22- A cosa ci serve

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Ad interrompere il nostro gioco di sguardi è la porta di casa che si apre, rivelando davanti a sè Adriano ma anche Giulia, con un'espressione in viso che non lascia trasparire emozioni.
Stringo forte la mano di Nic, che poi mi guarda e mi sussurra all'orecchio.
-"Puoi farcela"
Così prendo coraggio e seguita da lui faccio capolino nel salotto, dove tutti stavano già sorseggiando i loro bicchieri di birra fresca. 
Non appena entro nella stessa stanza di Giulia, i suoi occhi si incrociano con i miei, ma colpevole li abbassa subito, come se si sentisse a disagio. Come eravamo arrivate a tutto questo?
Come eravamo passate dal condividere il dolore, al non riuscire più nemmeno a guardarci negli occhi. Senza pensarci due volte mi avvicino a lei e le prendo la mano, per poi condurla nel terrazzo della cucina che dava sulle mille luci della città.
Subito estraggo una sigaretta dalla tasca della mia giacca e la accendo, per poi lasciare che il fumo esca dalle mie labbra.
-"A cosa ci serve" chiedo interrompendo quel silenzio e quella tensione palpabile che c'era tra noi -"Che cosa" 
-"A cosa ci serve stare così, male, senza sentirci, senza parlarci, senza guardarci neanche.
Non ho intenzione di dirti la classica frasetta del cazzo del tipo:
'Mi dispiace non volevo è tutta colpa mia torniamo come prima' e rimangiarmi le parole che ti ho detto, perchè si mi dispiace, ma sono ancora dell'idea che dire una bugia sia l'errore più grosso che un'amica possa compiere, è un tradimento.." dico soffiando fuori l'ennesima nuvoletta di fumo.
-"..ma io e te insieme ne abbiamo vissute di ogni, e ho capito che il tuo errore lo hai fatto in buona fede, è esattamente paragonabile a quella piccola insulsa bugia che ho detto io a Nic, e guarda dove cavolo ci ha portati! Ad una tempesta in pieno, però anche quelle prima o poi finiscono perciò, non voglio buttare tutto all'aria, se tu lo vuoi, per me è acqua passata.."
-"Certo che lo voglio, ma ti meriti delle scuse, non avrei dovuto nasconderti che sapevo di Nic, continuo a pensare che stare lontani sia stata la vostra benedizione, però capisco anche che tu ti possa esser sentita tutti contro, anche me che in realtà ti volevo soltanto aiutare, perciò ti chiedo scusa, e ti prometto che non ti dirò mai più una bugia, nella buona e nella cattiva sorte come hai detto tu. Ora però possiamo abbracciarci? Non siamo mai state senza parlarci per mezza giornata, c'è troppa serietà quì." dice farfugliando per poi stringermi forte.
Lei è la mia metà, e lo è sempre stata fin dal primo giorno, ed anche se tutto e tutti cambiamo, forse io e lei cambiamo allo stesso identico modo, non sentendoci mai troppo diverse.
-"Emh.." sentiamo un colpo di tosse alle nostre spalle, così entrambe ci giriamo di scatto e vediamo sbucare la testa di Cassio da dietro la porta.
-"Scusate l'interruzione sorelle Shining, ma se volete sono arrivate le pizze, a meno che non vogliate lasciarle tutte a noi.."
-"Adriano non te la dò per due mesi se mi lasci senza pizza"
-"Regà guai a chi tocca la pizza de Giulia sennò v'ammazzo io!"
Lo sentiamo urlare rientrando, mentre noi scoppiamo a ridere come se nulla fosse mai successo.

-"Allora? Ho visto che avete risolto" dice Nic stendendosi sul letto.
-"Sì, devo dire che è stato più facile del previsto, sono stata chiara e diretta, e ha funzionato. Entrambe abbiamo capito le nostre intenzioni ed è finita lì, ci siamo abbracciate."
-"Sono contento.." afferma Nic con sguardo comunque perso.
-"Tu invece? Tutto okay?"
-"Sì, sì perchè?" 
-"Perchè ti conosco Moriconi, e sei fin troppo pensieroso.."
-"Perchè non credi nelle promesse?" chiede di getto con sguardo corrucciato e perplesso.
-"Perchè ogni cosa ha un inizio e una fine, perchè l'essere umano è per natura egoista e perchè niente dura per sempre, grazie a questi principi nessuna promessa ha senso.
Come i buoni propositi ad inizio anno, hai mai sentito qualcuno realizzarli?" chiedo sedendomi sul letto al suo fianco.
-"Sì, io! Non ho mai scritto una vera e propria lista di buoni propositi, ma pubblicare la mia musica è da sempre un obiettivo che mi ero prefissato, e ce l'ho fatta..pensa anche al matrimonio, tu non ci credi? Anche quella è una promessa"
-"Anche quella facilmente raggirabile. Noi in primis ci siamo passati, sia i tuoi che i miei genitori non stanno più insieme nonostante la promessa fatta davanti a Dio, al comune o dove cavolo so. Per questo non ci credo"
-"Quindi tu non ti vorresti sposare?" chiede con sguardo languido.
-"Non lo so. In realtà l'ho sempre sognato ma adesso non credo più nel matrimonio come una volta.."
-"Ma non significa che se due persone sbagliano allora tutti i matrimoni e tutte le promesse siano destinati a fallire.."
-"Se non vogliamo dire tutti, la maggior parte di loro, e la statistica mi porta quindi a non crederci. Tu ci credi così tanto?" chiedo incuriosita dal suo punto di vista così speranzoso.
-"Io credo che l'Amore sia l'unico appiglio in questo mondo di mostri, e che quello vero sia quindi più forte di qualsiasi cosa, anche della morte. Quindi sì, ci credo." conclude serio.
Mi lascia un po' interdetta e senza parole per replicare.
Era l'unico in grado di rimettere in discussione ogni mio pensiero, ogni mia convinzione, anche le più radicali che ho da sempre, perchè per lui non era tutto o nero o bianco, per lui c'erano altre mille sfumature che io non ero in grado di vedere, che potevano però ribaltare ogni situazione.
-"Sei ancora dell'idea che non vuoi sposarti?" continua imperterrito dopo qualche secondo di silenzio.
-"Non ho mai detto che non lo voglio! Ho detto, e confermo, che non lo so" sorrido
-"Nemmeno con me?" 
-"Mi stai chiedendo di sposarti Moriconi?" chiedo stupita 
-"Ti sto chiedendo di vivere con me, per poi un giorno, se lo vorrai, sposarci.."
-"Tu sei tutto matto" dico baciandolo con il sorriso, quel sorriso sincero e sereno, che solo lui mi aveva ridonato. 
-"Lo prendo come un sì"

"Nel secondo che precede il tempo"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora