Traditori del sangue

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-Siamo a cena con ospiti, stupido elfo!- tuonò e l'elfo fece un altro inchino.
-Padrone, Kreacher credeva che i padroni volessero sapere che...-
-Buon Natale a tutti!- arrivò una voce squillante dalla porta della sala da pranzo. Tutti si girarono verso l'entrata, dove Sirius Black, con un cappello da Babbonatale in testa e un sacco rosso sulle spalle, se ne stava con le braccia aperte, guardandoli con sguardo soddisfatto. Orion scattò in piedi, mentre Walburga si portò le mani al cuore e Narcissa sembrava sul punto di svenire.
-Come osi tu venire qui?!- chiese Orion a denti stretti.
-Ti sono mancato, paparino?- chiese Sirius in tono provocatorio, bloccando subito l'incantesimo che il padre gli aveva lanciato. Sirius scattò di corsa verso le scale, scomparendo dal corridoio. Regulus saltò giù dalla sedia e prese a rincorrere il fratello più veloce che poté.
-REGULUS ARCTURUS!- urlò Walburga dalla sala da pranzo, dove la porta si chiuse subito dietro a Regulus, con un tonfo sordo. Regulus raggiunse suo fratello nel pianerottolo delle loro camere, mentre Sirius teneva la bacchetta puntata sulle scale.
-Salvio Hexia, Fianto Duri, mi aiuti o no?- chiese guardando il fratello, che si mise subito accanto a lui.
-Protego totalum- disse Regulus puntando la bacchetta lungo le scale.
-SIURIUS ORION! COME OSI VENIRE QUI CON I TUOI AMICI TRADITORI DEL LORO SANGUE! MEZZOSANGUE! SANGUE MARCIO FUORI DALLA MIA PORTA! IMPURI! IMPURI!- urlava Walburga dal piano di sotto.
-Non li tratterai a lungo...- disse Regulus preoccupato.
-Allora devo sbrigarmi- disse Sirius fiondandosi nella sua vecchia camera. Appoggiò il sacco sul letto e si mise a svuotare l'armadio. Regulus si chiuse la porta alle spalle, con il cuore che batteva nel petto così forte da fargli vibrare la camicia. -Non ci credo- disse Sirius spostando l'armadio e tirando fuori un taccuino. -Non hanno trovato neanche i soldi?- chiese divertito mostrandoli al fratello, che rise.
-Mi rincresce non averli trovati io- disse il minore divertito e Sirius glieli lanciò.
-Io ne ho a sufficienza ora, zio Alphard mi ha lasciato tutto- disse lui aprendo con forza il cassetto del comodino.
-Sì, ho sentito- disse e la casa vibrò e Sirius alzò la testa come un cane allarmato. -Non ci metteranno molto a far fuori la barriera...- disse guardando la porta preoccupato.
-Hai poca fiducia in me, fratellino-
-IMPURI! IMPURI! ANDATEVENE!- disse la voce di Walburga, prima che la casa tremasse di nuovo. Regulus si affacciò alla finestra, dove vide gli amici del fratello sulla strada di fronte, che ridevano.
-Sei stato stupido a portare anche loro, soprattutto la sang... la Anderson- concluse correggendosi.
-Prega che siano troppo arrabbiati con me per prendersela con te, dov'è la mia giacca in pelle di drago?- chiese Sirius guardando il fratello, che fece una faccia colpevole. Regulus aprì appena la porta e Sirius appellò la sua giacca dalla camera del fratello.
-Dove stai durante le vacanze?- gli chiese Regulus mentre Sirius vuotava i cassetti.
-Dalla Anderson- disse neutro e il minore aggrottò la fronte.
-Pensavo vi foste lasciati- disse confuso e Sirius rise, con la sua risata simile ad un latrato.
-È così, ma ci ha invitato tutti lì, gli facevo pena probabilmente, ma stare in casa di babbani è fantastico, ci sono sempre nuove cose da scoprire- disse e anche Regulus rise.
-Lo immagino- disse mentre la casa tremò di nuovo, sta volta in maniera più potente. Sirius cercò di velocizzarsi, mentre Regulus lo guardava.
-Stai ancora con quella del Quidditch?- chiese al fratello, senza distrarsi dal cassetto, a cui tolse il doppio fondo, scoprendolo pieno di marchingegni strani.
-No...- disse Regulus confuso dalla cosa.
-Hai fatto il pivello e lei si è stufata?- chiese Sirius avvolgendo quei marchingegni in delle camice perfettamente stirate.
-No è che... le piaceva un altro, come direbbe Anthea io ero il suo passatempo- disse Regulus senza smettere di scrutare gli aggeggi del fratello.
-E la Fawley invece? Ti piace?- gli chiese e Regulus si irrigidì.
-Cosa?- chiese confuso e Sirius sorrise, con fare di chi la sa lunga.
-Non serve che rispondi, ho già capito- gli disse mettendo l'ultima cosa sul sacco e chiudendolo. -Bene fratellino, non ammazzare troppi bambini babbani con i tuoi amici Mangiamorte, non fare il pivello con la Fawley, non vincere più contro Grifondoro e comprati una giacca in pelle- disse e Regulus sorrise, abbassando lo sguardo.
-Okay- disse semplicemente.
-E non farti ammazzare dal nostro amato papino- disse Sirius piazzandosi davanti alla porta, diventando improvvisamente serio.
-Sirius?- gli chiese e lui si girò il viso a guardarlo. -Non sono stato io ad attaccare James Potter- disse e Sirius si girò per osservarlo meglio.
-Ma sai chi è stato- Regulus prese un respiro e guardò altrove.
-Sì. E lo sai anche tu chi è che odia James Potter più di tutti- disse e Sirius aggrottò appena le sopracciglia. -Fossi in te lo attaccherei con dello shampoo- gli suggerì Regulus e Sirius sorrise, dandogli una pacca sulla spalla.
-Consideralo morto- disse e Regulus gli sorrise, ma Sirius gli tirò un pugno, facendogli sanguinare il naso.
-Porco Godric- disse Regulus portandosi le mani al viso, ma con un gesto della bacchetta Sirius gli alleviò il dolore istantaneamente. -L'hai fatto così crederanno che ti ho combattuto?- chiese Regulus capendo le intenzioni benigne del fratello, che annuì.
-Ora vado a morire, ci vediamo a scuola, dove torneremo ad odiarci- disse mettendo la mano sulla maniglia e puntando la bacchetta davanti a sé.
-Ci vediamo a scuola- disse Regulus con un lieve sorriso. Sirius girò la maniglia e la casa tremò di nuovo. Aveva l'adrenalina e mille e vide un incantesimo di suo padre, crepare appena la barriera. Prese un respiro profondo e prese a correre. -Finite- urlò verso la barriera, pronto a schivare l'incantesimo del padre che arrivò dal piano di sotto.
-Non dovevi osare!- gli urlò il padre e Sirius si difese abilmente dal suo incantesimo, riuscendo a scendere un altro paio di gradini. -NON DOVEVI OSARE VENIRE QUI!- gli urlò l'uomo e Sirius sorrise, lanciandogli una fattura. Duellarono ma Sirius l'ebbe vinta, riuscendo a disarmare il padre e a correre giù per le scale, dove in corridoio c'erano i Fawley con gli occhi sgranati e Narcissa con gli occhi lucidi. Orion lo rincorse e prese la bacchetta della moglie, puntandola contro Sirius che ormai era sul corridoio d'ingresso. -CRUCIO- urlò e Sirius si accasciò a terra, cercando di resistere al dolore delle mille lame che gli perforavano il corpo. Walburga rimase impassibile e Anthea guardò sconvolta Regulus, che stava in cima alle scale con il sangue che gli colava dal viso, fissando il fratello con sguardo impenetrabile.
-Non dovevi osare venire qui.- disse serio Regulus, mentre Sirius si rialzava. Orion gli lanciò una fattura ustionante e Sirius riuscì a schivarla, ma non del tutto e la sua mano si riempì di bolle e vesciche. Parò un altro incantesimo del padre e poi, finalmente, uscì da quella casa.

Orion si girò minaccioso verso il secondo genito, che si toccò il sangue sul proprio volto, prima di notare lo sguardo dell'uomo.
-Io ci ho provato padre! Lo giuro ho provato a fermarlo ma Sirius...- tentò di dire Regulus.

1977Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora