Hermione Granger

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Ore 11.
Mi svegliai da quel sonno che avevo trovato più che rigenerante, avvolta nelle coperte del letto di Draco, immersa nel soffice, con una sensazione di calore che mi avvolgeva l'intero corpo.
Erano settimane se non mesi che dormivo così. 
Aprí gli occhi, tastai alla mia destra il materasso e solo in quel momento notai che lui non era lì.
Gli unici segni della sua presenza sono le lenzuola stropicciate ed il segno che la sua testa aveva lasciato sul cuscino.
Mi tirai sui gomiti ed improvvisamente un mal di testa lancinante mi colpí le tempie, come se la mia testa si trovasse in una morsa e l'emicrania non ne volesse proprio sapere di affievolirsi.
Tentai di massaggiarmi la fronte, invano.
Improvvisamente sentì la porta della stanza aprirsi, guardai da sopra la mia spalla e notai immediatamente un fascio di capelli biondo platino entrarvi.
Mi rigirai nel letto finendo a pancia in su, nella classica posizione a "stella marina".
Voltai la testa e notai che Draco aveva posato sulla sua scrivania un vassoio colmo di cibo di ogni tipo, mi era sembrato di scorgere uova, pane ed anche delle ciambelle.
Si avvicinò al mio letto, siedendosi nella sua metà.
Allungò una mano verso il mio viso, scostandomi una ciocca di capelli e mettendomela dietro l'orecchio.
"Buongiorno amore, come hai dormito?"
Il suo pollice scorreva lentamente sulla mia guancia mentre mi diceva quelle parole con una dolcezza infinita.
"Piuttosto bene, ho solo un leggero mal di testa, ma niente di più"
Già, non volevo farlo preoccupare.
Notai che improvvisamente il suo tocco sulla mia pelle cessò.
Si alzò dal letto e si diresse verso il suo armadio.
Lo aprì e vi tirò fuori una scatolina all'interno della quale c'erano almeno una dozzina di fialette contenenti pozioni.
Draco tentennò prima di afferrarne una e riporre il tutto con cura nell'armadio.
Si avvicinò a me, riprese l'esatta posizione di prima e mi diede questa boccetta di un color viola inteso.
"È un misto di erbe naturali curative, serve per vari tipi di dolori, tra cui l'emicrania.
Bevi circa metà fiala, ma ti avverto che ha un sapore legnoso"
Mormorai un grazie, svitai la boccetta e cercai di berne metà.
La tolsi dalle mie labbra ed ero riuscita a fare come mi era stato detto da Draco.
Mi sentì subito meglio, quella pressione sulle mie tempie era cessata.
"Hai fame?"
mi chiese lui alzandosi e andando a prendere il vassoio.
"Un bel pò".
Tornò da me e poggiò il vassoio di fronte ai miei occhi.
"Mi raccomando, mangia tutto che ne hai bisogno, io vado a fare una doccia".
Draco mi diede un delicato bacio sulla fronte, si staccò da me ed inevitabilmente i nostri occhi si incrociarono.
Dio mio quanto mi era mancato vederli così da vicino.
Li amo così tanto.
Mi baciò la punta del naso, facendo sì che lo arricciassi per effetto involontario.
Finalmente le nostre labbra si scontrarono.
Era da un po' che non accadeva un bacio così.
Schiusi leggermente la mia bocca per far sì che le nostre lingue si incrociassero, creando una piacevole sensazione in me.
Quel bacio era dolce, delicato e senza alcuna nota di malizia.
Strano...in fondo stiamo parlando di Draco...
"Se mi vuoi, sai dove sono"
E si allontanò da me, scomparendo dietro la porta del bagno.
I miei occhi tornarono fissi sull'abbondanza di cibo che avevo sotto di me.
Presi tra le mani una ciambella con un po' di cioccolato e diedi un morso, buttando il tutto giù con un sorso di succo alla pesca.
Mi era mancato il mangiare normalmente e con voglia, soprattutto.
Dopo poco Draco uscì dal bagno totalmente vestito, indossava una tuta nera ed una t-shirt bianca che lasciava intravedere la muscolatura e metteva in risalto le sue braccia.
Si chinò verso di me per vedere cosa e quante cose avessi ingerito e rimase sorpreso dal fatto che avessi mangiato una ciambella e mezza.
"Brava piccola"
E mi accarezzò i capelli dietro la nuca.
Sorrisi di rimando.
"Vado a fare una doccia anche io, ti dispiace se non ti aiuto a mettere in ordine?"
"Tranquilla, vai pure"
Presi dal suo armadio una t-shirt grigia enorme e la portai con me nel bagno.
Regolai l'acqua e nel frattempo tolsi la camicia che misi nel cesto del bucato da lavare.
Mentre lavavo i denti i miei occhi si soffermarono sul mio viso.
Era leggermente più magro rispetto all'ultima volta in cui mi ero specchiata con attenzione.
Le guance erano scavate, leggere occhiaie blu sotto i miei occhi.
Non mi riconobbi, non riconobbi i miei occhi.
Erano tristi, velati, non un briciolo di allegria.
Occhi tristi e pensierosi.
Decisi di distogliere lo sguardo per non provocarmi ulteriori fitte nel petto ed entrai in doccia.
Il contatto con l'acqua calda fu la sensazione più bella della giornata.
Insaponai il mio corpo con un bagnoschiuma ai fiori di iris e magnolia.
Immersi anche i miei capelli sotto il getto d'acqua.
Presi in mano lo shampoo e lo annusai: menta e cioccolato.
Lo shampoo di Draco.
Presi un po' di prodotto tra le mani ed insaponai i capelli, applicai un balsamo sulle lunghezze e tolsi via la schiuma con cura.
Uscì di li, indossai un turbante sulla testa ed il mio accappatoio prima di uscire da quella stanza.
Notai Draco appoggiato sul letto con un libro tra le mani.
Alzò lo sguardo verso di me, un leggero sorriso si articolò ai lati delle sue labbra.
"Non avevi fregato una maglietta dal mio armadio?"
"Si, perché?"
Draco fece scorrere i suoi occhi sul mio corpo dall'alto in basso, inumidendo leggermente il labbro inferiore.
"Sei in accappatoio tesoro"
Guardai in basso e cazzo me ne ero totalmente dimenticata.
"Ah fanculo come sono sbadata"
"Niente che non sia della routine insomma"
Mi avvicinai alla scrivania, presi un cuscino e lo tirai in faccia a Draco.
"Brutto stronzo"
"Shshsh, mi ami lo stesso"
Feci roteare gli occhi verso l'alto e sorrisi.
Tornai indietro e presi la maglietta, lasciai cadere via l'asciugamano che avvolgeva i miei capelli.
Tolsi anche l'accappatoio e infilai la maglietta.
Uscì dal bagno, mi diressi verso il mio comodino e presi un paio di mutande nere in pizzo.
Gattonai sul letto per avvicinarmi a lui che nel frattempo era tornato alla sua lettura.
Sembrava deciso ad ignorarmi, non mi rivolse nemmeno mezzo sguardo.
"Terra chiama Draco Malfoy"
Nulla
"Draco"
Assente
"Oh cazzo Draco non ignorarmi"
Niente
Decisi di mettermi a cavalcioni su di lui, presi il libro e lo scaraventai via.
"Ora non può più far finta che io non esista"
"Lo faccio solo perché da arrabbiata sei ancora più bella, lo sai"
Sentì le mie guance avvampare e non so se per ciò che mi aveva detto o perché riuscivo a sentire il suo rigonfiamento sotto le mie mutande.
Decisi di chinarmi per dargli un bacio, appoggiai una mano sul suo petto e mi avvicinai lentamente.
Iniziai dal collo, salendo piano verso la mascella, il suo punto sensibile dietro l'orecchio, la guancia ed infine le labbra.
Un bacio diverso da quello di prima, molto più passionale e meno casto.
Le sue mani trovarono appiglio nei miei capelli ancora umidi per tenermi più salda a lui.
Riuscì a sentire il suo cavallo gonfiarsi sempre di più, mentre una sensazione di caldo mi irradiava il basso ventre.
Un flebile rantolo di piacere si scontrò contro le labbra di Draco, facendo sì che il bacio prendesse velocità e intensità.
Mossi le mie anche verso di lui, sentendo tutto e soprattutto sentendo il calore di prima iniziare a bruciare sempre di più.
La mano di Draco scese dai miei capelli lungo la mia schiena provocandomi brividi lungo la colonna vertebrale.
Mi afferrò rudemente il culo alzando quel pò di tessuto che lo copriva, facendo scorrere un suo dito attraverso l'elastico posteriore.
"Quanto te le toglierei"
Mi staccai dalle sue labbra, ricompiendo il percorso che avevo tracciato prima, fino ad arrivare al suo orecchio
"Fallo"
A quel punto sentì entrambe le sue mani tirare in su la maglietta e stringersi intorno all'elastico delle mutante.
Lentamente scendevano lungo le cosce, i polpacci, e caviglie, fino a finire sul letto accanto a noi.
Afferrai l'elastico della tuta di Draco e lo tirai giù, la stessa cosa con le sue mutande, fino ad arrivare alle caviglie.
"Te la senti?"
Mi guardò negli occhi, appoggiando una mano sulla mia guancia, mantre l'altra teneva saldo il cazzo nella sua mano.
"Si, ho bisogno di te"
Mi posizionai meglio su di lui, incominciando a sentire la sua punta entrare in me, per poi finire tutto dentro.
"Cazzo se sei stretta"
Un gemito accompagnò le parole di Draco mentre con le dita premute contro i miei fianchi, assecondava le sue spinte.
Mi accasciai su di lui, premendo il mio petto contro il suo mentre la mia mano finiva intorno al suo collo.
Lo baciai con foga, gli unici rumori presenti nella stanza erano i nostri gemiti e il rumore della sua pelle schiacciata contro la mia.
Le spinte iniziarono a prendere velocità.
Da quella posizione Draco riusciva a colpire perfettamente i punti giusti, facendomi ansimare ogni volta che li sfiorava.
"Cazzo"
Mi uscì vicino alle sue labbra
"Merda"
Notai che tirò la testa all'indietro e si morse il labbro inferiore, segno che stava per raggiungere il suo orgasmo.
"Draco i-"
Ha iniziato ancora più forte e sciattamente, non lasciandomi il tempo di completare la frase.
"Vieni per me, Draco"
"Dio"
La sua ultima parola prima di venire dentro di me.
Ho assecondato il suo sballo con il movimento dei miei fianchi.
"Ora manchi tu, vieni su di me, piccola"
Tutto questo bastò per farmi venire su di lui, sentivo le mie pareti stringersi intorno al suo membro, mentre lo sentivo totalmente bagnato.
Mi tolsi dalla mia posizione per andare in bagno e pulirmi, la stessa cosa fece lui.
"Sei sempre bravissima"
e mi lasciò un bacio sul collo, mentre i suoi occhi guardavano i miei riflessi nello specchio.
Gli sorrisi di rimando.
"Sistemati, vado a prendere il pranzo, ti avevo detto che saremmo stati qui tutto il giorno"
"Va bene amore-dissi mentre usciva dal bagno-Draco, ho preso una decisione"
"Cioè?"
Disse con fare preoccupato
"Oggi vado a trovare Hermione, è da un bel po' che non passiamo del tempo insieme e in più ho questo senso di colpa che mi attanaglia il petto, le devo parlare"
Notai che i suoi lineamenti del viso si indurirono, i suoi occhi si scurirono
"Ne sei sicura?"
"Assolutamente"
"Allora fai come ritieni più giusto"
Ed uscì dalla stanza per prendere il cibo.

𝐄𝐲𝐞𝐬 𝐥𝐢𝐤𝐞 𝐢𝐜𝐞 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora