4 maggio

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Sono passate esattamente 3 settimane dalla mia confessione ad Hermione.
È arrivato quel giorno, IL giorno.
Il giorno in cui si decreterà la mia morte o il mio continuare a vivere.
Il giorno in cui rivedrò quegli occhi che sono scomparsi dalla mia vita da un bel pò e che pensavo, ingenuamente, di rivedere attorno ad un tavolo durante una cena di famiglia, non su un campo di battaglia.
Cosa starà facendo Theo? A cosa starà pensando in questo momento? A me? A quali incantesimi dovrà sferzare per evitare di morire? Perché nei duelli, da bambini, l'ho sempre battuto, ma questa volta una piccola parte di me vuole che sia lui a farlo, quell'altra, molto più egoista, spera che sia io a tener fede a questa tradizione, ma ciò comporterebbe il farmi diventare un'assassina, di nuovo. Comporterebbe avere sulle mani il sangue di un'altra persona, ma non una qualunque, quella di colui che quando ero più piccola pensavo fosse il mio primo amore, perché, prima di incontrare Draco, pensavo che lui fosse il mio unico e grande amore.
Il duello si terrà stasera, alle 19:00, nella piazza dinanzi alla scuola.
Irrimediabilmente i miei occhi finiscono li, su quello spazio vuoto, che tra meno di 3 ore verrà riempito di maghi e streghe di ogni età, pronti ad assistere alle sorti dei due maghi più potenti del mondo magico.
Una lacrima mi riga la guancia, mi bagna le labbra, ha un sapore salato.
Non voglio farlo.
Ma devo.
Sono costretta.
È scritto in quel libro.
In quel fottuto libro è racchiusa tutta la mia vita.
Mi odio.
Di un odio che non sono mai riuscita a provare per nessuno.
Mostro, assassina.
Queste sono le parole che riecheggiano nella mia mente, da tre settimane a questa parte.
Sono tre settimane che non chiudo occhio, quando lo faccio il senso di colpa mi attanaglia il cuore.
Mangio il minimo per sopravvivere e bevo altrettanto.
Ho tentato vanamente di strapparmi via il marchio, pensando che eliminando quel segno dalla mia pelle tutto potesse finire, ma no.
Non funziona così.
Non ho più il marchio inciso sulla mia pelle, al suo posto c'è un'enorme cicatrice i cui punti sono ancora freschi, ma mi è entrato dentro.
È impresso nel mio cuore, nella mia mente, nell'aria che respiro, in ogni cosa che tocco.
E purtroppo a tutto questo non c'è rimedio.
Mi sono isolata in camera mia, non ho voluto vedere nessuno.
Ne Hermione, ne Harry, ne Ron, nessuno.
Nessuno al di fuori di Draco.
Perché lui è l'unico che è riuscito a farmi forza, l'unico che capisce realmente come mi sento, perché quel marchio ci ha innegabilmente avvicinati.
Siamo diventati dipendenti l'uno dall'altra, ma non in senso fisico.
Le nostre anime sono entrate in perfetta collisione l'una con l'altra, si supportano a vicenda, fanno da spalla l'una all'altra, perché è così.
Due anime irrimediabilmente spezzate e dannate come le nostre possono solo essere così ancorate.
Perché solo loro riescono a capire quel dolore, quella sofferenza, quello sdegno che si prova.
Continuo a piangere, guardando fuori dalla finestra il paesaggio dinanzi a me.
Il cielo è grigio, minaccia pioggia e sembra riflettere perfettamente il mio stato d'animo in questo momento.
Prego che tutto questo finisca al più presto possibile.
Sono una vera stronza, perché potrebbero essere le mie ultime ore di vita e non permetto a nessuno di avvicinarsi a me, ma inconsciamente lo faccio perché spero che i miei amici e le persone a me care possano preservare il ricordo più bello che hanno con me, anche se questo comporta farli soffrire in questo momento.
Sento una mano avvolgermi la spalla destra, nell'effimero ed inefficace tentativo di darmi conforto, ma non c'è niente che possa alleviare le mie pene.
La mano fredda di Draco preme sulla mia spalla, al di sotto di essa c'è solo una banalissima maglietta a maniche lunghe nera a dividerci.
Nessuno dei due parla e inconsciamente lo ringrazio.
Ho solo bisogno di questo nella mia vita in questo momento, di silenzio.
Un silenzio colmo di parole e domande che vorrebbe farmi, ma al contempo pieno di rispetto per la mia volontà, pur sapendo che forse quelle risposte non le riceverà mai più.
Mi sento come un condannato a morte, prima di ingerire il suo ultimo pasto e pronunciare le sue ultime parole.
Spero che la morte non faccia così male.
Spero sia più rapida e indolore possibile, non potrei sopportare di soffrire ulteriormente.
Un Avada Kedavra in pieno petto e tutto finisce.
Mi volto verso Draco, appoggiando le mani sul davanzale dietro di me.
Tengo lo sguardo basso, fisso sui miei stivali in pelle nera.
Sono una codarda, non riesco nemmeno a guardarlo negli occhi, per paura di vedermi realmente.
Per timore di vedere chi sono diventata.
Non riesco a sopportare la mia immagine, per questo ho oscurato tutti gli specchi della mia stanza, per pura vigliaccheria.
Le mani di Draco mi sollevano la testa posizionandosi alla base del mio collo, ma il mio sguardo è rivolto altrove.
Ovunque, ma non in quelle iridi grigie.
Non potrei sopportarlo.
A modo suo vuole darmi forza, gliene sono infinitamente grata.
"Vuoi mangiare qualcosa?"
Mi chiede quasi in un sussurro, come se avesse paura di una mia ipotetica reazione, ma come potrei solo pensare di averne una con lui dinanzi a me, con la consapevolezza che si è fatto in quattro in questo periodo, solo e soltanto per me.
"Non mi va, ho lo stomaco chiuso"
Anche se non tocco cibo da ieri sera e dovrei mangiare qualcosa, per sostenermi e avere di un minimo la concentrazione e la guardia più alta durante il duello.
"Come vuoi tu"
Mi stampa un delicato bacio sulla fronte ed istintivamente lo guardo.
Avevo giurato di non farlo, ma è stato più forte di me.
Se sono le ultime ore che passerò con lui, voglio che siano le più serene possibile.
Quegli occhi vogliono dire tanto, eppure sono così silenziosi.
Non sono occhi di chi ti compatisce, di chi ti disprezza.
Sono occhi distrutti.
Distrutti e fatti a pezzi al pensiero di perdere me.
Me l'ha confessato ieri notte, o meglio, credeva io stessi dormendo ed involontariamente mi ha rivelato questa piccola cosa.
"Preferirei morire io, piuttosto che smettere di guardare questi occhi di cui sono profondamente innamorato"
Queste parole sono incise dentro di me e semmai dovessi uscire viva da questo scontro, le custodirò per sempre.
Scosto delicatamente una mano di Draco dal mio collo e la intreccio alla mia.
Mi dirigo cautamente verso il letto, ho bisogno di lui.
Mi sdraio su un fianco dandogli le spalle, lui avvolge la mia vita con un braccio e mi tira a sè con più decisione; mi copre delicatamente con il plaid lasciato ai piedi del letto.
Voglio che abbia questo ricordo di noi.
Voglio che ricordi il mio calore e tutti i momenti passati insieme, belli o brutti che siano.
Mi stampa un leggero bacio sul collo e si posiziona così, inalando il mio profumo.

𝐄𝐲𝐞𝐬 𝐥𝐢𝐤𝐞 𝐢𝐜𝐞 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora