-"É venuta qui da sola?"
Le luminose pareti bianche di questo ospedale mi fanno rabbrividire.
Dopo la morte di Veronica ho giurato a me stessa che non avrei mai più rimesso piede in un ospedale, troppo pesanti i ricordi che esso mi avrebbe fatto riportare alla mente, eppure la vita è imprevedibile, piena di sorprese non sempre belle che fanno andare contro le proprie volontà.
-"Signorina, è venuta da sola?"
-"Eh? Sì, sì mi scusi, sono sola perchè, è un problema?"
-"No non è un problema, si assicuri però di mangiare qualcosa subito dopo il prelievo, altrimenti rischia di svenire, dovremo toglierle parecchio sangue.."
-"Certo." rispondo osservando minuziosamente ogni singolo movimento dell'infermiera che stava per farmi le analisi.
Per prima cosa mi circonda il braccio con il laccio emostatico, poi con un pezzettino di cotone passa un po' di disinfettante e chiudo gli occhi, non appena vedo l'ago vicino al mio braccio.
Un leggero picco mi fa stringere ancora di più gli occhi, così mi volto dal lato opposto dove trovo una grossa finestra che dall'alto mostrava l'enorme giardino che circonda l'ospedale, e in lontananza i tetti del centro storico.
-"Ecco fatto signorina, in serata le faremo avere l'esito, mi raccomando vada subito a fare colazione."
-"Va benissimo, grazie mille"
All'uscita dell'ospedale però, l'ultima persona che stupidamente mi aspettavo di incontrare, mi sorride con in mano una cartellina piena di fogli scritti.
-"Azzu.."
-"Alex, che piacere vederti!"
-"Ma che ci fai tu quì?"
Che ci facevo io all'ospedale? Ero venuta di nascosto da tutti a fare le analisi per scoprire il motivo per cui avevo perso la mia prima bambina.
Ma potevo dirglielo? Non volevo far preoccupare nessuno ne tanto meno stare al centro dell'attenzione, sono sempre stata la ragazza del banco nell'angolo infondo a destra, ma ero stanca delle menzogne.
-"Sono venuta a fare delle analisi, sono stata poco bene nell'ultimo periodo.."
-"Perchè non me l'hai detto! Ti avrei aiutata, ricordati che sono uno specializzando qui, vedo analisi e provette tutti i giorni.." dice facendomi spuntare un piccolo sorriso.
-"Però dalla tua espressione sembra una cosa seria.." continua incupendo il suo sguardo.
Presa dalla confusione più totale, mi fiondo tra le sue braccia nascondendo il mio viso, improvvisamente inondato di lacrime, mentre il mio respiro si fa sempre più irregolare.
-"Hei hei calmati.." dice iniziando ad accarezzarmi i capelli, gesto che da sempre mi fa sentire a casa. -"Azzu ti prego, dimmi che sta succedendo" chiede alzandomi il viso, ma come inizio a parlare, piccoli luccichini si fanno sempre più luminosi davanti ai miei occhi, mentre le orecchie iniziano a fischiare fino al buio più totale.-"Io glie l'avevo detto che doveva subito mangiare qualcosa!"
-"Marzia, non è il momento, falle un'altra flebo di sali e basta."
-"Alex!!" solo la voce della Gnola mi fa tornare alla realtà facendomi aprire del tutto gli occhi.
-"Per fortuna sei qui, non ho buone notizie e non sapevo se chiamare il suo ragazzo sarebbe stata la cosa migliore, perciò ho fatto venire te."
-"Che succede" chiedo io prima ancora che la Gnola potesse replicare.
Entrambi corrono incontro al letto in cui mi trovavo, sotto una luce abbagliante puntata sul mio viso e una flebo attaccata al mio braccio sinistro.
-"Dio mio Zuzu stai bene" dice la bionda lasciandomi un bacio in fronte.
-"Alex, che cosa c'è che non va.." chiedo ancora più seria rivolgendomi solo ed esclusivamente a lui. -"Ho messo le tue analisi tra le prime da controllare e...dal tuo emocromo abbiamo riscontrato un numero troppo basso di piastrine e il numero dei linfociti risulta invece aumentato. Il rapporto tra le varie popolazioni di globuli bianchi è di conseguenza anormale e-"
-"Ho la leucemia?" lo interrompo fredda e senza espressione.
-"Pensando alla familiarità e al quadro clinico della tua famiglia...temo di sì"
-"Cazzo, no, no non è possibile, ti avevano detto che non era genetica, che non ci sarebbe stato questo rischio!" urla la Gno dando di matto al mio fianco, mentre io non ho ancora realizzato nulla. -"Le mutazioni geniche ereditarie presenti dalla nascita, si riscontrano fino al 10-15% dei casi nei pazienti con leucemia, percentuale molto bassa per cui spesso si dice che non ci sia il rischio, ma è pur sempre presente." i miei occhi sono sempre più offuscati dalle lacrime, ma non sono ancora in grado di dire una parola.
-"Azzu, non è una cosa certa, dobbiamo sicuramente fare altri accertamenti ed esami.
Non fasciamoci la testa ancor prima del tempo.
Per qualsiasi domanda io sono sempre disponibile-"
-"Posso tornare a casa?" è l'unica cosa che riesco a domandare.
-"Appena avrai finito la flebo, intanto ti preparo i fogli di dimissione e ti prenoto i prossimi esami."
-"Aspetta Alex, avete controllato che il bambino stesse bene?" chiede preoccupata la Gno. -"Che-che bambino?" Alex sconvolto si volta puntando i suoi occhi corvini su di me.
-"Non c'è più nessun bambino, per questo sono venuta a fare le analisi. Ed era una femmina.."
Concludo rigirandomi verso la stessa finestra di poche ore prima, con lacrime silenziose che mi rigano il viso pallido, e un peso sul petto che non mi vuole abbandonare.
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"Nel secondo che precede il tempo"
FanfictionAzzurra é una semplice ragazza di 22 anni, scappata con 'la voglia di strafare e il bisogno di volare', da una famiglia ormai morta, con la promessa di rifarsi una vita migliore. Ha vissuto troppo dolore per la sua giovane età, perciò decide di camb...