Casa

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"Draco, svegliati, siamo arrivati"
Il viaggio è andato benissimo, siamo atterrati senza problemi.
Non appena scesi da quell'aereo sentì odore di casa.
Faceva caldo, nonostante ci fosse un bel venticello.
Ad aspettarci fuori al gate c'erano i miei genitori, avevano un cartello tra le mani: "Francesca e Draco..."
Non mi sarei mai aspettata facessero una cosa simile.

"Ovviamente tu devi essere Draco", disse mia madre con un sorriso.
Lei era alta quanto me, con due enormi occhi verdi e capelli biondi, è bellissima.
"Piacere mio signora Medici"
Si scambiarono due baci sulla guancia.

Il momento che più temevo era arrivato...
"Piacere signor Medici...", disse Draco rivolto a mio padre.
Gli tese la mano...
"Draco Malfoy...devo ammettere che te lo sei scelta bene...", disse mio padre guardandomi e sorridendomi.
Lui era esattamente come me, capelli scuri e brizzolati, occhi neri, carnagione olivastra.
Io, nonostante ciò, assimigliavo a mia madre.
"Piacere mio. Come sta Lucius?", continuò; gli strinse la mano a sua volta.
"Egregiamente, grazie"
È andato tutto benissimo, per fortuna.

Arrivammo a casa, mamma aveva cucinato l'impossibile.
Io ero abituata a quel cibo lì, al cibo babbano, lo adoravo.
Draco avrà mai assaggiato almeno una di queste cose?
"È davvero tutto buonissimo signora"
"Mi fa piacere che ti piaccia"
Vidi dalla sua faccia che era compiaciuta.
"Vorrei fare un brindisi"...interruppe mio padre... "a mia figlia, a Draco e alla magia".
Si sentì il rumore dei bicchieri mentre urtavano.

"Francesca, perché non porti Draco in giro per la città? L'adorerà! Però prima indossate dei vestiti più da babbani.
Draco li hai?"
"Sapevo di doverli portare, grazie", disse... "andiamo a cambiarci?"
Mi guardò, feci cenno con la testa e salimmo al piano di sopra.

Dopo un po' tornammo di sotto.
Indossavo un jeans nero, cappotto nero e dolcevita rosso, Draco invece era vestito interamente di nero, devo ammettere che il nero gli stava benissimo.
"Mamma noi usciamo!", dissi mentre mi dirigevo alla porta.

Portai Draco in giro per la città, sembrava un bambino alle giostre.
Si fermava ad ogni angolo ed aveva perennemente il naso all'insù.
Vederlo così mi faceva esplodere il cuore di gioia.
"Amore, cosa sono questi?"
"Qui da noi c'è la tradizione di fare il presepe, i babbani comprano queste statuine e lo compongono...da qualche parte a casa anche io dovrei averle", gli dissi.

Tantissime ragazze lo guardavano.
Devo ammettere che ha il suo fascino...
Lui non ci faceva tanto caso a loro...o semplicemente le guardava quando io non lo notavo.
Come potevo immaginare, lo sorpresi mentre guardava una babbana dalla testa ai piedi.
Gli tirai uno schiaffo dietro alla nuca.
"Coglione"
Lo guardai malissimo, strinsi gli occhi quasi a renderli due fessure.
Si toccò nervosamente dove l'avevo colpito.
Mi guardò e si avvicinò al mio orecchio...
"Lo sai che ho occhi solo per te piccola"
Mi fece l'occhiolino e un sorrisetto comparve sul suo volto.
"Davvero? Fammi vedere allora!"
Mi prese per la vita e mi tirò a sé.
"Immagino che fare sesso per le strade babbane sia vietato.
Stasera vedrai..."
Un leggero sorriso comparve sulle mie labbra.

Ci fermammo in un posto e decidemmo di prendere qualcosa di caldo poiché iniziava a fare davvero freddo.
"È bellissimo qui", mi disse mentre sorseggiava il suo te, "e devo ammettere che i babbani non sono nemmeno tanto male..."
Mi sorrise prima di affondare nuovamente le sue labbra sulla tazza.
"Io adoro questo posto, è casa mia.
Qui sono nata e cresciuta, sono molto legata alla mia città"
Mi accarezzò una guancia.

Si era ormai fatto buio, tornammo a casa, cenammo e andammo a letto.
"Grazie per avermi reso il rientro a casa magico", dissi mentre mi stendevo accanto a Draco... "mi hai reso la ragazza più felice del mondo. Ti amo"
"È il minimo che io possa fare per te, per la persona che mi ha stravolto la vita"
Lo baciai, non so per quanto, ma non desideravo altro.

Ormai avevo capito che non solo Napoli oppure Hogwarts erano casa mia.
Ora anche quelle braccia, quelle labbra,quel profumo, quell'intimità; per me erano diventate Casa.
Il mio posto nel mondo, il mio luogo sicuro.

𝐄𝐲𝐞𝐬 𝐥𝐢𝐤𝐞 𝐢𝐜𝐞 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora