Improvvisamente sentì qualcosa muoversi alle mie spalle.
Mi voltai di scatto e notai un enorme serpente strisciare davanti ai miei piedi.
Sembrava minacciare di dirigersi verso la persona accanto a me, Draco.
Lo guardai e dalle miei labbra uscì una specie di sibilo.
All'istante l'animale si fermò, in quella esatta posizione.
Si sollevò da terra e fece una sorta di inchino, per poi riaggomitolarsi su se stesso.
"Cazzo, sai parlare il serpentese?"
Seriamente dopo quello che era accaduto stava pensando al fatto che io sapessi parlare con un fottuto animale?
Onestamente, non ci avevo mai provato fino a quel momento, ma il fatto di poter comunicare con i serpenti mi faceva sentire forte, potente.
Prima che nessun altro potesse dire una parola, un fascio di luce bianca pervase l'altra metà del salone.
Una nube avvolgeva tutto e una volta disgregatasi lasciò spazio a 30 Auror del Ministero.
Me ne accorsi dai loro vestiti e dalla M che avevano ricamata sul petto.
"Solo loro ci mancavano", pensai...
Quel piccolo esercito era capeggiato dal Ministro: Corneluis Caramell.
Improvvisamente la sua voce si levò...
"Signorina Medici, o per meglio dire Riddle, finalmente l'abbiamo trovata"
Alcuni Auror fecero dei passi verso di me e lo stesso fecero i Mangiamorte.
I due gruppi si guardarono attentamente, come se si stessero preparando ad una guerra.
Una lotta tra il bene e il male.
Un Avada Kedavra si levò dal gruppo dei Mangiamorte, cogliendo un Auror in pieno petto.
Cercai la mia bacchetta nella tasca dei pantaloni ma non la trovai.
Sentì delle mani prendermi dolcemente e tirarmi dietro di se.
Draco aveva la bacchetta puntata in avanti, spostò leggermente la testa verso di me mi guardò...
"Ti ho giurato che finché ci sarei stato io, tu saresti stata al sicuro"
Mi diede una bacio sulla fronte e lo lasciai fare.
In tutta onestà non mi interessava delle cattiverie dette da Lucius o da Bellatrix, quanto delle parole che aveva detto Draco.
Cazzo ero diventata la sua famiglia e lui la mia, ci amavamo e in quell'istante era l'unica cosa di cui mi importava veramente.Notai che non prese alcuna posizione, se doveva attaccare un Auror o un Mangiamorte per lui era indifferente.
Per tutto il tempo in cui si difendeva non mi lasciava la mano, entrambe strette dietro la sua schiena.
Improvvisamente percepì un incantesimo decisamente troppo vicino a noi...
Draco cadde a terra, davanti ai miei piedi, senza forze.
Urlava, si contorceva dal dolore...
La maledizione Cruciatus.
Vederlo così mi faceva male al cuore e la cosa più brutta era che non potevo fare nulla.
Teneva ancora stretta la sua bacchetta tra le mani, istintivamente la presi e e la puntai davanti a me.
La mia voce riecheggiò per l'intero salone, attirando l'attenzione di tutti.
"Chi è stato?
Chi cazzo è stato a sferrare la maledizione Cruciatus contro Draco?
Parlate"
Mi accorsi che una lacrima scendeva lungo la mia guancia, l'asciugai col dorso della mano.
Una risata colma di cattiveria si levò dal gruppo dei Mangiamorte.
Apparteneva ad un uomo, con capelli lunghi e marroni, barba altrettanto lunga e incolta.
Era vestito di stracci, si vedeva che era uscito da poco tempo da Azkaban.
"Dato che hai così tanto da ridere, fai ridere anche me, no?
Vieni avanti."
Il Mangiamorte si avvicinò a me, posizionandosi di fronte, la bacchetta bassa, la testa dritta, ma i suoi occhi non mi guardavano.
"Il tuo nome"
"Thanatos mia Signora"
"Mia Signora..."
Gli feci l'eco e agli angoli delle mie labbra si formò un sorrisetto.
Nessuno mai mi aveva chiamato in quel modo, era una sensazione strana.
I miei occhi guizzavano tra l'amore della mia vita steso sul pavimento e l'uomo davanti a me.
"Bene Thanatos, per prima cosa spezza la maledizione su Draco"
Il Mangiamorte non mosse un muscolo, guardava soddisfatto Draco urlare e contorcersi dal dolore.
"Ho detto, SPEZZA QUESTA CAZZO DI MALEDIZIONE.
Non mi piace ripetere le cose due volte"
Mi avventai su di lui, puntandogli la bacchetta alla gola.
"ADESSO."
La maledizione venne spezzata e Draco svenne, lo guardai con le lacrime agli occhi, ma prima di prendermi cura di lui dovevo risolvere quella situazione.
Mi allontanai bruscamente dal Mangiamorte...
"Vedi Thanatos, se c'era una cosa che non dovevi fare, era colpire Draco.
Nessuno e dico, nessuno, al di fuori di me, può toccarlo.
Mi costringi a punirti..."
Iniziai a girargli intorno, la bacchetta di Draco che picchiettava sul palmo della mia mano era l'unico rumore nell'intera stanza.
Tutti erano immobili, ammutoliti.
"Da dove potrei incominciare?
IMPERIO"
Iniziai a comandare l'uomo dinanzi a me, lo feci inginocchiare, i suoi occhi mi guardavano ma il suo corpo non obbediva agli impulsi del cervello.
Mi avvicinai a lui, la mano sinistra tesa in avanti...
"Fallo"
Prese la mia mano e mi baciò l'anello che mi aveva regalato Draco.
Tirai via la mano con disgusto...
"Chi è che comanda qui?"
"Lei, mia Signora"
Una risata uscì dalla mia bocca, riecheggiando ovunque per il salone.
Avevo gli occhi di tutti puntati addosso, mi voltai e Draco era ancora steso privo di coscienza sul pavimento.
"Come potrei continuare?
CRUCIO"
Puntai la bacchetta dritta al petto del Mangiamorte che iniziò anch'egli ed urlare e dimenarsi, gettandosi sul pavimento in marmo della villa.
Mi accovacciai vicina al suo corpo tremante...
"Nessuno fa del male ad una cosa che mi appartiene, sono stata chiara?"
Fece cenno di sì con la testa...
Ma non ero soddisfatta, volevo di più.
Aveva fatto soffrire l'unica persona al mondo che amavo e quindi volevo vendetta.
Cattiveria pura nella mia voce e nel mio sangue.
Non mi sono mai sentita così nella mia vita.
"Voglio vederti soffrire, come hai fatto soffrire lui.
Questa volta non userò un semplice, indolore e veloce Avada Kedavra..."
La maledizione ancora lo teneva fermo sul pavimento.
Si contorceva come un verme, gli occhi fuori dalle orbite.
Mi tirai su, feci dei passi indietro e guardai in basso...
"Nagini, uccidilo."
Il serpente si avventò su di lui con una violenza fuori dal normale.
Due colpi alla giugulare ed uno al petto.
Il sangue del Mangiamorte schizzava dappertutto.
Alcuni schizzi mi arrivarono in faccia, altri sulla felpa.
Guardavo dall'alto la raccapricciante scena che accadeva sotto si me.
Ero soddisfatta, era esattamente ciò che volevo, aveva avuto ciò che si meritava.
Nagini gli strappava le interiora, le ossa, la carne.Improvvisamente sentì il mio avambraccio sinistro bruciare, di un bruciore acuto, mai provato prima.
Tirai su la manica e lo vidi.
Il Marchio Nero.
Un teschio con la bocca aperta da cui fuoriusciva un serpente, che poi scendeva lungo il braccio.
Guardai in basso il braccio scoperto di Draco e notai che anche sul suo era comparso.
Non ci potevo credere, non ci volevo credere.
Le persone dinanzi a me rimasero sbalordite.
L'adrenalina mi scorreva nelle vene, una sensazione magnifica.
Lasciai il braccio scoperto e lo tirai giù.
Tutti gli occhi erano puntati lì.
Alcuni Mangiamorte risero, gli Auror sgranarono gli occhi...
"Voglio divi una cosa che varrà per sempre.
Chiunque oserà torcere un solo capello a Draco se la vedrà con me.
Avete avuto la prova di cosa sono capace di fare e il mio atteggiamento insieme alle mie decisioni mi hanno donato il Marchio Nero.
Non ho paura di fare cose peggiori a chiunque lo toccherà, lo maledirà o lo torturerà.
Io saprò tutto, sempre tutto.
Chiaro?"
Guardai il corpo incosciente di Draco sul pavimento, mi accovacciai accanto a lui...
"Dimenticavo, c'è un'altra persona che non deve essere toccata per nessuna ragione al mondo.
Narcissa, avvicinati"
Rimase immobile, intimorita.
Lanciò un occhiata al marito, per questo restò lì.
"Chiunque oserà farle qualcosa subirà le stesse sorti di Thanatos"
Una voce risuonò dal gruppo dei Mangiamorte, seguito da una risata...
"E Lucius?"
