19- Solo per proteggerti

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C'è un'aria strana stasera, gelida.
Il vento è freddo e la pioggia cade senza sosta ormai da ore.
Sono sola, sul mio divano con una calda tazza di tè in mano e una felpa enorme di Nic addosso. Ha ancora il suo profumo che mi culla insieme all'odore e al croscio della pioggia che cade fuori dalla finestra. Le goccioline scivolano delicatamente lungo il vetro, come le lacrime sul mio pallido viso. A distrarmi dal pensiero costante di Nic è la vibrazione del mio cellulare.
Un messaggio dalla Gnola 'Scendi un secondo che devo darti dei documenti del lavoro?'
senza soffermarmi più di tanto sulla richiesta sbuffo, uscire è l'ultima cosa che farei in questo momento, ma indosso la prima giacca che trovo e scendo di fretta infreddolita.
Fuori dal palazzo però non trovo Giulia.
Mi si gela il sangue, da un lato sono sollevata di rivederlo, so che sta bene e che non ha buttato tutto nel cesso, forse, ma dall'altro lo sto detestando con tutta me stessa.
Trovo Niccolò.
Apro il portone e rimango sulla soglia protetta dalla pioggia, mentre lui rimane immobile davanti la sua auto ormai fradicio. Rimaniamo in silenzio per qualche minuto, poi prendo parola impassibile e distaccata.
-"Non c'era bisogno di farmi scrivere dalla Gnola, sarei scesa non sono una bambina, non mi tiro indietro" -"Sappiamo entrambi che non saresti uscita perchè mi detesti..." mi trattengo dal rispondergli, aveva ragione e ovviamente avrei odiato dargliela vinta, ma rispondere per battibeccare su questa cosa non mi sembrava il caso.
Avevo bisogno di risposte.
-"Dove sei stato tutto questo tempo"
-"Nella casa in Toscana, da solo"
-"Che ci fai quì"
-"Sono venuto a darti delle spiegazioni" gli faccio cenno con il capo di continuare.
-"Come stai?"
-"Niccolò vai dritto al punto perfavore"
- "Tu puoi farmi il terzo grado e io non posso nemmeno chiederti se stai bene?
So benissimo che non mangi da settimane"
-"Allora non hai bisogno di altre spiegazioni, sai già tutto" cala il silenzio.
-"C'è una ragione se sono sparito così dalla tua vita, e ti sembrerà assurdo ma l'ho fatto solo per proteggerti."
-"Sì certo, proteggermi." dico guardandomi la punta delle scarpe.
-"Perchè hai preferito andartene bello tranquillo in Toscana invece di risolvere?
Perchè io ho dovuto rinunciare a stare in pace con la mia famiglia per più di due giorni mentre tu sei sparito, eh?" chiedo con la voce spezzata dalle lacrime pronte ad uscire.
-"Perchè se fossi rimasto qui non avrei sopportato vederti stare male senza di me al tuo fianco, e io non sarei stato lucido. Fidati, mi è servito stare da solo.
Ho capito le tue intenzioni e mi dispiace di averti fatto soffrire così tanto, ma ti assicuro che nemmeno io me la sono passata bene."
-"Perchè invece lasciarmi lì su due piedi è stato un comportamento lucido" chiedo con un sorriso amaro.
-"No, infatti ti sto chiedendo scusa e di perdonarmi" fa un passo per avvicinarsi ma io ne faccio altrettanti indietro, quindi continua a parlare.
-"Avevo iniziato a dubitare sul fatto di rimanere insieme.
Ho pensato che se tu ti sei comportata in quel modo, omettendo una semplice cena con un amico, il problema reale fossi io, troppo geloso, soffocante o possessivo non lo so.
Ho seriamente pensato di chiuderla per sempre Azzu"
Un forte tuono mi fa tornare alla realtà, sento che le mie gambe stanno per cedere, e il mio cuore è ufficialmente frantumato in mille pezzi.
Rimango un attimo in silenzio cercando di riordinare i pensieri che, in quel momento, formavano solo un casino assurdo nella mia testa.
-"Niccolò,  tu sei stata l'unica persona di cui mi sono fidata dopo anni, dopo tutte le cose orribili che ho passato, non me n'è mai andata una giusta, sembravi un angelo mandato sulla terra dopo anni di sofferenza infinita."
-"Sì ma proprio allontanarmi mi ha fatto capire che non ce la farei mai a vivere senza di te.
Ti prego Azzu, non fare il mio stesso errore. Cerca di capirmi"
-"Mentre tu ti facevi i porci comodi tuoi e dicevi a tutta Italia che non c'era niente, io ero sul divano a parlare bene di te con la mia famiglia, nonostante tutto." sputo tutto fuori gridando con rabbia, disprezzo, dolore, amarezza, e contemporaneamente gli tiro colpi sul petto che non farebbero nemmeno male ad una mosca per la poca forza che ho.
-"Hai ancora la mia felpa.."
-"Si sai com'è, non ti vedevo da mesi, era l'unico modo per sentirti ancora vicino a me ma te la puoi riprendere"
-"Azzu aspetta no, ti prego, io non volevo questo."
-"Beh è successo, e non hai avuto nemmeno le palle di venirmelo a dire subito, mi hai fatta stare in pena per settimane intere"
-"Lo so che sono un coglione, ma ti prego, se non me ne fosse importato veramente nulla non sarei quì ora ad implorarti di tornare con me sotto il diluvio universale.
Ti supplico Azzu, torna da me, perfavore."
-"Hai dubitato di noi, e per quanto possa aver sbagliato anch'io, tu non ti sei fidato di me, ed io ora non voglio fidarmi di te. Sono fatta così, la mia fiducia non si riconquista con due paroline dolci" -"Farò qualsiasi cosa, ma ti prego perdonami" la cosa che mi distrugge più di tutte è la sua faccia sofferente quasi quanto la mia, il dolore che proviamo entrambi.
Sembra davvero dispiaciuto, ma chi mi dice che non lo rifarà mai più...nessuno.
Mi giro per tornare dentro ormai disperata.
-"Io-io Nic non ce la faccio. Non posso..."
-"Azzu io ti amo" mi fermo rimanendo di spalle, il mio cuore ha ripreso a battere come se nulla di tutto ciò fosse mai accaduto.
Lo sento avvicinarsi ma rimango immobile, non so cosa fare.
Una parte di me lo manderebbe a fanculo definitivamente.
L'altra lo amerebbe più di prima.
-"Dammi un'ultima possibilità di dimostrarti quanto io tenga a te, a noi.
Non ho mai amato una persona come amo te. Tu sei l'unica che mi fa sentire importante, non debole, non l'ultima ruota del carro. Il mio futuro è sempre stato incerto, un'ombra che mi spaventava perchè non avevo piani secondari se non vivere di musica.
Tu invece mi hai fatto capire quante cose girano intorno alla vita, come i pianeti intorno al sole, quante persone, avvenimenti, possono cambiare completamente il tuo modo di vedere le cose, la tua visione del mondo!" mi rigiro a guardarlo, ormai anche io zuppa dalla pioggia insistente, piange come un bambino indifeso, e questo è davvero straziante per me.
Ma ormai ho preso la mia decisione, non so se sarei in grado di convivere con questo macigno per tutta la vita e tornare a fidarmi di lui come prima, quindi non avrebbe senso tornare con lui. Poi però mi tornano in mente le parole di Cassio, che la felicità richiede coraggio, e quelle di Saverio. Era inevitabile girarci intorno, lui era la mia metà...
-"Ti amo anche io Nic" rimane qualche secondo impalato a fissarmi incredulo, poi sfoggia uno dei suoi sorrisi più belli, veri e sinceri e finalmente mi prende il viso tra le mani dando inizio ad un bacio interminabile, passionale.
-"Mai più bugie, saremo sinceri nella buona e nella cattiva sorte, ci stai?" chiede alzando il mignolino in segno di promessa.
-"Ci sto" rispondo legando il suo mignolo al mio.
Poi mi stringe forte a sé, ci siamo mancati come non mai e so che potrei aver fatto l'errore più grande della mia vita, o magari la scelta migliore che potessi fare.
Ma io lo amo, e per quanto possa avermi ferita nel profondo, è anche l'unico che mi fa sentire viva, che mi ha riportata alla vita vera, che mi ha regalato momenti di felicità che ripagano tutti quelli brutti in un solo secondo. E senza lui non saprei più stare al mondo.

"Nel secondo che precede il tempo"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora