𝐄𝐲𝐞𝐬 𝐥𝐢𝐤𝐞 𝐢𝐜𝐞

Pausa!

Mi misi in contatto con la mia famiglia, gli dissi che sarei tornata a casa per un po', avevo un forte bisogno di staccare la spina e di allontanarmi da qui.
Quando sarei stata con loro avrei raccontato tutto quello che era accaduto.
Passai la serata con i miei amici, ridevamo e scherzavamo sul fatto che Fred e George avessero quasi mandato in fumo il laboratorio di pozioni di Lumacorno.
"No aspetta, in che senso hai messo la coda di topo con la radice di quercia nel calderone?
Lo sai che se mischiati esplodono"
I gemelli si guardarono
"Era il nostro intento" dissero in coro.
Non riuscivamo a smettere di ridere, persino Hermione lo faceva ed era una cosa strana perché li avrebbe sgridati in un'altra occasione.
Sentimmo le porte della Sala Grande aprirsi e istintivamente le teste di tutti si girarono verso quella direzione.
Draco entrò, seguito dai suoi tre amici.
Passò dietro di me e per un secondo ci guardammo, in quel momento sentì che tutta la mia felicità era stata portata via, mi sono ricordata di ciò che era appena accaduto e sentì il cuore stringersi nel petto.
Anche lui non era da meno, era conciato allo stesso modo di quando stamattina è venuto da me.
Mi irrigidì tutta ed Hermione notò questa cosa, mi prese per mano e me l'accarezzò.
Anche sul nostro tavolo era calato un silenzio di tomba.
"Dici che gli dovrei dire che domani vado via?"
"Lo scoprirà da solo, stai facendo la scelta giusta amica mia"
Alla fine della cena tutti gli studenti si alzarono, compresi me e Draco.
Notai che camminava dietro di me ed i suoi occhi bruciare su ogni centimetro del mio corpo.
Per fortuna le nostre strade si divisero ed io andai con i Grifondoro in Sala Comune.
"Grazie ragazzi, mi mancherete"
Strinsi in un forte abbraccio Harry e Ron
"Se hai bisogno di qualsiasi cosa, mandami un gufo, capito?"
Disse Harry staccandosi da me
"Se non vuoi più stare in Italia verremo a prenderti"
"Vi voglio bene"
Hermione invece mi accompagnò fino alla porta di camera mia.
"Herm, ti affido un compito.
Se Draco dovesse preoccuparsi di me, rasserenalo e digli semplicemente che sono andata a casa, ok?"
"Non ti preoccupare, fai buon viaggio"
Ci demmo un altro abbraccio e ci demmo la buonanotte.

L'indomani preparai i bagagli, questa volta sono stata più brava, una sola valigia.
Scesi giù per la colazione, salutai di nuovo i  ragazzi ed andai via.
Avevo bisogno di una pausa, finché ero al castello non riuscivo a ragionare.
Avevo vissuto troppe cose, troppi ricordi tra quelle mura.
Ogni angolo mi ricordava lui, noi e i nostri momenti insieme.
Presi il treno e poi l'aereo, il viaggio è andato benissimo.

Finalmente ero tornata a casa mia, mi era mancato il clima mite della mia città.
All'aeroporto c'erano i miei genitori ad aspettarmi, insieme alla mia sorellina.
Ci abbracciammo per un po' e capirono subito che qualcosa non andava.

Tornammo a casa e raccontai tutto, nei minimi particolari, non tralasciai nulla...o quasi...
"E questo è quanto..."
Conclusi il mio discorso così.
Stranamente non piansi, forse non avevo più lacrime da versare.
"Hai fatto bene a venire qui tesoro, ti aiuteremo noi..."
Mia madre mi toccò le mani e ci lasciò un piccolo bacio.
"Io lo ammazzo..."
Papà aveva le mani chiuse a pugno sulla bocca, gli tremava la gamba, diciamo che mi aspettavo una reazione simile.
"Papà, non adesso per favore..."
Mi spostai da accanto a mia mamma e andai da lui, lo abbracciai...
"Mi ha giurato che si sarebbe preso cura di te...è venuto meno al nostro accordo..."
Non l'avevo mai visto così arrabbiato.
"Amore, basta adesso"
Mamma lo fulminò con lo sguardo.
"Hai ragione tesoro".

Pranzammo e subito dopo salì in camera mia, sistemai le mie cose e mi buttai sul letto.
Non sapevo per quanto tempo sarei stata a casa, ma non mi sarei fermata a lungo.
Una cosa era certa.
Draco mi amava, ma ciononostante mi aveva tradita.
Aveva tradito me, la mia fiducia, i miei sentimenti, non ha pensato a me quando compiva quel gesto.
La tristezza lasciò il posto alla rabbia.
Ero nera con lui.
Non tenevo conto delle sue parole, non mi interessava che dicesse che non era successo nulla, non gli credevo.

Pensavo a lui giorno e notte.
Un giorno dicevo che lo dovevo perdonare, quello dopo che mi dovevo vendicare.

Una mattina ricevetti una lettera, c'era il sigillo di Hogwarts, era di Hermione.

"Draco è venuto da me, ti ha cercata ovunque, gli ho detto che eri partita, come volevi tu.
Ha tirato un pugno al muro e ha iniziato a piangere.
Ti ama amica mia, non immagini quanto".

Queste erano le sue parole.
Pensavo a cosa risponderle, ma non trovavo nulla da dire.
Alla fine le dissi che ero troppo arrabbiata con lui per credergli, tutto qui.

Sentì bussare alla mia porta ed entrò mia madre
"Allora, vediamo se mi ricordo bene...
Quando sei triste, il rimedio era lo shopping terapeutico giusto?
Quel sorriso che cresce sul tuo viso mi dice di sì, guarda qui cos'ho!"
Sventolava fiera la carta di credito
"Preparati, tra 10 minuti si scende"
"Allora ricordi bene cosa mi piace"
"Sono tua madre scema, ovvio che me lo ricordo"
Mi diede un bacio ed uscì dalla stanza.
Mi vestì comoda ed andammo.
Facemmo una passeggiata e pensai che niente era meglio di un po' di sano shopping terapeutico.
Sapeva come farmi felice!
Tornai a casa con almeno 5 buste piene di vestiti e trucchi, diciamo che quello shopping aveva dato i suoi frutti, mi sentivo meglio.
Passai un altro paio di giorni insieme alla mia famiglia e poi ripartì per Hogwarts.

Draco era la persona più importante della mia vita, lo amavo, avevo bisogno di lui, ma avevo bisogno anche di altro., di fargli capire come ci si sente quando qualcuno di cui ti fidi ti tradisce.
Solo allora l'avrei perdonato.
Elaborai un piano perfetto, conoscevo tutti i suoi punti deboli e li avrei usati a mio vantaggio.
Ancora oggi mi chiedo perché fossi Grifondoro.
Ero astuta, manipolatrice, a tratti cattiva, ma volevo solo quello: vendetta e sapevo pure con chi.

Cosa avrà in mente?
Scusatemi se non ho pubblicato prima, ma sono sommersa di compiti.
Avete saputo della morte della nostra amata Cissy? Io ancora non ci credo!
Kiss kiss! 💋