Istintivamente pensai a tutto il male che aveva causato a Draco, a Narcissa, il mondo in cui mi aveva portata lì, la sua cattiveria, il suo fare meschino e sentirsi superiore agli altri.
Draco odiava suo padre, era per colpa sua se lui era lì, era diventato un Mangiamorte non perché lo volesse, ma perché costretto.
Se c'era una cosa di cui Draco aveva paura, era quella di poter diventare come suo padre, di poter essere come lui sotto tutti i punti di vista.
"Non mi interessa"
La mia voce riecheggiò severa nell'aria.
Guardai Narcissa di fronte a me, immobile.
Le feci cenno di venire avanti e lei lo fece...
"Perché lo hai fatto bambina mia?"
La sua voce era gentile, mi prese una mano e l'accarezzò.
"Narcissa, sei come una madre per me e in quanto tale non posso permettermi che ti accada qualcosa.
Non lo sopporterei e nemmeno Draco.
Devo proteggerti, come tu hai fatto con lui.
Se hai bisogno di me, sai dove trovarmi"
"Grazie tesoro"
Mi accarezzò una guancia, sentì il tocco materno e quella cosa mi diede pace.
"Promettimi una cosa, che ti prenderai cura di lui a qualsiasi costo, come se fosse la cosa più preziosa che hai"
"Non dubitarne neanche un secondo"
L'abbracciai e lei ricambiò.
Mi accovacciai nuovamente accanto a Draco e mi smaterializzai.Ci trovammo in camera sua...
Lui era steso sul letto, ancora incosciente.
Presi un plaid piuttosto spesso dal suo armadio e glielo misi addosso, gli accarezzai i capelli e gli diedi un bacio sulla fronte...
"Draco Lucius Malfoy, non puoi lasciarmi adesso, io ho bisogno di te"
Se fino a quel momento mi ero mostrata forte, spietata, cattiva; adesso che eravamo solo noi due potevo lasciar cadere quella maschera.
Quando ho visto il suo corpo steso a terra, immobile, le mie gambe hanno iniziato a tremare, un nodo si era formato alla mia gola, il mio cuore accelerò.
Avevo paura di perderlo, che gli fosse successo qualcosa di irreparabile.
Una lacrima bagnò la mia guancia, non riuscivo ad immaginarmi una vita senza lui al mio fianco.
"Se te lo stai chiedendo amore mio, si, anche tu sei la mia famiglia, la persona più importante della mia vita.
Ma per favore, svegliati.
Ti rivoglio qui con me Draco, non lasciarmi ti prego"
Era passato tanto tempo e iniziai a temere il peggio.
Avvolsi le braccia attorno al suo busto, lasciandomi andare ad un pianto mai fatto prima di allora.
"Mai"
Alzai lo sguardo e lui era lì, mentre mi guardava.
La sua voce uscì quasi come se fosse un sussurro, era ancora molto debole.
Non sapevo per quanto tempo la maledizione fosse stata su di lui e non potevo immaginare con quanta violenza fosse stata scagliata, ma tanta da farmi prendere uno spavento non indifferente.
"Amore mio"
Mi tirai su, avvicinandomi a lui.
"Non piangere piccola, ci vuole ben altro per farmi crollare, lo sai"
Percorse con i pollici il tragitto che le mie lacrime avevano lasciato sul viso e me le asciugò.
Notai che mentre lo faceva si guardò il braccio sinistro e alla vista del Marchio Nero i suoi occhi si sgranarono.
"Non ci pensare amore, domani ti racconterò tutto, adesso riposa"
La mia voce era gentile, morbida.
Draco mi fece cenno di stendermi accanto a lui e lo feci.
Mi infilai anche io sotto al plaid, lo baciai.
Mi era fottutamete mancato.
Appoggiai la mia testa sul suo petto, il suo braccio attorno alle mie spalle, io mio sulla sua pancia.
"Buonanotte piccola"
"Notte amore"mi sentite piangere?????????
ho versato le peggio lacrime per scrivere questo capitolo, ma per fortuna tutti si è concluso nel migliore dei modi...credo...
altra bomba in arrivo? probabile.
in questi giorni stavo pensando una cosa, vorrei scrivere un'altra storia sempre su Draco ma completamente diversa da questa, che ne pensate? vi potrebbe piacere?
fatemi sapere!!!
kiss kiss💋
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𝐄𝐲𝐞𝐬 𝐥𝐢𝐤𝐞 𝐢𝐜𝐞
Fanfiction"Perché di qualsiasi cosa siano fatte le nostre anime, la mia e la tua sono uguali" -Draco è decisamente toxic. -contiene riferimenti sessuali espliciti.