di magico, è affascinante- disse serio e Willow soffocò una risata. -Ti fa ridere?- le chiese leggermente offeso.
-Sì, fa ridere che qualcosa possa essere così fuori di testa da alzarsi all'alba- disse divertita e prendendo la sua sciarpa, che lui aveva appoggiato tra di loro.
-Mi piace alzarmi presto- disse osservando lei che esaminava la sua sciarpa.
-Allora sei decisamente fuori di testa- disse guardandolo. -Cosa ci trovi di bello nell'abbandonare il tuo comodo e confortevole letto prima delle 10?- gli chiese sinceramente curiosa e lui sorrise.
-Mi sembra di sprecare tempo stando a letto- disse semplicemente e lei gli lanciò la sciarpa contro di lui.
-Te sei completamente pazzo- disse ridendo e lui sorrise, riafferrando la sciarpa.
-Almeno non vago nel castello di notte- ribatté lui e lei sorrise appoggiandosi con la schiena contro la pietra, in modo da guardarlo.
-Ci sono molte più persone in giro di notte di quanto credi- disse lei con una smorfia.
-E non ti hanno mai beccata?- le chiese curioso e lei sorrise appena.
-Sì, con Sirius Black- disse guardando altrove.
-Non volevo turbarti- disse lui debolmente, ma lei alzò le spalle.
-Non mi turbi- disse con un lieve sorriso. -Comunque venire qui all'alba è altrettanto fuori dalle regole- gli ricordò lei e lui sorrise appena.
-La strada dalla torre di Corvonero a qui è molto breve, ci sono poche probabilità che mi becchino, infatti non mi hanno mai beccato- disse in tono neutro e Willow non poté non notare che un Grifondoro si sarebbe sicuramente vantato di non essere mai stato sorpreso, lei compresa. Ci fu un fruscio sopra le loro teste e entrambi alzarono gli occhi, tra la pietra, sopra alle scale, stava nascendo una piantina di vischio.
-Non ci credo- disse Willow ridendo appena.
-Ma è spuntato adesso?- disse lui lievemente confuso.
-Sì, quei cosi sono micidiali, scommetto che li ha fatti mettere Silente- disse lei alzandosi dal gradino.
-Te ne vai?- chiese confuso.
-Certo, non penserai mica che stia qui a baciarti?- chiese lei sistemandosi la felpa.
-Ah no?- chiese in tono ironico.
-Sei l'ex della mia migliore amica-
-Ero ironico, non ti stavo chiedendo di baciarmi- chiarì lui.
-Beh meglio essere chiari, buonanotte- disse lei scendendo anche l'ultimo gradino della scala e avviandosi lungo il corridoio.

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