31- La festa è finita

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-"Alla fine che hai deciso di fare con quella proposta..." chiesi senza destare troppi sospetti.
Io e Nic, siamo al supermercato, in giornata avevamo invitato i nostri amici per una pizza a casa sua, quindi dovevamo senza dubbio riempire il frigo di birra, e con l'uscita imminente del nuovo album, non avevamo avuto un attimo libero per parlarne fino a quel momento.
-"Ho accettato" rispose breve e coinciso.
-"Cosa?! E quando avevi intenzione di dirmelo!" risposi contenta per lui ma leggermente infastidita. -"Avrei voluto aspettare stasera per dirlo a tutti quanti, ma ripensandoci è andata bene così, era giusto che tu lo sapessi prima degli altri" rispose abbassandosi leggermente per lasciarmi un tenero bacio sulla guancia che mi fece subito sentire meglio, ma che non annullava il fatto che non mi abbia considerata nel prendere la decisione.
Mentre Nic paga mi affaccio verso le vetrate del supermercato.
Nonostante l'orario, il cielo si era già tinto di un blu scuro che permetteva alle stelle di brillare.
L'aria era gelida, tanto che non serviva una sigaretta per far uscire calore dai nostri corpi, quindi in pochi minuti tornammo velocemente verso la macchina.
-"Azzu parliamone un secondo. Tu ora sei felice per Sanremo e va bene, lo sono anche io, ma sai che significa vero? Cioè, io dovrò stare più di una settimana là..." vero, pur di sostenerlo non avevo pensato a quelle che sarebbero potute essere le complicazioni del caso.
-"Beh io potrei...non so, prendere qualche giorno dal lavoro, o venire nel weekend."
eh si, sarebbe stato davvero complicato chiedere al mio capo così tanti giorni, ma una cosa era certa, passare più di una settimana senza Niccolò era fuori discussione.
Mi incupisco leggermente al solo pensiero, così Nic riprende parola.
-"Va beh, c'è tempo dai, ora non pensiamoci. Stasera si festeggia, poi un modo lo troveremo.." dice sorridendo e poggiando una mano sulla mia coscia.
Ricambio un sorriso per poi allungarmi verso di lui e lasciargli un dolce bacio a stampo.
Poco dopo mette in moto e torniamo a casa sua per sistemare il leggero disordine di casa Moriconi. Con tutta la birra che avevamo preso, si preannunciava di sicuro una bella sbronza.
Nel giro di poche ore, tutti i miserabili con le rispettive ragazze si erano presentati per la cena.
Finalmente potevo passare un po' di tempo con Priscilla e la Gnola insieme, ultimamente il tempo libero era scarseggiato, sia per il tanto lavoro in studio di Nic, sia per la ripartenza della mia famiglia e i mille progetti in arretrato che dovevo portare a termine per l'azienda.

-"Che bello, finalmente un po' di tempo insieme. Allora che raccontate ragazze?" chiede Priscilla sedendosi tra me e Giulia.
-"Mah, solo tanto tanto lavoro" risponde la bionda.
-"Idem, però ho anche una bella notizia..." non ero solita parlare della mia vita privata e del mio passato con chiunque, ma ormai conoscevo Priscilla, sapevo di potermi fidare ciecamente di lei, così come con la mia compagna di vita da una vita, Giulia.
-"Oddio...non mi dirai che tu e Nic aspettate-"
-"No ma che Pri dai!!" la interrompo scoppiando in una fragorosa risata.
-"Ho rivisto mia madre"
-"Cosa? Ma, come, quando, raccontaci" risponde la Gno quasi scioccata.
-"Mi ha chiamata la mattina del mio compleanno. Inutile dire che l'ho presa molto male e ho troncato la cosa sul nascere, ma Nic l'ha richiamata e a sorpresa ci ha fatte incontrare.
Mi sono incazzata da morire con lei, a primo impatto avevo deciso di chiudere completamente la faccenda. Poi ripensandoci e parlandone anche con Nicco, l'ho invitata a pranzo il giorno dell'immacolata, ed è stato stupendo.
Ora ci sentiamo praticamente tutti i giorni, abbiamo anche passato il Natale tutti insieme e ho scoperto che Matteo l'ha invitata al matrimonio quindi...credo sia tutto a posto ora" racconto con gli occhi lucidi. -"Bravissima Azzu, sono sicura che sia stata una cosa difficilissima per te da fare, ma è di certo quella giusta"
-"E bravo il nostro Niccolò" commenta Giulia sorridendo.
Sotto sotto credo che non si sia mai fidata al 100% di lui, era molto protettiva nei miei confronti, un po' una mamma orsa, faceva quello che avrebbe dovuto fare mia madre quando non c'era, invece ora si è ricreduta completamente nei suoi confronti.
Mi perdo a guardarlo ridere e chiacchierare con gli altri, i suoi occhi brillano, e anche i miei da quando sto con lui. Sono davvero fortunata, ma ancora sento che qualcosa non va..

Dopo aver finito di mangiare, Nic stappa una bottiglia di spumante e si alza in piedi con fare teatrale, per poi prendere parola.
-"Ragazzi, grazie a tutti di essere venuti in un altro momento molto importante per la mia carriera. Dopo svariati giorni e una miriade di dubbi, ho preso una decisione molto importante. Ho accettato l'invito alla prossima edizione di Sanremo, questa volta tra i big." un boato assordante si innalza per tutto il salone.
Tra applausi e brindisi infiniti  non mi rendo nemmeno conto di quanta birra mi sono scolata, forse tre o quattro bottiglie, non ne ho idea, ma i miei dubbi e la mia incazzatura nei confronti di Nic sono solo aumentati.
Insomma, perchè una sera non si è seduto sul divano con me a valutare ogni piccolo dettaglio della situazione invece di decidere completamente da solo e comunicarmi il tutto per caso?Infatti, mentre tutti si alzano per abbracciarlo e augurargli buona fortuna, io me ne sto in disparte, a continuare ad ingerire più alcool possibile per rilassarmi, ma a quanto pare Nic se ne accorge. -"Che è quella faccia?" chiede avvicinandosi e togliendomi la bottiglia di birra dalle mani. -"Ci sono nata co 'sta faccia" rispondo alquanto scazzata.
-"Dai so che c'è qualcosa che non va, non hai fatto altro che stare zitta da oggi pomeriggio. Possiamo andare a parlarne fuori?"
-"Non c'è niente che non va, divertiti, tanto sai farlo anche senza di me"
-"Ma che cazzo stai a dì Azzu, dai per favore andiamo in terrazzo"

-"Allora? Mi dici che c'hai?" chiede portandosi una winston blu alle labbra, e per un secondo, addio lucidità. -"Perchè hai voluto decidere tutto da solo senza chiedermi nemmeno che cosa pensassi a riguardo?" -"Mi sembrava che ne avessimo parlato in macchina, mentre andavamo a cena..." -"Ah quello per te è parlarne? Mi hai detto solo delle tue paranoie.
Non hai minimamente pensato che saremmo dovuti stare lontani per giorni, o che magari avrei dovuto prendere ferie per seguirti. Un cazzo Niccolò, non te n'è fregato un cazzo.
Tanto la vita è la tua decidi tutto tu no? Mi sembra giusto" rispondo alzando il tono di voce perdendo tutta la razionalità rimasta in corpo.
-"Azzurra non urlare"
-"Invece faccio il cazzo che mi pare come te, va bene?"
-"Io non faccio il cazzo che mi pare, semplicemente non sono abituato a ragionare per due, sai che con la mia ex non era amore vero, mi usava solo per il successo"
-"Mi dispiace per come sia andata con la tua ex ma io non c'entro, e devi lasciartelo alle spalle. Ma è inutile fare la vittima Niccolò, con me non attacca.." rispondo completamente fuori di me facendo spallucce e aspirando la mia sigarette ormai consumata.
-"Non ti facevo così stronza" risponde serrando le mascelle e i pugni.
-"Non ti facevo così superficiale" continuo io lasciando il mozzicone nel posacenere e rientrando. Nel momento in cui apro la portafinestra però, trovo tutti in silenzio a fissarci quasi allibiti, deduco quindi che abbiano sentito l'intera conversazione senza scrupoli, e anche Nic lo nota sbuffando. -"Beh regà? Che cazzo c'avete da guardà? Fuori, la festa è finita" dice raccattando tutte le bottiglie e i cartoni ormai vuoti.
Noto la Gnola e Priscilla guardarmi interrogative e preoccupate, così faccio cenno loro che le avrei aggiornate. Forse sono stata un po' dura lo ammetto, l'alcool ha parlato per me, ma di certo mi sono liberata di un peso.
-"Nic, aspetta per favore, siediti e chiariamo-"
-"Non c'è un cazzo da chiarire. Io sono un bambino superficiale e tu una grandissima stronza. Puoi anche andartene, tanto la strada verso la porta la sai" così, senza accennare a un saluto o ribattere, me ne vado nel più totale silenzio della notte, con mille pensieri in testa e tanta preoccupazione. Credo di aver mandato tutto a puttane. Di nuovo.


"Nel secondo che precede il tempo"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora