Non sento Niccolò da più di due settimane.
Il cielo plumbeo e il venticello che mi scompiglia i capelli, prendono posto nelle ultime giornate estive, periodo che detesto con tutta me stessa.
Diciamo che lo vedo come la fine della spensieratezza, della libertà, e il ritorno alle abitudini noiose. Sono immersa tra i miei pensieri ormai da un po', non capisco perché nella vita i momenti felici e sereni debbano essere sempre così brevi, effimeri, come se fossero solo dei piccoli intervalli tra quelli tristi. Tra me e Nic é finita così, senza una ragione ben specifica, senza averne parlato chiaramente. Siamo spariti come un lampo io dalla sua vita e lui dalla mia, ma io mi sento morire dentro senza di lui. Mi aveva riportata alla vita, mi aveva insegnato che 'dal dolore si può ricominciare' non mi sembrava possibile poter tornare a ridere spensierata dopo tutte le cose passate, invece tutto questo lui l'aveva reso reale, l'aveva reso possibile, ed ora mi sento come prima, come se stessi cadendo di nuovo in un buco nero senza fondo.
Lo stappo delle bottiglie di birra mi riporta alla realtà, e Giulia, che non mi ha mai lasciata sola un attimo in questi giorni bui, non proferisce parola.
Capisce perfettamente quello che sto passando, sa quale sia il mio umore e sa anche che non ci sono parole confortevoli adatte a questa circostanza, basta la presenza.
E per quanto faccia schifo stare male per qualcuno, se abbiamo l'una la spalla dell'altra su cui piangere fa un po' meno schifo.
Siamo in riva al mare, sedute su una larga coperta a scacchi, pronte a salutare l'estate con una pizza e della birra. È una tradizione che avevo con mia sorella, alla fine di ogni vacanza al mare facevamo una cena a riva, solo io e lei, come per salutare i bei momenti e lasciarli nel cassetto dei ricordi. -"Mh che buon profumino che fa questa pizza!!" non rispondo, rimango impassibile a fissare il mare infrangersi sugli scogli, rannicchiata sulle mie stesse gambe.
-"Zuzu devi mangiare, sembri un uccellino..." purtroppo da quando ero piccola il mio stomaco ne risentiva per ogni cambiamento o situazione stressante, quindi finivo sempre per non mangiare o vomitare. Nel periodo della Vero e dell'abbandono di mia madre, ero arrivata a pesare 30 chili.
-"Senti, in questi giorni sono stata zitta perché so che in certi casi le parole servono solo a pulircisi il culo, ma sono due settimane che non mangi, non parli, che piangi e che non esci di casa. Per portarti qui ti ho dovuta prendere di peso cazzo.
Hai passato cose ben peggiori di queste nella tua vita, purtroppo, e di tua spontanea volontà ti sei sempre rialzata, da sola e con le tue gambe.
Quindi se devi lasciarti distruggere definitivamente la vita da un coglione montato da quattro soldi, che ha colto la palla al balzo alla prima occasione per lasciarti, beh fai pure,
ma io non voglio assistere."
Rimango allibita dalle parole di Giulia.
Ha sputato tutto fuori come se stesse soffrendo anche lei, ma al contempo era su tutte le furie, irritata e turbata. Faccio un sorriso amaro, so benissimo che ha ragione, ed io stessa vorrei cambiare le cose, ma per quanto mi sforzassi, ogni giorno mi svegliavo ed indossavo sempre me stessa. ."Allora? Vuoi lasciare sgasare la birra e farmi prendere chili su chili facendomi mangiare la pizza da sola?" -"Non sia mai!" rispondo sarcastica.
Sul volto di Giulia si forma un sorriso, che interrompe poco dopo per addentare uno spicchio di pizza. Passiamo la serata così, per lo più in silenzio ad ammirare le ultime luci del sole sul mare.-"Senti, per stanotte pensavo di andare a dormire da Cassio, te la senti di rimanere da sola?
Se vuoi rimango non c'é nessun problema"
-"No no figurati vai, tanto ho Kyla con me" rispondo scendendo dall'auto della Gnola.
-"Va bene, allora ci vediamo domani in ufficio. Buona notte Zuzu"
-"Notte Gno e grazie di tutto." dico lasciandole un bacio sulla guancia.
-"Salutami Adriano e mi raccomando, non fatemi diventare zia che ancora sono giovane eh" continuo ridendo per poi sbattere la portiera ed aprire il portone del palazzo.
Voltatele le spalle, un senso di solitudine e malinconia mi assale nuovamente, quindi faccio un respiro profondo per poi salire le scale.
Arrivata al mio pianerottolo, trovo Saverio intento a lasciare un sacchetto di spazzatura fuori dalla porta. -"Buonasera Azzurra, come va? Che cos'é quel faccino triste?"
-"Salve Saverio. Purtroppo non vedo Niccolò da più di due settimane. Presumo sia finita.." i miei occhi tornano a pizzicare e inondarsi di lacrime che riesco fortunatamente a trattenere.
-"Cara, vuole entrare?" rimango qualche istante in silezio, non rispondo, poi mi fiondo tra le sue braccia calde pronte ad ospitarmi, come se fosse il mio nido sicuro.
-"È che...va tutto a rotoli, senza di lui mi sento persa. Non ho ambizioni, non ho sogni o desideri da realizzare. Sento che la mia anima é...morta, solo lui riusciva a farmi sentire viva" dico tra un singhiozzo e l'altro.
-"Sa piccolina? Capisco perfettamente quello che sta dicendo." risponde lui accarezzandomi i capelli. -"Mi sentivo così nel periodo in cui Bianca mi ha mollato.
Avevamo da poco scoperto che io non potevo avere figli, e per quanto forte il nostro amore poteva essere, in quel momento ha vacillato, e lei desiderosa di una famiglia mi ha lasciata di soppiatto. Poi però ho capito che anche se tra di noi era finita, sarebbe stata solo una nuvola passeggera, perchè io e lei eravamo come legate da un filo infinito ed infrangibile, e seppur molto infondo al mio cuore, sapevo che saremmo tornati ad essere Saverio e Bianca, perchè certe sensazioni ed emozioni, le vivi solo con la tua vera ed unica metà.
La vita va avanti, dalle il tempo di fare il suo corso...
È stato un periodo in cui ho sofferto tanto si, ma ho anche riscoperto me stesso, e ho capito che se prima di tutto non ami te stesso e le cose che fai o per cui ti svegli ogni giorno, e non impari a convivere solo con te stesso, non puoi amare qualcun altro, gli farai sempre sentir mancare qualcosa." La saggezza di Saverio aveva fatto risvegliare una parte di me.
Quella indipendente, un po' egoista che é sempre stata in me ma che avevo abbattuto quando ho conosciuto Nic. Dovevo risfoderarla, per vivere più serena con me stessa.
Saluto e ringrazio per l'ennesima volta Saverio augurandogli una buona notte, poi entro nel mio appartamento. Ancora sono solo le 22:00 quindi vado a fumarmi una sigaretta in terrazzo cercando di rilassarmi completamente, poi decido di farmi una passeggiata con Kyla, e senza rendermene neanche conto, arrivo al parchetto, quel parchetto.
Sguinzaglio Kyla e la guardo correre mentre io mi siedo sulla solita vecchia e arrugginita altalena. È buio tutt'intorno, l'unica luce é quella della luna piena sopra di me.
C'è un'aria strana, pesante, per non pensarci indosso gli auricolare e faccio partire la solita playlist di Cremonini, e ripenso a che cosa mi direbbe Veronica se fosse qui con me, in questo momento. Probabilmente mi direbbe di alzare quel culo e fare qualsiasi cosa mi piaccia e che possa farmi distrarre, oppure mi direbbe di correre da lui, perché é l'unico che può farmi stare bene. Una lacrima solitaria riga la mia guancia destra, ma l'asciugo subito con la mano non appena sento dei passi provenire verso il parco.
-"Azzu? Che ci fai qui a quest'ora?"
-"Oh ciao Adri, no niente di che faccio correre un po' Kyla. Tu piuttosto, non dovresti essere con Giulia?" -"Si, ero insieme a lei fino a poco fa ma abbiamo discusso e lei é tornata a casa sua, mentre io ho bisogno di schiarirmi un po' le idee"
-"Siamo in due allora" rispondo sorridendo.
Lui si siede nell'altalena al mio fianco e sbuffa, mentre io abbasso la testa iniziando a torturarmi le mani. Avrei così tante domande da fargli riguardo a Niccolò, se sa come sta, perché ha preferito sparire, cosa pensa di me...ma mi limito a rimanere in silenzio e cacciare via questi quesiti dai miei pensieri.
-"Azzu, so che stai male per lui.." sussulto leggermente e tiro un forte sospiro, sapevo dove sarebbe andato a parare anche lui.
-"..ma se vuoi il mio umilissimo parere, stai tranquilla. Conosco Nic da quando sono nato, capisco quando é innamorato e di te lo é follemente. Tornerà vedrai" rimango un po' stupita dalla parola 'innamorato' ma continuo a fissare il vuoto davanti a me.
-"Anche se lui dovesse tornare, non so se troverà le porte aperte.
Insomma é sparito dal nulla, senza darmi la possibiltà di risolvere.
E io sono qui come una cogliona a piangermi addosso e cercare di darmi colpe più pesanti dell'unica che ho realmente. Anche se in cuor mio so di amarlo e di star bene solo con lui, per rispetto di me stessa non dovrei tornarci."
-"Hai perfettamente ragione. Ma credo anche che la felicità richieda coraggio, e che se sai di essere felice solo con lui, dovresti mettere da parte l'orgoglio e passare sopra ogni cosa, correre il rischio e tornarci."
-"Ci penserò..."
-"Dai vieni quì stellina" dice sorridendo e allargando le braccia per farmici rifugiare.
Un abbraccio certe volte, è l'unica cosa che può confortarti un po' l'anima,
e la mia è in piena tormenta.
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"Nel secondo che precede il tempo"
FanfictionAzzurra é una semplice ragazza di 22 anni, scappata con 'la voglia di strafare e il bisogno di volare', da una famiglia ormai morta, con la promessa di rifarsi una vita migliore. Ha vissuto troppo dolore per la sua giovane età, perciò decide di camb...