-"Da quanto tempo sei sveglio?"
-"Non lo so, il tempo vola quando fai qualcosa che ti piace.."
-"Vuoi dirmi che ti piace stare immobile a guardare una che dorme?"
-"No, voglio dire che mi piace stare immobile a guardare te che dormi..." sussurra Nic per poi darmi un breve e dolce bacio.
Finalmente è Natale, e mai lo avevo atteso come quest'anno, perchè nonostante i mille dubbi e ed il terrore negli occhi, avevo deciso di riunire tutta la famiglia, di far rivedere la mamma ai miei fratelli sperando che gli potesse far bene come lo ha fatto a me, e soprattutto, farli conoscere alla famiglia di Nic. Per questo avevamo deciso di organizzare il pranzo di Natale a casa mia, avvolti dalle decorazioni e dalla magia che solo il moro era riuscito a far tornare nella mia vita.
-"Cosa sono tutti questi pacchi?" chiedo andando a sbirciare sotto l'albero di Natale.
-"Ieri sera mentre finivi di cucinare ho messo tutti i regali per la mia e la tua famiglia sotto l'albero.." spiega Nic sorseggiando il suo cappuccino caldo.
-"É inutile che cerchi disperatamente il tuo, non è lì in mezzo.." commenta poi ridendo del mio comportamento da bimba elettrizzata.
-"Come noo!" dico io con un finto muso e puntando i piedi.
-"Sapevo avresti cercato tutto il giorno tra i regali degli altri, quindi l'ho nascosto per sicurezza, così non capirai mai che cos'è fino al momento giusto.." conclude prendendo il mio viso tra le mani e dandomi un altro tenero bacio che mi fa subito tornare il buon umore.
Finita la colazione Nic mi dà una mano ad apparecchiare la tavola in modo carino ed elegante, Veronica adorava imbandire la tavola, diceva sempre che ogni occasione aveva la sua tavola perfetta, e che una vera donna di casa doveva saper rendere speciale quel giorno con la giusta tovaglia e le giuste posate, ecco perchè ci tenevo a rendere tutto perfetto, perchè sapevo che lei sarebbe stata con noi a festeggiare, lo facevo per lei.
Ad interrompermi da quel pensiero è Nicco che mi richiama.
-"Amò sono le 11.00, dobbiamo andare a prendere tuo padre alla stazione?"
-"Oh no no, tranquillo ha detto che avrebbero preso un taxi-" ad interrompermi è proprio il campanello, così entusiasta corro alla finestra per controllare chi fosse arrivato per primo e rimango stupita dal vedere i miei uomini di casa.
Apro subito il portone del palazzo per poi corrergli incontro nelle scale del pianerottolo.
-"Zuzuuu" urla Luchino saltandomi in braccio.
-"Ciao amore mio" dico stringendolo forte, per poi abbracciare anche Matteo e papà.
-"Buon Natale piccola mia"
-"Buon Natale papà" dico rimanendo stretta forte a lui beandomi del suo profumo, il profumo di casa che tanto mi mancava.
-"Nic, che bello rivederti!" sento mio fratello stringere la mano del mio ragazzo con il sorriso, mentre anche il piccolo Luca gli corre incontro augurandogli un buon Natale.
-"Dove hai lasciato la tua fidanzata?" chiede Nic a Matteo chiudendo la porta di casa.
-"É con la sua famiglia in montagna, avevamo pensato di passare insieme le feste ma sarebbe stato un po' complicato, la raggiungerò per capodanno insieme ad un altro paio di amici" spiega sorridente mentre anche Luchino si mette a frugare tra i regali.
-"Che fai topolino?" chiedo divertita ma con espressione dura.
-"Voglio indovinare il mio regalo!"
-"E chi dice che ci sia un regalo lì per te? Ti sei comportato bene tanto da meritarlo?" chiedo con fare indagatorio.
-"Certo! Vero papà?"
-"Sì come no.." commenta lui facendo ridere tutti.
-"Tuo fratello ha preso da te vedo" commenta Niccolò facendomi ridere.
-"Hei ma dov'è Kyla?!" chiede poi Luca preoccupato.
-"É in camera da letto, vuoi che ti ci porto?" chiede Nic sorridendo al bambino, ma con lei c'era anche quella grossa palla di pelo di Spugna, che non appena i ragazzi aprono la porta, decide di assalire il piccolo Luca e leccargli la faccia.
-"Spugna! Viè quà immediatamente" lo rimprovera Nic per liberare mio fratello.
-"Tranquilli, sto bene! Sono solo un po'...bagnato" urla facendoci ridere tutti.
Ad interrompere la comica scenetta è il campanello, che questa volta rivela la bionda e riccia chioma della nostra mamma, e quì mi prende il panico.
Niccolò e Matteo mi lanciano subito uno sguardo comprensivo, entrambi miei complici, mentre Luca e papà si chiedono soltanto chi sia alla porta, ma non appena la apro, gli occhi di mio padre si illuminano ed intristiscono nello stesso momento.
-"Mamma?!" chiede Luca per poi correrle incontro ed abbracciarla forte, facendo commuovere tutti. Mio padre invece, rimane impassibile seduto sul divano, a guardare la scena con occhi sempre più languidi, ma illuminati da una luce diversa.
-"Marco...come stai?" chiede mia madre accomodandosi dopo aver salutato tutti.
-"Tu che-che cosa ci fai quì"
-"Mi sono traferita a Roma da un po', e quando ho scoperto che ci viveva anche Azzurra mi sono messa in contatto con lei e ci siamo viste"
-"Perchè non me l'hai detto?" chiede mio padre rivolgendosi questa volta a me.
-"Perchè non spettava a me dirtelo, ma alla mamma.." dico con la voce tremolante per via dell'ansia. Mi sono sentita in colpa nei confronti di mio padre a perdonare mia madre?
Sì, da morire, ma mi sono sentita anche peggio a non avergli nemmeno detto di averla rivista. Sapevo che dirglielo non avrebbe fatto differenza, anzi avrei soltanto riaperto una ferita ancora fresca, quindi ho pensato che se mia madre avesse veramente voluto sistemare le cose e riallacciare i rapporti anche con lui, avrebbe dovuto farlo di persona e parlarci chiaramente una volta per tutte, senza la mia intromissione.
-"Io-ho bisogno di una boccata d'aria fresca" dice dirigendosi nel terrazzo del mio salotto fin troppo confuso.
-"Vai da lui" sussurra Niccolò accarezzandomi la schiena e lasciandomi un bacio in fronte, così lo lascio con il resto della famiglia, mentre io faccio compagnia al mio vecchio.
-"Papà.." lo richiamo alle sue spalle
-"Perchè, perchè è ripiombata nelle vostre vite senza preavviso.." chiede mantenendo lo sguardo fisso sulla città eterna avvolta da una nebbia insolita.
-"Fidati, è la prima cosa che le ho urlato in faccia quando ci siamo riviste per la prima volta.
Io non sapevo che ci saremmo incontrate, ma ha pianto ininterrottamente davanti ai miei occhi pentita, fidati papà, lo è davvero." dico posando una mano sulla sua spalla che prontamente lui stringe. -"É stato difficile, quasi impossibile per me rivederla, ma Niccolò mi ha convinta a richiamarla nonostante io l'avessi trattata malissimo, ti giuro papà che non sono mai stata così arrabbiata e piena di rancore come lo sono stata per lei, e quel giorno le ho sputato tutto in faccia, ma poi, ho sentito come una sensazione di vuoto dentro, più forte di quella che sentivo prima. Ti ricordi quanto Veronica adorasse fare lunghe passeggiate solo con voi due? Scommetto che vi tartassava di discori inutili vero?" chiedo ridendo e facendo sorridere anche lui con le lacrime agli occhi per il ricordo.
-"Il più del tempo si, ma qualche volta parlava anche di cose davvero serie, come il futuro, la paura, la malattia...sempre però con il sorriso. Ci crederesti? Parlava della morte come se fosse un orsacchiotto di peluche.." lasciandosi sfuggire una lacrima solitaria.
-"Ci credo e come papà, non ha mai avuto paura di nulla, ed è per questo che mi sono spinta a riaccettare la mamma nella mia vita, nonostante il terrore di perderla di nuovo, nonostante i brutti ricordi della sua assenza, che non vedo l'ora però di sostituire con ricordi belli.
Non lo vuoi anche tu?" chiedo lasciandogli del tempo per metabolizzare tutta la situazione.
-"Perchè pensi che la Vero volesse così tanto passare del tempo sola con voi due..perchè voleva dei ricordi tutti suoi con soltanto i suoi genitori, insieme, uniti!
So che la ami ancora papà, so anche che non tornerete quelli di una volta, ma potete pur sempre rimanere in buoni rapporti come due persone mature e serie quali siete.
Non pensi che Luchino meriti di rivedere ogni tanto la sua mamma senza far stare male te?
Perchè ti assicuro che io mi sono sentita uno schifo a rivederla senza dirtelo, ma avevo paura di farti stare solo peggio a dirtelo, doveva essere lei a farlo, però io ti voglio bene papà e non vorrei mai più vederti soffrire.." dico ormai singhiozzando tra le sue calde e grosse braccia che mi hanno sempre rassicurata.
-"Piccola mia tu hai fatto bene a fare quello che hai fatto, hai ragione su tutto e ti chiedo scusa per averti messa in difficoltà. Io e la mamma siamo persone tanto diverse, l'ho sempre saputo, anche per questo le cose tra di noi non hanno funzionato, ma voi non avete nessuna colpa e, anche se sarà difficile, potremo vederci ogni volta che lo vorrete, la famiglia deve rimanere unita, in nome della Vero, anzi, per il bene di tutti noi." dice tirando un forte sospiro.
-"Forza adesso, asciugati quelle lacrime e andiamo a festeggiare il Natale come si deve, tutti insieme." dice lasciandomi un sonoro bacio tra i capelli e sorridendo per davvero.
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"Nel secondo che precede il tempo"
FanfictionAzzurra é una semplice ragazza di 22 anni, scappata con 'la voglia di strafare e il bisogno di volare', da una famiglia ormai morta, con la promessa di rifarsi una vita migliore. Ha vissuto troppo dolore per la sua giovane età, perciò decide di camb...