15- Nulla da dire

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La nottata l'ho passata in bianco, tra lacrime e incubi che non facevo da un po'.
Da quando stavo con Niccolò.
E ora? È finita?
Non si é nemmeno degnato di rispondere ai miei mille messaggi di scuse quindi direi di sì...
La sveglia inizia a rimbombare nella stanza, e io già sveglia da tempo, mi alzo per prepararmi per il lavoro. Con la faccia stravolta e le occhiaie fino ai piedi, arrivo in studio con gli occhiali da sole nonostante il cielo plumbeo e mi metto subito al lavoro, senza parlare con nessuno per non dare troppe spiegazioni riguardo alla nottataccia passata.
Sicuramente sarebbero giunte domande indiscrete, e io non avrei potuto sopportare le paroline dolci che si dicono in questi casi, quando in realtà non c'è nulla da dire.
Giulia arriva poco dopo di me, e quando entra nel nostro ufficio, la prima cosa che fa é fissarmi. Rimane lì, in piedi, sulla porta, a guardarmi in faccia senza proferire parola.
Reggo il gioco di sguardi per qualche secondo, poi perdo le staffe
-"Beh? Che hai da guardare?" chiedo irritata dal comportamento inusuale della bionda.
Non risponde, e corre ad abbracciarmi, e lí, sapendo di essere al sicuro, esplodo e lascio scorrere le lacrime che cercavo di trattenere dalla sera prima.
-"So che probabilmente parlare di Niccolò ora é l'ultima cosa che vorresti fare, ma voglio solo dirti che ieri sera Adri ci ha parlato al telefono tutta la notte, e che era veramente tanto tanto dispiaciuto. Non voleva dire veramente quello che ha detto, ma è rimasto molto ferito.."
non rispondo, sapevo che infondo gli sarebbe servito solo del tempo, o almeno era quello che speravo, perchè la paura di averlo perso per sempre era tanta.

Torno a casa sfinita, l'unico intento é cercare di recuperare un po' di sonno, ma proprio mentre entro nel mio appartamento, mi viene in mente di non aver ancora preparato le valige per Milano, quindi decido di togliermi questo pensiero nella speranza di scacciarne via altrettanti distraendomi. Ma ottenni il risultato opposto.
Nel mio armadio  trovo una maglietta firmata "Ultimo" con una dedica dietro.
"Alla mia piccola stella" con un cuore e una stella disegnati a fianco.
Rimango a fissare il vuoto facendo scorrere davanti ai miei occhi tutti i ricordi più belli con Nic, e lacrime amare rigano il mio viso per un tempo indeterminato.

Il fatidico 20 agosto era arrivato in un battito di ciglia.
Sapevo che sarebbe stata dura partire, anche se solo per una settimana, ma avevo immaginato di arrivare in stazione con la mano stretta a quella di Nic, e di stringerlo tra le mie braccia fino all'arrivo del treno, come se tutto l'amore di quei gesti mi sarebbe servito durante la sua assenza, ma così non fu.
Ero sola, con i miei pensieri e la gente che correva da una parte all'altra freneticamente.

Dopo circa 4 ore interminabili di treno, finalmente arrivo a Milano.
-"Eccola!! È là papà andiamo!!" sento in lontananza la voce di Luchino, così mi giro e subito si fionda tra le mie braccia.
-"Ciao tesoro come stai?" dico stringendolo forte forte con gli occhi lucidi.
È cresciuto così tanto dall'ultima volta che l'ho visto, che quasi mi supera in altezza.
-"Ora che ti vedo sto benissimo, tu invece?"
-"Anche io piccolo, anche io sto bene...papà!" dico notando mio padre dietro di lui.
-"Ciao piccolina mia!! Forza, a casa ci spetta un pranzetto con i fiocchi"
-"E Matteo dov'é?"
-"Tranquilla c'è anche lui, é a casa a controllare che non si bruci tutto insieme a Marika" risponde ridendo. Sistemiamo le valige in auto e sfrecciamo tra le vie trafficate di Milano,
con l'aria che mi spettina i capelli e la voglia di casa che mi mancava da un po'.

-"Eccola la mia sorellina!!"
-"Ciao Matte, Kikka come state?" chiedo abbracciando entrambi, non li vedo da una vita                  -"Benissimo, abbiamo un sacco di cose da raccontarti, ma ora sediamoci a mangiare, papà si é impregnato tanto non facciamo freddare le cose" non perdo tempo a fiondarmi sui buonissimi ravioli di mio padre, da sempre la domenica era il giorno della pasta fatta in casa e dei dolci. Quelli li preparava mia madre, insieme a Veronica che amava cucinare, ora la pasta basta e avanza. -"Allora, com'é il l'avoro?"
-"Lo stesso che avevo qui papà, però ho qualche incarico in più, mi hanno dato una promozione quindi ho delle responsabilità maggiori ma, sono molto contenta di come sta andando."
-"Sono così orgogliosa di te Azzurra, ho sempre capito quanto ti piacesse questo lavoro, e che avresti dato anche l'anima per ottenerlo."
-"Invece come sono i ragazzi romani? Mi affascinano tanto con il loro accento.." chiede ironica Marika facendo irritare mio fratello.
-"Sono simpatici.." dico diventando più rossa di un peperone.
-"Ci nascondi qualcosa piccola Zuzu?" commenta Matteo.
-"Niente di che...sto con un ragazzo praticamente da quando sono arrivata a Roma, cioè ora siamo in un periodo...strano, ma lo conoscete quasi sicuramente."
-"Perché dovremmo conoscerlo? È famoso?" chiede sarcastico Luchino.
-"Beh si, é Ultimo. Il cantante..."
-"Oh mio Dio, stai scherzando? Io adoro Ultimo, lo ascolto da quando ha vinto Sanremo, non é possibile aiuto mi sento male" dice sconvolta Marika.
Adoro quando ha queste reazioni spropositate, é così spontanea e trasparente, non ha peli sulla lingua e non potevo desiderare di meglio per mio fratello.
-"Si ecco, stiamo insieme da giugno, quindi non ha detto nulla ai fan visto che é una cosa recente." -"Ma pensa te, quando era uscita quella foto su tutti i giornali tra me e me pensavo 'guarda questa quanto somiglia a mia sorella' e c'ho visto lungo! Eri tu!" in tutto questo discorso però, mio padre é rimasto in silenzio.
-"Tu non-non dici nulla?"
-"No é che, mi sembra ieri quando ti portavo al parchetto con tua sorella..." cala il gelo sulla tavola -"..ed ora hai un ruolo importante in una famosa azienda a Roma, lontano dalla tua famiglia, e con un ragazzo pergiunta." dice con un filo di malinconia ma soddisfatto del mio percorso. -"Se tu sei felice Zuzu, lo sono anche io, anzi, lo siamo anche noi." sorrido con le lacrime agli occhi, effettivamente non ci avevo mai pensato, ma ho praticamente la vita dei miei sogni tra le mani, e me la sono costruita con i miei sacrifici e con le mie mani, anche se senza Nic, non era più la stessa cosa.
-"Bene, visto che siamo in tema anche noi avremmo una bella notizia" prende parola Matteo
-"Io e la Kikka, dopo 8 anni di fidanzamento, abbiamo deciso di sposarci" dice tutto d'un fiato.
Marika ci mostra l'anello con la gioia che sprizza da tutti i pori e io scoppio in un pianto di gioia, seguita da mio padre e da Luca.
-"Mamma mia ragazzi non potrei essere più felice" dico abbracciandoli ancora con le lacrime agli occhi. -"E vorrei che tu Zuzu, insieme ad Alex che é il mio migliore amico da una vita, mi facessi da testimone." -"Certo fratellone" dico sorridendogli contentissima.

-"Dai raccontami un po', com'é questo Ultimo?" sono le 18:00 del pomeriggio, io Matteo e Marika siamo in veranda con una tazza di te per digerire il mega pranzo che aveva preparato papà per il mio rientro. -"Mi fa strano chiamarlo 'Ultimo' perché nella vita di tutti i giorni é Niccolò, comunque é fantastico veramente." dico un po' malinconica con occhi languidi.
-"È dolce, romantico, attento ad ogni mia esigenza, mi dà tante attenzioni, cosa che avevo paura invece di non ricevere per il suo lavoro. È il prototipo di ragazzo perfetto che avevo in mente. Certo, come tutti ha i suoi difetti, é di una testardaggine unica e ogni tanto fa dei discorsi stupidissimi, ma sono piccolezze in confronto a ciò di buono che ha dentro."
-"Ci credo, hai gli occhi che brillano ogni volta che ne parli.." risponde Marika attenta ad ogni mia parola -"Ma come vi siete conosciuti?" chiede Matteo.
-"Per puro caso! Stavo aspettando un taxi, e lui super di fretta stava per fregarmelo, poi ha avuto l'accortezza di dividerlo con me. Il giorno seguente, mentre ero in giro per il quartiere con Kyla l'ho rivisto. Per farsi perdonare si é offerto di farmi da guida turistica per Roma, poi mi ha invitata a casa sua per una consulenza con i mobili, e dopo circa una settimana ci siamo incontrati di nuovo ad una festa. Lí ci siamo dati il primo bacio."
-"Che storia romantica.." continua la Kikka.
-"Invece voi avete date in mente per il matrimonio?"
-"In realtà vorremmo fare il prima possibile, pensavamo alla prossima primavera, magari verso fine maggio-inizio giugno, così non é troppo caldo ma é comunque soleggiato" risponde Matteo -"Ovviamente ti voglio alle prove dell'abito eh!!"
-"Farò il possibile per esserci Kikka, basta che mi avverti con qualche giorno di anticipo così prendo il permesso e corro da te" rispondo sorridendo.
Non mi sembra vero, questa casa é sempre stata così triste, buia e vuota dopo la scomparsa di Veronica e la fuga di mia madre, invece ora sembra tornare il sole, ed é ciò che ho sempre sperato, sotto strati di sofferenza c'era il desiderio di tornare alla vita, quella vera.
Ad interrompermi da questo pensiero é la suoneria del mio cellulare appoggiato sul tavolo            -"Scusate é la Gnola, vado un attimo in camera" dico lasciando i ragazzi per risponderle.
-"Oii Gno"
-"Ciao zuzu, come va? Sei arrivata?"
-"Si tranquilla, ero già in veranda a bermi un the. Comunque va tutto come i giorni scorsi, non si è mai fatto sentire e non ha risposto a nessun messaggio..in compenso però mio fratello mi ha detto che l'estate prossima si sposa, ti giuro non ci volevo credere sono troppo contenta."
-"Oh una bella notizia! Invece Adri mi ha detto che stasera Nic va in tv.
Non sapevo se dirtelo o meno ma immagino tu voglia vederla"
-"No hai fatto bene."
- "Comunque mi manchi tanto, non vedo l'ora che torni"
-"Anche tu mi manchi tantissimo, ma tranquilla, questi giorni voleranno vedrai.."
-"Dai allora ti lascio, ci risentiamo.."
-"Va bene, ciao Gno"

Finalmente sono arrivate le 21:00 e Nic sta per cantare in un programma della RAI, quindi chiamo tutti sul divano e accendo la tele, non sto nella pelle, ma al contempo vorrei morire.
Inizia a cantare 'Peter Pan' poi 'Farfalla bianca' e infine 'Ti dedico il silenzio' le più belle dell'album a parer mio. Mentre la Kikka canta elettrizzata, io scruto il suo volto un po' sfocato per via delle lacrime. É rigido, sofferente, ma riesce a mascherarlo bene.
Come al solito gli chiedono come vanno gli instore ed i concerti, poi se sta scrivendo altre canzoni, come sta vivendo il successo dopo la vittoria di Sanremo, ed infine qualche domanda privata. -"Invece per qualche settimana sono girate foto sui social e su qualche giornale di gossip di te abbracciato ad una ragazza, ci dai qualche dettaglio in più?"
-"No, semplicemente perchè non c'è nulla da dire. Gli abbracci non si danno necessariamente solo alla propria ragazza no?" risponde freddo grattandosi la guancia, segno che non sapeva che dire preso dall'agitazione. In un secondo il mio sguardo torna ad essere cupo e le lacrime minacciano di uscire, ma sorrido, per non far preoccupare gli altri sul divano con me.
-"Azzu ti senti bene?" chiede la Kikka accarezzandomi un braccio.
-"S-sì, io devo solo...buona notte" dico andando in camera e chiudendomi la porta alle spalle.
Passo il resto della serata così, sul letto, ad aspettare una chiamata, un suo messaggio di risposta ma niente. Solo singhiozzi e lacrime. Provo a chiamarlo ma non risponde, così quando si fa l'1 di notte decido di chiamare Adriano preoccupata, e per fortuna non tarda a rispondere.
-"Oii Azzu"
-"Adri, Nic é con te?"
-"Si, cioè siamo in un locale ora non é proprio di fianco a me, é in giro con gli altri, siamo un po' sparsi" -"Ah okay, no perché non mi ha risposto né ai messaggi né alle chiamate e ho bisogno di parlargli." -
-"Se vuoi te lo cerco un attimo"
-"No tranquillo Adri, ora non è il momento"
-"Va bene, allora buona notte"
-"Notte"
Indosso le cuffie e faccio partire le sue canzoni, é l'unico modo per sentirlo vicino anche se non lo é, e in poco tempo mi addormento.

"Nel secondo che precede il tempo"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora