I raggi del sole disturbano i miei occhi semi aperti.
Al mio fianco c'è ancora Giulia che dorme beatamente con il lenzuolo aggrovigliato tra le gambe. Siamo ormai a metà maggio, ed è uno dei miei periodi preferiti.
La grande stella inizia a scaldare la pelle, la temperatura è mite e gli alberi fanno sbocciare i loro magnifici fiori che disperdono profumo.
Mi sveglio con Kyla che mi lecca la faccia, le dò un bacio sul musetto e vado a preparare subito del caffè e qualche pancake per quando si sveglierà anche la Gnola.
Si, vi sembrerà un soprannome un po' strano, ma suo fratello maggiore era molto amico di mia sorella, e tutti lo chiamano Gnolo, dal cognome Antognoli, e così fanno tutti anche per la sorellina. Dopo aver sorseggiato il mio caffè sul terrazzo, mi rilasso un po' cullata dalla brezza mattutina, poi torno da Giulia.-"Heii peste, sono quasi le 11, ci svegliamo?" dico saltando sul letto come una bimba.
-"Dai stronza, ancora 5 minutii" supplica lei tappandosi le orecchie con il cuscino.
-"La sera leoni e la mattina coglioni eh?" rispondo ridendo e scoprendola completamente.
A quel punto ormai esasperata, anche la Gnola si alza dirigendosi in cucina, richiamata dall'odore del caffè.
-"Quando iniziamo a lavorare?" chiede ancora intontita con la tazzina tra le mani
-"Dopo domani, dalle 9 alle 16"
-"Mh...allora che ne diresti se ci preparassimo e andassimo in quel bel ristorantino che abbiamo adocchiato ieri?" dice sorridente. A sentire parlare di cibo mi si sono illuminati gli occhi.
Senza neanche rispondere lascio da mangiare a Kyla e vado a farmi una doccia veloce, mentre lei finisce il suo caffè sorridendo.-"Ahh mi sento così felice" dice la Gnola accasciata sulla sedia quasi in coma da quanto ha mangiato -"Hai ragione, era tutto squisito"
-"Già, ora però è meglio che mi incammini verso casa, o mia cugina mi darà per dispersa"
-"Va bene, io rotolo verso il primo taxi che trovo, ci sentiamo dopo."
dico ridendo e salutando definitivamente la bionda per poi avviarmi verso la strada principale. Per fortuna non appena mi fermo sul marciapiede vedo arrivare un taxi in mezzo al traffico infinito di Roma, così alzo la mano sperando che sia libero e accosta.
Mentre stavo per aprire la portiera però, una mano calda e tatuata apre lo sportello prima di me -"Ehi, ho chiamato io questo taxi"
-"Scusami sono di fretta" dice il ragazzo con voce roca tutto imbacuccato.
-"Beh, si dà il caso che lo sia anch'io.." tipica frase di chi non vuole perdere
-"..quindi non mi muovo da qui" termino tenendo lo sportello aperto con il moro già dentro. -"Dove devi andare?"
-"San Basilio"
-"Fortunata, anche io. Possiamo dividere il taxi" rimango a pensarci qualche secondo, non avrei voluto passare il resto del tragitto bloccata nel traffico con uno sconosciuto, che se la tira per giunta, ma non avevo alternative.
-"Dai sali" insiste per non perdere altro tempo, così mi siedo al suo fianco e chiudo lo sportello alzando gli occhi al cielo. Come previsto, i 20 minuti buoni di strada li abbiamo trascorsi tra suonate di clacson e smog, di parlare non ne aveva voglia nessuno dei due.
Per fortuna casa mia è prima di quella del ragazzo, rimasto tutto il tempo con gli occhiali da sole, una sciarpa e il cappuccio della felpa tirato su.
-"Quant'è?" chiedo al taxista ormai giunta a destinazione
-"Per il suo tragitto 12 euro"
-"Lascia stare, faccio io" mi interrompe il ragazzo.
-"Non ci pensare nemmeno" dico prendendo il portafogli.
-"Sono stato scortese e maleducato, è il minimo" dice dando subito i soldi al taxista.
-"Allora ti ringrazio" dico scendendo il più velocemente possibile, mi sembrava un giusto compromesso.
-"Potresti dirmi almeno come ti chiami?" chiede sporgendosi verso di me facendo uscire una ciocca di capelli marroni dal cappuccio.
-"Buon lavoro" dico io rivolgendomi al taxista.
Noto uno sbuffo sarcastico accompagnato da un sorrisetto da parte del ragazzo, poco prima di sparire dietro alla portiera. Una volta tornata a casa, decido di dare una riordinata al mio armadio e togliere gli ultimi scatoloni di vestiti che non avevo ancora sistemato, e così facendo arrivo a sera.
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"Nel secondo che precede il tempo"
FanfictionAzzurra é una semplice ragazza di 22 anni, scappata con 'la voglia di strafare e il bisogno di volare', da una famiglia ormai morta, con la promessa di rifarsi una vita migliore. Ha vissuto troppo dolore per la sua giovane età, perciò decide di camb...