Tentato omicidio

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Regulus, Rosier, Piton, Mulciber e Avery erano appena entrati di corsa nella sala comune dei Serpeverde, Regulus puntò la bacchetta contro entrambi i dormitori, silenziandoli.
-Ma sei PAZZO?!- urlò mettendosi le mani nei capelli e cominciando a camminare avanti e indietro per la sala comune buia, a causa del fuoco spento.
-No, tu sei pazzo! Com'è ti è venuto in mente di chiamare aiuto?! Ci beccheranno di sicuro ora!- disse Avery lasciandosi sedere sul divano.
-Certo allora dovevamo lasciare un diciasettenne morire dissanguato?!- sbottò Regulus guardando torvo Avery.
-Tanto avrebbero dato la colpa a noi comunque- disse Mulciber con leggerezza.
-E sarebbe anche giusto! Quello era tentato OMICIDIO!- urlò Regulus ormai fuori di sé.
-Ma noi non c'entriamo, è solo di Piton la responsabilità- disse Rosier guardando storto il ragazzo dai capelli unticci, che guardava il pavimento.
-No, noi siamo complici cazzo! CAZZO!- disse Regulus mettendosi di nuovo le mani tra i capelli ricci. -Rosier, Mulciber, andatevene in dormitorio. Nessuno, NESSUNO, deve sapere di questa storia! Lo sapete che ho tutte le armi per potervi perseguitare, se lo voglio- disse serio e i due se ne andarono, Rosier in silenzio e Mulciber borbottando. -Ora, Piton, si può sapere che cazzo ti dice il cervello?! Vuoi farci espellere tutti?!- chiese Regulus con fare aggressivo.
-Potevi almeno avvisarci che volevi ammazzarlo, potevamo fare un lavoro più pulito- borbottò Avery infastidito.
-Io non pensavo sarebbe stato così... disastroso. Non l'avevo mai provato prima- si giustificò Severus, con voce debole.
-Certo e hai pensato bene di esercitarti su una persona anziché su un manichino!- disse Regulus sprofondando sulla poltrona con le mani nelle tempie e gli occhi chiusi. -Con Rabastan non sono mai successe cose del genere. Per colpa di Avery abbiamo le ronde e dopo questo chissà, metteranno i dissennatori fuori dalla nostra sala comune- disse esausto.
-Rabastan, Rabastan e Rabastan. Perché non te ne vai con lui allora? Nessuno ti obbliga a stare qui, Black- sbottò Avery arrabbiato.
-Oh scusa se ho sedici anni e non posso ancora diplomarmi!- sbottò Regulus battendo le mani sul divano.
-Appunto, hai sedici anni e...- cominciò Avery
-E sono l'unico a non aver fatto danni! Cazzo!- sbottò alzandosi in piedi. -Domani mattina scriverò a Bella, le riferirò cos'è successo e accetterò di avere il totale comando della situazione qui ad Hogwarts, come mi avevano proposto quest'estate. Da stanotte, nessuno dei due muoverà muscolo o bacchetta senza avere il mio permesso, le vostre azioni ricadono su di me, oltre che su tutta la scuola. È chiaro?- chiese puntando il dito verso entrambi, che annuirono, Piton con vergogna, mentre Avery era profondamente contrariato che fosse lui ad avere il controllo. -Andatevene- disse lasciandosi cadere ancora sul divano. I due ragazzi se ne andarono, chiudendosi dietro la porta dei dormitori. Regulus prese un gran respiro e chiuse gli occhi, massaggiandosi le tempie, avevano fatto un gran casino.
-Non ti ho mai visto così autoritario- disse la voce di una ragazza dietro di lui. Regulus sobbalzò dallo spavento e si girò a guardarsi le spalle, notando la figura bionda di Anthea alzarsi da un angolo buio vicino alla finestra. Regulus sgranò gli occhi e si sentì bruciare lo stomaco.
-Da...- tentò di chiedere.
-Da quanto tempo sono qui? Dieci minuti prima che arrivaste voi, non riuscivo a dormire- disse lei con tranquillità sedendosi sul divano e portandosi le ginocchia al petto. Regulus la guardò in silenzio, incapace di dire nulla, non sapeva come avrebbe potuto reagire, non sapeva cosa potrebbe aver capito, non aveva idea di come comportarsi. -Cos'è successo?- chiese lei tranquilla e Regulus sentì i sudori freddi scendergli lungo la schiena.
-Non... non posso dirtelo- disse debolmente, ma sapeva già che non le sarebbe bastato.
-Lo immaginavo- disse incrociando le gambe. -Avete bullizzato uno e la cosa vi è sfuggita di mano?- gli chiese debolmente, ma Regulus non rispose. -C'era tanto sangue? La testa era... intera?- chiese guardando fisso davanti a sé, era inquietante, sembrava che stesse guardando qualcosa oltre le acque del lago Nero.
-Cosa?!- chiese Regulus spaventato, ma lei scosse la tesa.
-Niente- disse mettendosi una ciocca bionda dietro l'orecchio. -Ho un segreto simile, in realtà- disse debolmente e Regulus sgranò gli occhi.
-È uno dei tuoi giochetti psicologici per farmi raccontare cos'è successo?- le chiese, ma lei scosse la testa.
-Non mi serve estorcerti una confessione, domani a colazione lo sapranno già tutti e dopo la vostra conversazione so che è stato Piton, a cui è sfuggito un incantesimo, a quasi uccidere un ragazzo di diciassette anni. Avery e l'altro lo difendono ma tu non sei per niente contento ed ora in poi dovranno chiedere a te il permesso per qualsiasi cosa, giusto?- gli chiese e Regulus annuì, con il terrore che saliva alle tempie, sentendosi la testa come dentro una morsa che premeva sulle tempie.
-Anthea non devi dirlo a nessuno che noi siamo coinvolti. Ti prego, ti prego! Potrebbero espellerci tutti! E i miei genitori...- ma si interruppe per un brivido, se fosse stato espulso da Hogwarts sua madre l'avrebbe ucciso, dopo averlo torturato.
-Non lo dirò a nessuno- disse lei con semplicità e lui la guardò incredulo. –Farò finta di non essere stata qui mentre parlavate.- disse e Regulus incurvò appena le labbra.
-Grazie- disse debolmente.
-Però tanto vale che mi dici cosa è successo, tanto domani lo sapranno tutti- disse lei, ma Regulus rimase in silenzio.
-Chi?- chiese Anthea.
-James Potter- disse lui debolmente e Anthea strabuzzò gli occhi.
-Lui non ve la farà passare liscia... sembra vendicativo- disse lei debolmente.
-Non ci ha visti, almeno credo, tecnicamente non ci ha visti nessuno- disse e lei annuì.
-Siete stati furbi- disse e lui la guardò perplesso.
-Siamo stati degli incoscienti! Poteva morire! Anzi, potrebbe morire!- sbottò Regulus.
-Sì, ma se non muore e non succede niente nessuno vi incolperà- disse e lui mise il muso.
-Perché non mi fai la morale? Di solito sei sempre lì con il tuo fare da cinica e superiore a qualsiasi altro adolescente che dispendi consigli per tutti- disse lui irritato e lei fece un sorriso amaro.
-Non sono la persona adatta a fare la morale su queste cose- disse riappoggiando i piedi a terra. Regulus aggrottò la fronte e la osservò fissare di nuovo fuori dalla finestra.
-Davvero hai un segreto simile a questo?- le chiese curioso e lei annuì. -Non ci credo- disse Regulus deciso e lei sorrise appena.
-Vorrei poterci non credere anche io- disse appoggiandosi sullo schienale del divano e guardando il soffitto. Regulus continuava a guardarla scettico, senza capire come potesse lei avere un segreto come questo. -Non sono venuta ad Hogwarts solo per sposare te... o meglio, fidanzarmi con te è stata la mia punizione per quello che ho fatto. Comunque restare ad Ilvermorny non sarebbe stata una buona idea- disse con un sospiro.
-Sei stata espulsa...?- azzardò Regulus incerto.
-No, per un pelo. I miei genitori hanno pattuito col preside che se non mi avessero espulsa avrei comunque lasciato la scuola, venendo ad Hogwarts, così ho finito gli esami e sono stata catapultata qui- disse mordendosi l'interno della guancia.
-Mi... mi dispiace- disse lui incerto.
-Mi meritavo anche di peggio, se ci penso. Non sono una bella persona- disse alzandosi dal divano e dirigendosi verso i dormitori.
-Anthea- la chiamò Regulus e lei si girò a guardarlo, con sguardo interrogativo. -Io credo che tu sia una bella persona- disse e lei sorrise amaramente.
-Ma tu non mi conosci-.

1977Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora