Voci

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Quella sera, dopo la cena Willow e Elektra erano in sala comune a finire i compiti, mentre Willow guardava nervosamente l'ora ogni cinque minuti.
-Questi incantesimi non verbali sono assurdi, ho persino mal di testa.- disse frustrata visto che Elektra era già riuscita a disarmarla due volte quella sera e lei nemmeno una in una settimana.
-Beh serve concentrazione e ora di sicuro tu non ce l'hai- le fece notare. Quella sbuffò e si mise la bacchetta in tasca, guardando di nuovo l'orologio.
-Vabhe, tanto vale che vada- disse mettendo i libri nella borsa.
-Wake! Ho dei nuovi schemi di allenamento per te!- disse James dal divano quando la vide allontanarsi dal tavolo.
-Dopo li guardo volentieri, ora devo andare- disse guardando l'orologio che segnava le 8.45.
-Dove vai a quest'ora?- le chiese perplesso.
-Punizione con Vitious- disse alzando gli occhi al cielo.
-E che hai fatto?- le chiese Sirius curioso.
-Ho aggredito un Serpeverde che ha detto che con me, una sanguemarcio, al comando, la squadra di Quidditch farà schifo- disse con aria innocente ed evitando di dire di chi stesse parlando.
-Sono fiero di te, ti aspetto qui- le disse James con una mano sul petto.

Nella sala comune dei Serpeverde Anthea era in un tavolo nell'angolo che fingeva di fare i compiti, voleva parlare con Regulus, ma il suo amico Justin gli stava più appiccicato di una piovra gigante. La sala comune era quasi vuota e sia Leah che Ryan erano già andati in dormitorio: erano rimasti solo lei, Justin e Regulus. Vide Regulus alzarsi dai divani e così anche Justin, diretti ai dormitori.
-Regulus- lo chiamò lei e quello si girò a guardarla. -Posso... possiamo parlare un attimo?- gli chiese incerta, passando da un tono severo a uno più diplomatico, lo sguardo di Regulus era più duro del solito.
-Vi lascio discutere, sposini, buonanotte- disse Justin in tono divertito, che però Anthea trovò agghiacciante: non gli piaceva per niente quel ragazzo.
-Hai bisogno di aiuto coi compiti?- disse Regulus avvicinandosi al tavolo dove lei era seduta.
-Certo che no- disse lei con ovvietà -Volevo solo parlarti- spiegò arrotolando la pergamena dove aveva finito di scrivere il tema di Trasfigurazione da più di un'ora. –Siediti- gli disse e Regulus si sedette. Anthea riuscì a notarlo: si sentiva a disagio, senza Justin o gli altri amici a spalleggiarlo tutta la sua spavalderia crollava, le sembrò quasi che cercasse di sprofondare nella sedia.
-Dimmi- disse lui senza guardarla e prendendo a giocherellare con la matita di lei.
-Non mi piace come ti comporti quando sei coi tuoi amici- disse in tono diretto e Regulus alzò lo sguardo perplesso.
-Ho fatto qualcosa che ti ho offeso?- chiese.
-No, non me, ma non mi piace il modo in cui ti rivolgi alle altre persone, in particolare la scena ad Incantesimi, è stato patetico- disse seria e Regulus abbassò la testa.
-Sì, sono stato un idiota a parlare davanti alla classe, era ovvio che i suoi amichetti l'avrebbero difesa e mi sarei preso una punizione- disse lui tornando a guardare interessato la matita.
-Non c'entra la punizione! C'entra che trovo disgustoso come tratti i figli dei no-mag!- disse lei alzando la voce e lui la guardò perplesso. –I figli di babbani- si corresse subito. –Comunque il punto è che non mi piace che tu te la prenda con una persona solo per il suo... per il suo stato di sangue- concluse lei seria.
-Perché ti frega tanto di quella sang...- cercò di dire ma l'occhiata fulminante di lei lo bloccò.
-Di quella ragazza- lo corresse.
-Perché ti frega tanto di quella ragazza? Siete amiche adesso?- chiese schifato dall'idea.
-No, non siamo amiche, ma voglio che sia rispettata come tutte le altre persone. Tu piuttosto perché te la prendi tanto con lei? È perché è stata con tuo fratello?- gli chiese innervosita e il viso di Regulus si rabbuiò. Anthea capì all'istante che nominare il fratello era sempre un'arma contro di lui.
-Come lo sai tu?- le chiese serio.
-Beh... le voci girano insomma...- disse vaga.
-Cos'altro sai?- chiese Regulus che sentì di nuovo quella sensazione di freddo spiacevole salirgli la schiena, terrorizzato che sapesse anche del marchio che aveva sul braccio.
-In che senso?- chiese lei confusa.
-Che altri pettegolezzi sai su... - si bloccò, se avesse detto "su di me" sarebbe sembrato sospettoso, come se nascondesse un segreto. –Su mio fratello e lei- concluse, rendendosi conto che aveva sbagliato, se avesse anche saputo cosa aveva fatto a Willow e Sirius dopo la festa di Lumacorno?
-Oh... niente di che in realtà, solo che si sono lasciati quest'estate- disse lei studiandolo.
-Oh...- disse Regulus che effettivamente non lo sapeva, non aveva mai prestato attenzione ai pettegolezzi e in più stava particolarmente attento ad evitare quelli riguardanti suo fratello. –Okay- disse neutro.
-Non lo sapevi, vero?- chiese lei quasi con superiorità.
-Certo che lo sapevo- disse Regulus sulla difensiva.
-Okay non lo sapevi, magari ora che sai che si sono lasciati la puoi lasciare in pace, ci sono un sacco di altri nati babbani con cui divertirti- disse lei ironica.
-Non credere che io ce l'abbia con lei solo per Sirius, ci odiavamo già prima, per il Quidditch, al quarto anno ho cercato di attaccarla prima della partita, ma alla fine sono finito io in infermeria con una fattura Orcovolante e...- cominciò senza rendersi conto che stava dando voce ai suoi pensieri e Anthea scoppiò a ridere. Regulus la guardò perplesso, non era abituato ad una risata così cristallina e... vera.
-Allora è perché ti ha ferito nell'orgoglio- disse lei divertita e lui la guardò offeso.
-Non mi ha ferito nell'orgoglio- ripeté come se avesse detto la cosa più assurda di tutte –È per la rivalità a Quidditch- le spiegò

1977Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora