21- Non ti farò del male

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La suoneria del cellulare risuonava a vuoto nel mio salotto.
Dopo la terza chiamata da parte di Nic, decido di rispondere ricordandomi solo in quel momento che avrei dovuto raggiungerlo dagli altri per vedere la partita.
-"Nic"
-"Hei piccola, ma che è successo..."
-"Emh, niente tranquillo" dico scandendo la voce e tirando su col naso.
-"So che hai litigato con Giulia. È venuta poco fa con Priscilla ma se n'è andata subito con Cassio quasi in lacrime."
-"Te ne parlerò quando torni, non ti preoccupare"
-"No Azzu, mo arrivo damme cinque minuti"
-"No Nic, tranquil-" vengo interrotta dal bip della chiamata terminata, quindi decido di prepararmi un tè caldo, perennemente seguita da Kyla.
Quando non sono di buon umore lo capisce all'istante e non mi lascia mai sola, mi segue a testa bassa con quegli occhietti dolci e languidi.

Non appena mi siedo per sorseggiare la mia tazza calda, mi arriva un altro messaggio da Nic
'Sono quì' e un sorriso dolce e spontaneo si fa largo sul mio viso.
Apro velocemente al ragazzo e mi incollo al suo petto, beandomi del suo profumo e dei baci delicati che mi lascia tra i capelli per farmi calmare.
-"Ti va di raccontarmi?" chiede in un sussurro come se potesse distruggermi in mille pezzi.
Mi siedo su di lui e gli spiego in breve l'accaduto, questa volta però non piango.
Se esiste un limite di lacrime da poter versare, probabilmente l'ho già raggiunto.
Quello che provo in questo momento è strano, è come se fossi esausta, stufa di piangere,
esasperata dal soffrire per gli altri.
-"Piccola, quello che ha fatto non è sbagliato. Lei l'ha fatto solo ed esclusivamente pensando a cosa fosse veramente giusto per noi. Sa che per me avresti messo l'orgoglio da parte e saresti venuta, ma noi in quel momento dovevamo stare separati, era giusto così, è stato giusto così."
-"Avrei preferito che mi avesse tenuta sotto chiave piuttosto che mentirmi.
Io non me ne ero resa minimamente conto, potrebbe avermi detto altre miriadi di bugie per come è stata brava. Se c'è una cosa che proprio non tollero sono le menzogne, e lei lo sa meglio di chiunque altro" -"Se ho imparato a conoscerti, so che in questo momento nulla potrà cambiare i tuoi pensieri. Datti tempo, sono certo che riflettendoci su da sola capirai il suo gesto e la perdonerai. Pensaci, siete amiche da una vita, vi siete aiutate nei momenti più crudi e difficili, perché avrebbe dovuto farti del male?" ascolto attentamente ogni parola del moro, forse aveva ragione, e forse mi conosceva davvero bene nonostante le mie mille paranoie che mi bloccano dall'aprirmi pienamente con le persone.
Con lui effettivamente, era tutto diverso.
Totalmente.
Rimango accoccolata a lui qualche altro minuto rilassandomi, per poi tornare sul discorso della mattina.

-"Spiegami meglio la tua idea di cui mi hai parlato oggi"
Dopo avermi dettagliatamente esposto il progetto, ci dirigiamo nella mia stanza dove provo subito ad abbozzare un disegno seguendo il desiderio di Nic, e il risultato lo convince immediatamente.
-"Dobbiamo farlo Azzu. Ti prego. Hai colto subito in pieno quello che avevo in mente"
-"Se il tuo manager è d'accordo..."
-"Eccome se lo è! Gliene ho già parlato, ha anche in mente un possibile nome"
-"Sarebbe?"
-"Il diario dei bimbi sperduti"
-"Mi piace!" senza replicare il moro si fionda sulle mie labbra sorridente.
-"Dio quanto ti amo" continua lasciandomi baci in ogni parte del viso.
-"Vabbè, visto che nun m'hai manco fatto vedè la Roma oggi pomeriggio, stasera andiamo da Cocco, così te distrai pure"
-"Eddai Nì, ci sarà sicuro la Gno-"
-"Non accetto un no come risposta" mi interrompe mostrandomi uno dei suoi sorrisetti da sfida.
-"Ti odio" sbuffo alzando gli occhi al cielo.
-"E io ti amo" ripete facendomi avvampare dall'imbarazzo.
Non mi abituerò mai all'effetto che mi fa questo ragazzo.

La sera arriva in un lampo.
Con la stessa rapidità di una folata di vento, la luna si è alzata, e con sè ha portato la notte.
Per fortuna però, quando arriviamo a casa di Cocco vedo soltanto Priscilla, di Giulia nemmeno l'ombra.  -"Ciao tesoro.." mi saluta Priscilla dandomi subito un abbraccio.
-"Hei Pri! Scusami davvero tanto per oggi, dovevamo festeggiare per la tua casa e invece ti sei ritrovata in mezzo ad un campo di guerra, non volevo te lo giuro sono dispiaciutissima.."
-"Zuzu non ti peoccupare, davvero io sto bene, sono più triste per la vostra litigata"
-"In realtà anche io, mi sono lasciata prendere più dalle brutte sensazioni che ho vissuto in quei momenti, che ne da quanto di buono ha fatto in realtà per me. Forse ho esagerato."
-"Forse sì, ma in realtà io ti capisco.
Per quanto possa aver fatto la cosa giusta, dirti una bugia è la cosa più sbagliata di questo mondo, soprattutto ricordando come ti sentivi, sembrava che fosse morta la persona a cui più tenevi al mondo.."
A quelle parole mi immobilizzo.
Tutti penserebbero che la morte di Veronica sia stata la cosa più dolorosa della mia vita, e così è stato a tutti gli effetti, ma quando ho capito che tra me e Nic era finita, ho risentito lo stesso sapore di quei giorni orrendi e interminabili.
Due cose assolutamente imparagonabili, due sofferenze distinte e duecento mila sensazioni diverse, ma un'unica grande tristezza e sensazione di vuoto.
Il vuoto accomunava quei due episodi.
A farmi tornare alla realtà è il tocco delicato e caldo della mano di Nic, che mi fascia un fianco e mi lascia un bacio in fronte.
-"Scusami Pri, potresti lasciarci da soli un minuto?"
-"Certo tranquilli, raggiungo gli altri in salotto" dice sorridendo ad entrambi
-"Che succede? Ti senti bene? Vuoi tornare a casa?"
-"No, no è che...è che oggi ho praticamente rivissuto tutto"
-"Che intendi?" chiede con faccia perplessa accarezzandomi il volto.
-"Litigare con Giulia per quel periodo mi ha fatto inevitabilmente ripensare a me, paralizzata sul divano, con i brividi di freddo e le lacrime che mi seccavano la faccia.
E che quelle simili sensazioni le avevo già provate pochi anni prima per Veronica."
Un'ondata di brividi si impossessa del mio corpo in un secondo, mentre i miei occhi si fanno sempre più lucidi e spenti. Forse questo mio bagaglio che mi porto dentro, non mi abbandonerà mai, ma è troppo pesante da portare persino in due.
Senza proferire parola Nic mi fa nascondere il viso sul suo petto, e mi stringe forte come per provare a rinsanire le mie ferite.
-"Mi dispiace tanto Azzu, io non volevo, ma ti ho fatta soffrire.." dice in un fil di voce abbassando il capo colpevole.
-"No, no hei non piangere" dico subito prendendo il suo viso tra le mani.
-"Questa cosa è superata, noi l'abbiamo superata, insieme, ed è questa l'unica cosa che conta adesso. Okay? Io e te siamo fatti per stare insieme, il resto resta fuori"
-"Azzu voglio farti una promessa" annuncia con voce roca e spezzata
-"Non farlo Nic, io non credo nelle promesse, sono fatte per non essere mantenute"
-"Io invece ci credo, perchè sono l'unica cosa che ancora mi fa credere nelle persone.
Ti prometto che non ti farò del male, e che non ci lasceremo mai più, perchè io e te dobbiamo stare insieme, siamo nati per questo, e tu hai già sofferto troppo nella tua vita, hai bisogno di qualcuno che ti ami e ti sostenga, ed io lo farò per sempre." 

"Nel secondo che precede il tempo"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora