3- Angolo di sfogo

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La suoneria del cellulare mi sveglia improvvisamente.
Controllo il mittente ed é Giulia.
-"Mh" rispondo con la voce impastata dal sonno
-"Stavi ancora dormendo?! Scema tra mezz'ora devi essere in azienda!" sbraita lei sicuramente in piedi da un pezzo. Sgrano gli occhi e mi affretto ad alzarmi.
-"Cazzo!! Arrivo" chiudo subito la chiamata e mi fiondo in camera per cercare qualcosa da mettere. Opto per un semplice jeans a vita alta, una maglietta bianca a manica corta e un blazer nero per dare un tocco di professionalità al look.
Corro in bagno a darmi una sistemata e una truccatina semplice e veloce, lascio il cibo a Kyla e mi chiudo la porta alle spalle. Riesco ad arrivare miracolosamente con 5 minuti di anticipo.
-"Ennesima nottata in bianco?" mi chiede la Gnola non appena entro in ufficio.
-"Purtroppo si.." rispondo lasciando borsa e giacca nell'appendi abiti.
Mi metto in postazione e inizio i lavori della giornata.
Verso le 12:00 decido di prendermi un caffè veloce alle macchinette, quindi esco dal mio ufficio e vado nel corridoio che si affaccia alla reception.
-"Franci vuoi un caffè?" chiedo con tono alto per farmi sentire dal ragazzo all'ingresso.
Non faccio in tempo a ricevere risposta, che si apre il portone principale, da cui appare lui, Niccolò. -"Buongiorno, emh...sto cercando Azzurra." chiede un po' teso.
E ora? Che faccio? Sto andando nel panico, non ho mai pensato che sarebbe venuto davvero.
-"Eccomi! Buongiorno." dico affacciandomi dal corridoio con il caffè in mano.
-"Ciao!" risponde sorpreso e contento di vedermi
-"Si ecco io...avrei bisogno di un aiutino a casa, è già tutta arredata ma vorrei ridimensionare un po' gli spazi, spostare i mobili...ricordi?" chiede intimidito grattandosi la nuca.
Aspetta un attimo, mi sta chiedendo veramente di andare a casa sua?
Al solo pensiero mi va di traverso il caffè che avevo in bocca, procurandomi qualche colpetto di tosse -"Beh il mio turno finisce alle 16, ho solo la pausa pranzo tra mezz'ora" rispondo guardando dritto in viso il ragazzo con i soliti occhiali indosso.
-"Perfetto! Preparo una bella carbonara e mangiamo da me. Ti va? Casa mia é a 5 minuti di macchina da qui" oh merda. Io, a casa di Ultimo? Tra mezz'ora?
Non ho nemmeno il tempo necessario per prepararmi psicologicamente.
-"Va bene, allora sbrigo gli ultimi affari e cerco di fare il più in fretta possibile.." rispondo accennando un sorriso e guardando la punta delle mie scarpe.
-"Tranquilla fai con calma, io aspetto qui!" risponde sorridendo e accomodandosi in sala.
Corro nel mio ufficio condiviso con Giulia e le racconto tutto nei minimi dettagli, partendo dal giorno prima. -"Oh mio Dio, stai scherzando?" risponde incredula.
Nego con la testa mordendomi le labbra nervosamente.
Sono veramente in ansia, non sono per niente il tipo da appuntamenti o scappatelle.
Non esco con un ragazzo dai tempi delle superiori..
-"E che ci fai ancora qui?! Vai! Ti copro io qui, corri..." urla cercando di farmi cadere dalla sedia
-"Ma sei pazza?! Sai benissimo le mie intenzioni, non c'é fretta."
-"Ne sono cosciente Zuzu, ma sai anche che non puoi rimanere sola in una campana di cristallo per tutta la vita. Non dico che devi sposarti con il primo che passa, ma devi anche lanciarti un po' e riscoprire le persone. Sembra anche molto spigliato il ragazzo..." dice con tono serio quasi da mamma. Forse ha ragione, devo sciogliermi un po'.
Le lascio un bacio sulla guancia elogiandola.
-"Come farei senza di te!!"
-"Me lo chiedo anche io.." poi esco dall'ufficio, con borsa e giacca in mano.
-"Eccomi!" dico per attirare l'attenzione del ragazzo.
-"Wow sei stata velocissima!"
-"Si infatti, potevi lasciarmi parlare con questo bel fustacchione qualche altro minuto.." commenta scherzoso Francesco, il mio collega fidato.
-"Tesoro, sai che ti voglio bene ma sloggia" rispondo sarcastica e incredula delle mie stesse parole. 'Ma che cazzo dici Azzurra' penso tra me e me maledicendomi.
Niccolò saluta sorridente il mio amico e apre la vetrata d'ingresso facendo uscire prima me. Sembra davvero un gentiluomo, premuroso e molto attento ai dettagli.
In breve tempo arriviamo a destinazione, tra chiacchiere e un po' di tensione.
-"Benvenuta nella mia umile dimora..." dice sorridendo e salutando Spugna, il cagnolone che inizia a saltargli addosso. Mi fa accomodare su un bellissimo divano rosso e non posso fare a meno di notare il grande pianoforte bianco messo in un angolo del salotto.
Altro che risistemare i mobili, questo appartamento è davvero ben disposto e arredato.
È da sogno! -"Spero tu sappia cucinare bene perché ho una fame da lupi, non ho avuto il tempo neanche di fare colazione" dico ironica accarezzando il cane.
-"Stai scherzando spero. La carbonara è il mio piatto forte! Anzi, in realtà è l'unico che so cucinare." risponde ridendo.
-"Fatto tardi al lavoro?" continua il moro
-"Non mi sono svegliata in tempo, e per non fare tardi ho corso come una pazza." rispondo mentre Niccolò si mette ai fornelli.
-"Allora hai fatto le ore piccole!" già, tra l'altro per colpa sua e delle sue bellissime canzoni,
ma non posso di certo dirglielo.
-"Beh, ho approfittato della mia insonnia per ascoltare qualche tuo pezzo..." rimane qualche secondo a fissarmi stupito, poi lascia tutti gli ingredienti sul tavolo e mi prende per il polso
-"Quale canzone ti è piaciuta di più?" chiede portandomi con sé al piano
-" 'Pianeti' mi ha lasciata senza fiato.." rispondo quasi assorta ricordando la melodia.
Lui picchietta una mano sullo sgabello per farmi sedere al suo fianco e inizia ad intonarla.
Mi perdo intimidita ad ammirare i suoi occhi che fanno trasparire ogni emozione, e le sue dita muoversi con delicatezza e forza allo stesso tempo lungo la tastiera. È così preso da ciò che dice, che sputa tutto fuori come se fosse uno sfogo, urlando quasi sconfitto dal suo passato.

-"Scusa, mi sono lasciato un po' trasportare.." dice finito di suonare.
-"No assolutamente, mi sei piaciuto moltissimo.." rispondo con un sorriso sincero.
-"..si capisce che senti molto ciò che dici." continuo poi abbassando la testa.
-"Si infatti, in un certo senso la musica è il mio angolo di sfogo, ma anche la mia condanna.
Non riesco a farne a meno. Scrivo tutto ciò che mi passa per la testa, e ti assicuro che é un gran casino." Fin'ora gli unici cantautori che riuscivano a comprendermi erano Vasco e Cremonini,
ma anche Niccolò esprime emozioni e stati d'animo che mi rappresentano in pieno.
Rimaniamo qualche secondo intrappolati l'uno nello sguardo dell'altra, i suoi occhi color nocciola spesso coperti dagli occhiali, mi attirano come un magnete con la sua calamita.
Poi passo il mio sguardo alle labbra, quelle delicate labbra rosee e carnose..
Torno alla realtà e mi allontano bruscamente facendo sussultare il ragazzo.
Imbarazzata mi guardo intorno e noto che dietro di lui c'è una mensola piena di dischi dei miei cantanti preferiti. Mi alzo con gli occhi spalancati, e corro a leggere tutti i titoli degli album.

"Nel secondo che precede il tempo"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora