Torre di Astronomia

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Corsi più velocemente possibile, ma non avevo la più pallida idea di dove fosse Draco.
Correvo su e giù per i corridoi.
Andai in camera sua e lui non c'era.
Provai a vedere nelle varie aule, ma nemmeno lì c'era traccia...

"Francesca, dove vai così di fretta?"
La voce di Hermione mi fece sobbalzare...ero talmente assorta nei miei pensieri che non mi accorsi di lei.
"Oh Hermione, scusami devo fare una cosa...
Sai dov'è Draco?"
"No, mi dispiace...
Aspetta, prova a chiedere a Blaise, l'ultima volta che ho visto Draco era con lui, è nell'aula in fondo a destra"
"Grazie tesoro, ci vediamo più tardi"

Arrivai nell'aula e Zabini era lì, avevo il fiatone...
"Blaise...sai dov'è Draco?"
"Ha detto che andava in camera...hai provato a vedere lì?"
"Si, non c'è...
Merda dove diavolo è finito"
"Mi dispiace...non so come aiutarti..."
Stavo uscendo fuori dall'aula...tornai dentro.
"Scusami Blaise, per tutto.
È solo colpa mia se il tuo naso adesso è così"
"Roba di poco conto, sta tranquilla"
"Grazie"
Gli toccai una spalla e andai via.

Pensavo a dove potesse essere...
Avevo paura che se ne fosse andato, magari davvero non mi ha aspettata.
Mi appoggiai ad uno dei freddi muri nel corridoio, caddi a terra, quel via-vai mi aveva distrutta...
Continuai a riflettere...
"La torre di Astronomia" dissi tra me e me...
Perché non ci ho pensato prima...
Draco ama quel posto, il suo luogo del cuore.
Dice che gli infonde pace e serenità.

Arrivai in fondo alle scale, iniziai a salirle lentamente.
Ad ogni gradino il ritmo del mio cuore accelerava.
Girai l'ultima rampa di scale e lo vidi.
Era di spalle, interamente vestito di nero, le mani appoggiate alla ringhiera.
Mi avvicinai cautamente a lui, aveva il palmo della mano destra fasciata, ma indossava comunque il suo anello...

"Sapevo che ti avrei trovato qui Draco"
La mia voce era gentile, calma...
Girò la testa verso di me
"Come hai fatto a trovarmi?"
"Me lo hai detto tu.
Ami questo posto, sapevo semplicemente che eri qui"
Mi affiancai a lui, misi anche io le mie mani sulla balaustra.
Sentivo il vento freddo che mi pungeva il viso; la luna brillava, quella sera era piena.
C'era abbastanza neve da coprire tutto dinanzi a noi.
Mi sporsi e lo guardai in viso, accennandogli un sorriso.
La mia mano si spostò sulla sua fasciatura e toccai il suo anello.
Sapere che lui stava così per colpa mia mi faceva salire un nodo alla gola.
Non dissi nulla, estrassi la lettera dai miei pantaloni e gliela mostrai.
"Perché non me ne hai parlato prima?
Ho pensato che non mi amassi più, che non ero stata nulla per te, che la nostra storia non valeva niente.
Perché non ti sei aperto con me?"
Non provavo rabbia, ne delusione, volevo solo capire.
"Avevo paura.
Non credevo nell'amore, la trovavo una cosa stupida e da perdenti.
Come se non bastasse anche la situazione dei miei genitori ha contribuito ad alimentare questa repulsione...
Finché non sei arrivata tu..."
Ci guardammo intensamente.
I suoi occhi al chiaro di luna sembravano grigi, i suoi capelli bianchi...
"Mi sento stupida a non averti creduto.
Come ho potuto solo pensare che tu avessi scopato con Parkinson...
Ero arrabbiata, delusa, sconfitta; non mi rendevo conto di ciò che stesse accadendo dinanzi a me.
Hai provato a dirmelo, ma non ti ho ascoltato. Ero furiosa con te, ti odiavo.
Mi sento uno schifo per averti fatto ingelosire con Blaise.
Perdonami Draco"
Il suo sguardo si fece più tenero, mi prese per la vita e mi mise in mezzo alle sue braccia.
Avevo le spalle rivolte alla ringhiera.
Il calore del suo corpo mi avvolgeva totalmente...
"Non devi scusarti.
È stata colpa mia, tutta colpa mia.
Avrei dovuto dirti quello che accadeva da tempo nella mia testa, ma non ci riuscivo.
Ogni volta che volevo farlo, avevo paura della tua reazione.
Pensavo che se avessi sentito quelle parole avresti creduto che non ti amavo.
Quando quella psicopatica è venuta da me, avrei dovuto dirtelo subito.
Non l'ho fatto perché non volevo finissimo così..."
Lo zittì mettendogli il mio indice sulle sue labbra.
"Non c'è bisogno che tu me lo racconti adesso.
So che i ricordi dei tuoi genitori ti fanno molto male e non voglio che riaffiorino per colpa mia.
Non mi interessa più di quello che ha fatto Pansy, dell'orecchino e di tutto il resto.
Ha avuto ciò che si meritava, magari non avete scopato, ma volevo togliermi troppo lo sfizio di umiliarla"
Scoppiammo a ridere.

Silenzio...
Incontrai il suo sguardo.
I miei occhi guizzavano dalle sue labbra ai suoi occhi.
Erano dannatamente belli, mi ci perdevo dentro.
Erano calmi, mi infondevano pace.

Respirai a fondo....
Sentivo che aveva fumato, quel suo odore inebriante misto a whisky e Dior Sauvage mi faceva impazzire.
Un mix letale pronto per farmi svenire davanti a lui.
Non distolse mai il suo sguardo, cercò nella sua mano desta il pacchetto, lo aprì e appoggiando le labbra su una sigaretta la tirò su.
Prese il suo accendino argentato, l'accese davanti alla mia faccia.
Fece un profondo tiro.
Quando espirò mi soffiò il fumo in faccia e sul collo.
Nel mentre ammirava la ragazza che aveva dinanzi a sé.
Il suo sguardo era ammaliante, sapeva come farmi andare fuori di testa.
Le sue dita si mossero verso le mie labbra, mi appoggiò la sigaretta.
Sentivo un mix di sapori, odori e sensazioni; le sue dita erano fredde e facevano contrasto con il caldo della sigaretta.
"Aspira"
Lo feci.
I suoi occhi erano fissi sul movimento delle mie labbra.
Guardavo il suo viso, era soddisfatto del mio gesto, me ne accorsi dal ghigno sul suo volto.
Espirai il fumo sui suoi vestiti, ma mantenni il contatto visivo con lui.

Sentì una sua mano accarezzarmi il viso e tirare dietro al mio orecchio una ciocca di capelli.
Prese le mie mani, le avvicinò alle sue labbra e ci lasciò sopra due piccoli baci.
"Ti amo principessa"
Tre parole ci sono volute per farmi sentire la ragazza più felice del mondo.
"Ti amo anch'io"
Chiusi gli occhi e sentì le sue labbra premere contro le mie.
Erano così morbide.
La sua mano dalla mia vita scese verso il mio sedere e con un colpo mi avvicinò ancora di più a lui.
Se le parole sono state dolci, quel bacio non lo era affatto.
Sentivo la sua lingua muoversi perfettamente con la mia, le nostre labbra erano fatte per stare insieme.
Un brivido mi pervase per tutto il corpo.
Il mio cuore iniziò a battere davvero forte, sentivo come se potesse uscirmi fuori dal petto in pochissimi istanti. Anche il suo era così.
I nostri respiri divennero più affannosi e poi si unirono.
Le mie mani finirono dietro al suo collo, toccai i suoi capelli, mi erano mancati.
Mi era mancato tutto di lui.
Senti che si staccava da me, abbassò il colletto del mio maglione e vide che c'erano ancora i segni...
"Cazzo..."
Gli tirai su il viso
"Amore, non devi dire nulla, ti ho perdonato anche per questo"
Mi lasciò un bacio proprio sul collo, dove i segni erano ancora visibili.
Ormai quelli erano quasi scomparsi, ma c'erano ancora i suoi succhiotti.
Dopo quegli attimi, mi sentì finalmente a casa.
Eravamo tornati ad essere una cosa sola.
Quello era l'unico posto dove volevo stare, tra le braccia del ragazzo che amavo.


Mi sentite urlare?
È in arrivo un capitolo 🌶!!
Cosa ne pensate della scelta che hanno compiuto?
Prometto che caricherò più spesso.
Kiss kiss 💋

𝐄𝐲𝐞𝐬 𝐥𝐢𝐤𝐞 𝐢𝐜𝐞 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora