37- Un istante in più

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Avete presente quella sensazione che vi viene alla bocca dello stomaco quando c'è qualcosa che non va ma non sapete esattamente identificare cosa?
Quello stato di vuoto e di scombussolamento, che il più delle volte causa il cambiamento o le brutte notizie. Ecco, quella sensazione si era appena impossessata di me.
Gli occhi di Nic rimangono impalati a fissare il vuoto alle mie ultime parole, mentre io non so più che cosa dire o fare, di me, di lui, di noi.
-"Mi stai dicendo che-che tu si-ecco tu stai.."
-"Sto male e non so quanto tempo mi resta ancora." sussurro soffocando le lacrime.
-"Ma non c'è una cura? Qualcosa che possa rallentare il processo o non lo so" chiede alzandosi nervosamente con una mano dietro al collo e gli occhi lucidi.
-"Una cura non c'è, potrei fare cicli di radio e chemioterapia per rallentare ma-non voglio"
a queste parole si blocca sul posto, cercando di realizzare ciò che avevo appena detto.
-"Vuoi lasciarti morire così? Senza lottare?"
-"Ho già lottato fin troppo nella mia vita, sono stanca Nic.." spiego piangendo più forte.
-"Non vuoi lottare per noi, per vivere anche un solo piccolo istante in più insieme?
E ricordare quelle emozioni per l'eternità.." sussurra ad un palmo dalla mia mano stringendo il mio viso tra le sue calde e delicate mani, mischiando le nostre lacrime.
-"Nic, canta per me"
-"Cosa?!"
-"Canta qualcosa per me..ti prego" chiedo con il sorriso come se fosse il mio ultimo desiderio.

-"Giusy ha visto tante cose per i pochi anni che ha
E' una vita che non riesce a avvicinarsi alla realtà
Giusy ha spento ogni passione e la gente ha spento lei
E si ricorda quando un tempo era più bello stare qua
Giusy poi si guarda dentro, quale strada prenderà
Se quella di suo padre o quella che sognava già
Giusy prova a non sentirli, non restare ferma mai
E se la vita si ribella tu ribellati con lei

Ma Giusy senti questo vento, tu lasciati portare
Giusy sai che sei diversa ed è per questo che sai amare
E ogni cosa sembra grande, tu lasciali parlare
E ricorda è dal dolore che si può ricominciare


Giusy guarda la partita senza giocarla mai
Che mischiarsi con la gente è il sogno di chi non ha idee
Giusy guarda fuori il mondo dalla sua finestra calda
E' sempre amara e insoddisfatta e qui la gente non l'ascolta
Giusy aspetta nel suo letto con la polvere che sa
E si rinchiude in una stanza così vuota di realtà


Ma Giusy senti questo vento, tu lasciati portare
Giusy sai che sei diversa ed è per questo che sai amare
E ogni cosa sembra grande, tu lasciali parlare
E ricorda è dal dolore che si può ricominciare

Ma Giusy senti questo vento, tu lasciati portare
Giusy sai che sei diversa ed è per questo che sai amare
E ogni cosa sembra grande, tu lasciali parlare
E ricorda è dal dolore che si può ricominciare"


La brezza marina di metà pomeriggio mi scompiglia ancora una volta i capelli.
Le emozioni che mi regala il mare sono sempre indescrivibili e differenti, nonostante il posto sia sempre lo stesso. Sono da sola, seduta sulla sabbia morbida e fresca di metà maggio, con i piedi zuppi e la gonna ormai sporca di piccoli granelli di sabbia inumiditi dalle onde.
Il tramonto è ormai vicino, e così anche uno degli eventi più importanti della mia vita.
-"Sei pronta mia giovane sposina?" chiede Giulia sedendosi accanto a me non curante della sabbia e del mare sempre più vicino.
-"Sto tremando di paura"
-"Paura di cosa?"
-"Di star commettendo l'errore più grande della mia vita" rispondo continuando a fissare quella fila di scogli che rallentano le onde impetuose, che vorrebbero soltanto esser lasciate libere.
-"Azzu, lui ti ama alla follia, tu moriresti per lui, perché non dovresti fare la cosa giusta"
-"Perchè io sto già morendo Giulia, e per giunta in silenzio." spiego con un velo di lacrime che offuscano i miei occhi, ma mantenendo il mio sguardo fisso su quelli marroni di Giulia.
-"È vero, ho sempre sognato di sposare l'amore della mia vita, quello vero, con cui sognare un futuro, ma proprio perché so che é lui l'uomo che amo, non voglio metterlo all'angolo e incastrarlo ad una vita infelice, di sofferenza, di tristezza abbandonato a se stesso.
Non voglio questo per lui, non lo vorrei mai, lo vorrei libero e felice, e so di non potergli più garantire tutte queste cose perché sto morendo."
-"Tu non stai morendo!" grida Giulia alzandosi in piedi come scottata dal terreno.
-"Dovrai solo lottare più degli altri, ma non stai andando via ok?
Te lo devi mettere bene in testa perché io non voglio doverti vedere distruggerti da sola quando abbiamo ancora un briciolo di speranza. I miracoli esistono, hai già dovuto passare una vita infernale e piena di dolore, non puoi anche andartene senza una rivincita, tu hai ancora tanto da vivere, e se ti lasci andare adesso, non voglio rimanere a guardare." risponde Giulia urlandomi tutto in faccia con le lacrime che non ne vogliono sapere di cessare.
In cuor mio so di avere ragione, so che il mio tempo, come quello di tutti in realtà, é limitato in questa terra, ma che si sta esaurendo prima di quello degli altri, nonostante ciò decido di dare ragione alla mia migliore amica e abbracciarla.
-"Scusami hai ragione. Noi ci amiamo, sogniamo un futuro insieme, quindi é la cosa più logica e sensata quella di ufficializzare il nostro amore. E non potrei chiedere testimone migliore per farlo. Grazie Gno, grazie di essere al mio fianco dall'inizio dei tempi, e di non avermi abbandonato nemmeno per un secondo, ma di esser stata sempre il mio faro nella notte.
Ti voglio un bene dell'anima" dico continuando ad abbracciare forte forte quella che per me è davvero come una sorella, accarezzandole i capelli tra un singhiozzo e l'altro.

So che tutto ha un inizio e una fine, e so di essere ormai vicina alla mia.

-"Oh mio Dio Zuzu, non ho mai visto una donna così bella.
Sei-sei...oddio no mi viene da piangere devo andarmene" dice Priscilla con voce tremante dandomi il bouquet. Io, mia madre e la Gno scoppiamo a ridere con le lacrime agli occhi in un misto di gioia e di commozione. Non posso credere di avere la fortuna di star per sposare l'uomo della mia vita. Mentre sento in lontananza la musica leggiadra di un violino, mio padre mi prende a braccetto e insieme tiriamo uno dei sospiri più lunghi e rigeneranti delle nostre vite.
-"Sei pronta?" chiede a fil di voce.
Chiudo gli occhi e mi lascio pervadere un'ultima volta dal magico profumo del mare.
-"Sì papà"
-"La mia bambina è una donna ormai" dice lasciandomi un bacio sulla fronte per poi iniziare a camminare verso Niccolò.
Il sole si è tinto di un rosso fuoco che lascia spazio alle più varie sfumature di arancione, rosa e viola nel cielo. Una scia di salsedine mi pervade da dentro, mentre i pochi invitati che abbiamo voluto con noi, si voltano emozionati. La nostra è sempre stata una storia semplice, certo, con intoppi e litigi come per chiunque, ma sempre genuina e semplice come noi, per questo non potevo desiderare un matrimonio migliore di questo, intimo, sincero.
Il piccolo bar di Cocco, addobbato con qualche fiore e ghirlanda, è diventato la location perfetta, in riva al mare, bianca e semplice, mentre delle lampadine sospese e un piccolo archetto nuziale adornato da conchiglie, veli bianchi e fiori, fanno da cornice ed illuminano il nostro grande momento. Non appena vedo Nic, i miei occhi si inondano di un luccichio che rivedo anche in lui.
Non sono soltanto lacrime, sono scintille di felicità, di amore, di passione e di sincerità.
Il violino accompagna i miei passi incontro all'amore della mia vita, che per prima cosa stringe la mano di mio padre e lo abbraccia, entrambi commossi, poi posa i suoi occhi su di me.
-"Sei bellissima"
-"Anche tu" ed era più che vero. 

-"Lei, signorina Marcolini Azzurra, intende prendere in marito il qui presente signor Moriconi Niccolò?"
-"Si, lo voglio"
-"In seguito alla risposta affermativa, io Ufficiale di Stato Civile del Comune di Roma, dichiaro in nome della leggere che siete uniti in matrimonio. Puoi baciare la sposa."
Così, io e Niccolò diventammo marito e moglie, in un battito di ciglia, accompagnati dalle nostre famiglie, dagli amici di una vita, e dal mare, che non ci ha abbandonati nemmeno una volta.
E quella, potevo dirlo con certezza, fu la serata più bella della mia intera vita.

"Nel secondo che precede il tempo"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora