Dove state andando?

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Sud dell’ Inghilterra

James e Sirius insistettero per arrivare al luogo dell’evento con la moto, mentre Elektra e Remus si smaterializzarono. Arrivarono ovviamente prima degli altri e così ebbero il tempo per scegliere loro il posto dove piantare la tenda. Era un festival babbano, ma ormai erano anni che alcuni gruppi di maghi vi partecipavano, infatti avevano una zona riservata del prato, dove avrebbero potuto usare la magia, sempre però facendo attenzione ai babbani. Remus montò le tende con un solo gesto di bacchetta e Elektra si sedette sopra un asciugamano, fuori dalla loro piccola tenda, il cui interno non era decisamente piccolo. Remus le si sedette accanto e le passò un braccio attorno alle spalle, guardando il cielo.
-Per me quei due si sono ammazzati volando- disse facendo ridere la ragazza.
-Conoscendoli si saranno persi- disse lei appoggiandosi alla spalla di lui. Abbassò lo sguardo verso il suo petto, riusciva ad intravedergli la pelle attraverso il collo della t-shirt, e notò un graffio profondo attraversargli il petto. Si alzò subito dalla sua spalla e lo guardò con sguardo inquisitore. -Cos’è quel graffio?!- gli chiese e Remus sospirò, sistemandosi la maglietta in modo che non si vedesse più.
-Lo sai cos’è- disse evitando il suo sguardo.
-Sì ma non è stato curato a dovere, è passata quasi una settimana, se fosse stato medicato nel modo giusto non avresti più il segno- disse lei in tono duro.
-Lo sai che questo genere di ferite non sono come le altre, non passano facilmente- disse lui abbassando la voce.
-Sì, ma io lo so fare, mia mamma le sa curare! Sei venuto a casa nostra anche tre giorni fa, perché non hai detto niente?- chiese lei, ma Remus venne salvato dal chiassoso arrivo di James e Sirius, con in mano i caschi.
-La vostra privacy è finita- disse James sedendosi in mezzo ai due con un sorriso smagliante. -È pieno di ragazze carine- disse sfregandosi le mani, mentre Sirius esaminava la radura piena di tende e persone.
-Ricordati che la moto è mia Ramoso, non puoi usarla tu per rimorchiare- gli rammentò Sirius prima di appoggiare le cose nella propria tenda.
Quando la musica pre-concerto cominciò, si avviarono in mezzo al prato, per riuscire a stare il più davanti possibile. James e Sirius continuavano a confabulare tra di loro, guardandosi intorno, così Remus ne approfittò per abbracciare Elektra da dietro e appoggiare il mento alla sua spalla.
-Ti ho detto che sei proprio bella oggi?- le chiese e lei sorrise involontariamente. -Mi piace un sacco questa bandana- disse passando un dito sul tessuto che Elektra aveva usato per tirarsi indietro i capelli.
-Si chiama foulard e sono comunque arrabbiata- disse lei cercando di reprimere il sorriso. Con un gesto veloce Remus le sfilò la fascia dai capelli e la tenne in alto con la mano, dove Elektra non poteva raggiungerlo. -Remus!- disse lei indispettita.
-Per riaverla devi darmi un bacio e perdonarmi- le disse e Elektra sorrise, mordendosi il labbro.
-Questo si chiama ricatto- gli fece notare e Remus sorrise ancora di più.
-Lo so, ma se rivuoi la tua bellissima bandana…- disse sventolandola in aria.
-Dai viene pure dalla Francia!- si lamentò Elektra e Remus le mise una mano dietro la schiena, avvicinandola a sé, facendola ridere. Elektra accostò le labbra a quelle di lui, lasciandosi trasportare dal bacio e dalle carezze sulla schiena di Remus. -Ne riparleremo- disse afferrando il foulard e tornandoselo a fissare nei capelli.
-E io ti riobbligherò a baciarmi- disse attirandola di nuovo a sé e tornando a baciarla con passione.
Il concerto ormai era iniziato e le luci del tramonto erano sfumate in quelle blu intenso della sera. James e Sirius stavano ballando come pazzi accanto a Remus e Elektra, che non si erano separati neanche per un momento. Ormai era buio e tutti e quattro avevano bevuto del Whisky Incendiario dalla fiaschetta che James e Sirius erano riusciti ad imbucare. Elektra sentiva il calore del corpo di Remus dietro di lei mentre ballava, non conosceva molte di quelle canzoni babbane, ma si stava divertendo come se le avesse cantate da una vita. Sentì le mani di Remus accarezzarle le cosce, fino ad infilarsi appena sotto ai suoi shorts. Sorrise appena e guardò in direzione del fratello, che stava saltando assieme a Sirius e a delle ragazze. Remus le baciò lentamente il collo, facendole venire i brividi lungo la schiena.
-Che ne dici se andiamo nella tenda?- le sussurrò all’orecchio e Elektra non fu capace di trattenere il sorriso.
-Decisamente sì- disse e afferrò la mano di Remus per uscire dalla folla.
-EHI! REMUS! ELEKTRA!- li chiamò la voce di James, allontanandosi dal gruppetto di ragazzi per rincorrerli. -Dove state andando?- gli chiese e Elektra si voltò.
-Secondo te?- gli chiese retoricamente con gli occhi divertiti -Alla tenda- disse prima di riprendere a camminare tra la folla, stringendo la mano di un soddisfatto Remus. James rimase impietrito a guardare il punto in cui erano spariti.
-Felpato? FELPATO!- urlò per sovrastare il suono della musica e l’amico lasciò stare malvolentieri la ragazza con cui stava parlando per guardare male James.
-Che hai? Stai privando una giovane fanciulla della mia bellezza!- gli disse raggiungendolo.
-Abbiamo un problema- disse James con una smorfia.
-Che problema? Sentiamo, hai perso il boccino?! Ti abbiamo detto tutti di non portarlo- disse Sirius esasperato, girandosi verso la ragazza che aveva da poco abbandonato, che gli sorrise.
-No, non è il boccino, Lunastorta se n’è andato alla tenda con un sorriso da pervertito- disse schifato.
-E Eve?- chiese Sirius di colpo preoccupato, guardandosi intorno alla ricerca della ragazza, gli sembrava assurdo che Remus se ne fosse andato con un’altra.
-Era con lui- disse James con ovvietà e Sirius prese un respiro di sollievo.
-Mi hai fatto spaventare- disse dandogli una pacca sulla spalla.
-No, Felpato, ma hai capito?!- gli chiese James con gli occhi sgranati e Sirius lo guardò confuso.
-Remus e Elektra stanno andando insieme alla tenda, probabilmente a fare sesso- disse con semplicità.
-Appunto!- disse James guardandosi intorno preoccupato.
-E qual è il problema? Te l’avevano detto che fanno sesso- disse Sirius prendendo una sorsata di Whisky.
-Smettila di ripeterlo… ahh- disse scuotendo le spalle per un brivido. -Che schifo- disse facendo ridere l’amico, che gli passò la fischetta. -Grazie, ne ho bisogno, di tanto di questo- disse trangugiando la bottiglia fino a finirla.
-Se fossi crudele ti racconterei anche i dettagli della vita intima di tua sorella- disse Sirius divertito e James sgranò gli occhi.
-Perché, tu li sai?!- chiese sconvolto e Sirius rise di gusto.
-Certo! Non pretenderai mica che Lunastorta non racconti niente a nessuno- disse e James gli tirò un pugno sullo stomaco, facendolo piegare in due. -Mi hai fatto male!- si lamentò Sirius.
-Non abbastanza! Stai parlando di mia sorella! Lunastorta non dovrebbe neanche sfiorarla- disse guardando oltre la marea di persone in cerca delle tende, ma da quella prospettiva non vedeva nulla.
-Ramoso, stanno insieme e fanno sesso, come una normale coppia. Ora per favore, smettila con il tuo vittimismo ed egocentrismo e ubriacati, grazie- tagliò corto Sirius, tornando dalle ragazze di prima.
Remus entrò nella tenda trascinando Elektra dietro di sé, mentre lei ridacchiava felice. Il ragazzo la tirò a sé, lei gli gettò con slancio le braccia attorno al collo per avvicinare il suo volto al proprio e iniziare a baciarlo sempre più intensamente. Lui si allontanò per un attimo.
-James sa che stiamo per fare- commentò con un lieve sorriso.
-Mh- annuì la ragazza che continuava a puntare lo sguardo desideroso sulla bocca di lui, alle quale si avvicinò fino a sfiorarla appena, i loro respiri caldi si fondevano insieme.
-E..?- chiese lui in un soffio, gli occhi brillanti persi dentro quelli di lei.
-E non vorrai deludere le sue aspettative- rispose lei lentamente, con le labbra che sfioravano quelle del ragazzo facendo crescere la tensione.
-Beh sono più interessato alle tue aspettative- disse facendole scivolare la tunica dalle braccia, lasciandole scoperte, lei si morse appena il labbro inferiore, sembrò un attimo rallentato, poi tutto divenne veloce. Remus la sollevò per le cosce, accarezzando la pelle nuda in contrasto con il tessuto ruvido dei jeans, lei giocherellava con i suoi capelli, mentre le loro bocche si assaggiavano avidamente a vicenda. La appoggiò sul tavolo e staccandosi dalle labbra di Elektra giusto il tempo di togliersi la T-shirt, iniziò a slacciarle il top, mentre le mani di lei esploravano la sua schiena, scendendo poi fino alla vita per spingerlo ancora più verso di sé, cosa che gli fece emettere un mugolio bisognoso. Quando anche il top fu sparito prese ad accarezzarla, il seno, la pancia, la schiena, lasciando dei baci sulla linea sporgente della clavicola della ragazza. Elektra arrivò a sbottonargli i jeans godendo delle sensazioni che il suo tocco le dava. Allora Remus la sollevò per portarla sul letto, le sfilò i pantaloncini e prese a baciarle lentamente l’interno della coscia, la ragazza lo tirò verso di sé, le loro lingue danzavano insieme e con questa distrazione lo fece girare in modo da stargli sopra. Gli sfilò i jeans e si mise a cavalcioni su di lui, ritornò sulle sue labbra per poi scendere verso il petto, si bloccò quando arrivò al segno della ferita dell’ultima luna piena, la percorse delicatamente con l’indice lasciando accanto alla pelle rovinata dei baci caldi, poi scese ancora lungo l’addome e per ultimo gli sfilò i boxer. Remus si raddrizzò con la schiena reclamando la sua bocca, prese un preservativo dallo zaino sotto al letto e se lo infilò, lei si appoggiava con un braccio alle sue spalle, l’altra mano sul collo e con il pollice sfiorava la linea della mandibola, fecero l’amore finché non furono stanchi e ansimanti. Elektra si addormentò accoccolata a Remus, che la stringeva forte a sé come se fosse la cosa più preziosa che avesse.

1977Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora