27- Chiudere per sempre

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Un'altra giornata era iniziata senza che me ne rendessi conto.
Ero sveglia dalle quattro della mattina, a girarmi e rigirarmi nel mio piumone ormai sgualcito.
A farmi compagnia sono i raggi del sole che trafiggono le nuvole rosee dell'alba.
Mi ha sempre affascinata molto, ma se riuscivo a rimenere sveglia per ammirarla, quasi sempre significava che qualcosa andava storto, come in questo caso in cui tormentata dai pensieri, non riuscivo a dormire. Ormai rassegnata prendo in mano il mio cellulare e vedo le decine di notifiche da parte di Nic. So che quello che ha fatto l'ha fatto in buona fede, ma se ho deciso di trasferirmi per cambiare aria era proprio per questo, cancellare i ricordi più brutti e riscriverne di nuovi più belli, in cui mia madre ovviamente, non doveva assolutamente prender parte.
Decido di rispondere almeno ad uno dei mille messaggi, infondo lui non ha particolari colpe, ha solo tentato di rendermi ancora più felice di quanto non fossi già grazie a lui, ma a precedermi è una sua chiamata.
- "Heii" rispondo con voce ancora impastata.
-"Che ci fai già sveglia?"
-"Potrei farti la stessa domanda" 
-"Non riesco a dormire per ieri, mi dispiace" rimaniamo qualche secondo in silenzio.
-"Anche a me, ma non fa niente Nic, mi è passata" 
-"Ti va se vengo a farti compagnia? Siamo entrambi svegli e soli, tanto vale consolarci a vicenda no?" sorrido, vederlo ora è l'unica cosa che voglio.
-"Certo, ti aspetto" rispondo consapevole che anche lui stia sorridendo.
Decido quindi di alzarmi per rifare il letto, sistemare le poche cose in disordine in giro per la casa e preparare la moka del caffe. Dopo neanche un quarto d'ora mi arriva un messaggio da parte di Nic, che mi avverte di essere sotto casa, quindi gli apro il portone e lo aspetto sul divano.
-"Ciao bimba" dice stampandomi un dolce bacio casto.
-"Ciao anche a te Kyla" dice abbassandosi ad accarezzare la mia gelosa cagnolina che abbaia ogni volta che Nic mi si avvicina.
-"Ho portato la colazione. Il fornaio sotto casa è la mia salvezza, apre alle 4 del mattino" dice appoggiando la busta di carta sul tavolino ed estraendo il mio dolce da colazione preferito.            -"Muffin al cioccolato con scaglie e cuore di nutella e the alla pesca, ho scelto bene?"                          -"Benissimo!" dico abbracciandolo da dietro e lasciandogli tanti piccoli bacini umidi sul collo.      -"Amore, so che sono solo le sette del mattino, ma se fai così diventi pericolosa.." dice con la sua faccia maliziosa che mi fa sempre impazzire, quindi sorrido e mi risiedo sul divano.
Lui dopo aver addentato uno dei suoi tre cornetti, si ricompone con una faccia seria.
-"Voglio chiudere il discorso una volta per tutte, ma chiedendoti scusa per bene.
So che non sono affari miei e che evidentemente ti ha fatto troppo male per perdonarla, ma voglio che tu capisca quali erano le mie intenzioni." dice stringendomi la mano e guardandomi dritto negli occhi. -"Mia madre è stata e sempre sarà una persona fondamentale nella mia vita, e l'amore che una mamma dà ai propri figli è incomparabile a quello di qualsiasi altra persona, quindi ho tentato di farti ragionare per poterti far riprovare anche tu quelle bellissime sensazioni che ti lascia una madre standoti accanto. Il sentirti protetta, amata, l'affetto e la preoccupazione che oltrepassano dal cellulare in ogni chiamata...volevo renderti felice e chiudere per sempre il tuo triste capitolo di vita."
-"Lo capisco Nic e...in parte hai ragione. Forse-io potrei..."
-"Fai tutto quello che ti senti di fare. Non rimuginare su ciò che è stato.
Lei ora è quì, non sbatterle la porta davanti la faccia.
E se dovesse rifare un errore del genere, lo affronterai come hai sempre fatto, ma con più forza perchè io rimarrò qui con te qualsiasi cosa accada, per sempre." senza sprecare altre parole lo abbraccio, sentendo gli occhi pizzicare per le imminenti lacrime.
Lui è quella persona che ho sempre atteso nella mia vita, quella in grado di percepire ogni tuo stato d'animo e aiutarti in qualsiasi situazione, che ti protegge, ti ama, ti sostiene, ed è anche in grado di farti capire quello che è giusto e ciò che è sbagliato.
-"Potrei invitarla oggi per pranzo..." chiedo titubante.
Un sorriso meraviglioso prende posto nel viso di Nic, che in tutta risposta mi stringe forte al suo petto -"Sei fortissima Azzu. Non potresti fare cosa migliore. Ora però mancano solo un paio di cosette per rendere il tutto perfetto..."
-"Cioè?"
-"Uno è addobbare la casa, oggi è l'otto dicembre, bisogna sistemare le decorazioni di Natale!"
-"Nic io...non le ho portate. Da quando la Vero se n'è andata non abbiamo mai più decorato e festeggiato in grande le feste. Era lei la più creativa della famiglia, già lo sai, decideva sempre dove porre ogni decorazione e, farlo senza di lei ci avrebbe solo recato più dolore."
-"Lo capisco...però abbiamo detto di chiudere la tristezza nel vecchio capitolo no?
Andiamo a comprarle e addobbiamo tutto come avrebbe fatto lei! Pensi che avrebbe mai passato un Natale senza decorare il camino?"
-"Uff...va bene, si può fare. Qual era invece la seconda richiesta?"
-"Cos'hai intenzione di preparare per pranzo?" sorrido capendo al volo a cosa stava puntando      -"Tranquillo Moriconi, ti faccio la carbonara" inizia a ridere e ringraziarmi come fanno i bimbi quando ricevono il loro giocattolo preferito, poi mi lascia tanti baci sparsi per il viso mentre io mi godo l'infinita dolcezza del mio ragazzo.

Dopo circa un paio d'ore, torniamo a casa pieni di buste e scatoloni colmi di decorazioni, e senza farselo ripetere due volte, Nic fa partire sul televisore una playlist di musica natalizia, per rendere di più l'atmosfera. Decidiamo per prima cosa di mettere le lucine da esterno, quindi riempiamo la ringhiera del terrazzo di luci colorate, mentre dentro, contorno con delle ghirlande di ago di pino lo stipite della porta d'ingresso, della cucina e il caminetto.
Per ultimo, posizioniamo l'albero in un angolo del salotto, tra la finestra e il camino con sopra la tv. Abbiamo preso un albero finto abbastanza alto, veramente stupendo, e le decorazioni sono tutte sul rosso e sull'oro, quindi non perdiamo tempo ad adornarlo con quest'ultime e con le lucine che tanto amavo. Da piccola ogni volta che andavo da qualsiasi parte con la mia famiglia, mi perdevo a guardare fuori dal finestrino i mille barlumi colorati che incontravo tra le case lungo la strada. In effetti mi era mancato tutto questo, per la prima volta dopo anni, sentivo l'aria del Natale. 

-"Nic, non riesco a mettere la stella, è troppo in alto.." dico sforzandomi di raggiungere la cima dell'albero mettendomi in punta di piedi.
-"Viè quà nanetta" dice piegandosi per farmi salire sulle sue spalle.
Dopo esser rimasta senza fiato per le risate, finalmente riusciamo nell'impresa, e anche l'albero è completo. Mi giro intorno e tutto è perfettamente al proprio posto, il Natale è davvero magico. -"Non è tutto più bello così?" chiede Nic abbracciadomi da dietro.
-"Decisamente" rispondo beandomi del profumo del mio ragazzo e ammirando ancora una volta le decorazioni. -"Ora non ci resta che chiamare tua madre..."
Ancora molto indecisa sul da farsi, prendo il cellulare in mano e inizio a comporre il numero  lentamente, fino a che, ormai completato, devo solo far partire la chiamata.
Dò un ultimo sguardo a Nicco in cerca di un incoraggiamento che non tarda ad arrivare e confermo il numero.
-"Pronto?"
-"Ciao mamma, sono-sono Azzurra" in un attimo mi si annebbia completamente il cervello e la gola si fa secca. -"Oddio bambina mia come stai..."
-"Bene grazie. Io e Nic volevamo invitarti a casa mia oggi per pranzo se..se ti va"
-"Certo che mi va. Vengo con piacere, per che ora?"
-"Per la mezza, ti mando un messaggio con l'indirizzo va bene?"
-"Okay, a più tardi Zuzu"
-"A più tardi.."

"Nel secondo che precede il tempo"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora