"Draco..."

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Sono passate circa due settimane da quando sono andata via.
Mi domando costantemente come stia Draco, come si senta, cosa provi.
Il professor Piton mi ha assicurato di avergli dato la lettera e questa cosa mi fa sentire più tranquilla.
Le giornate sono interminabili, mi trovo sempre sola e mi annoio.
Le passo a leggere, in quella casa nonostante fosse piccola c'erano molti libri.
Ne ho già finiti quattro, adesso sto leggendo "Assassino sull'Orient Express", quanto amo i gialli.
Ho perso il conto di quante sigarette ho fumato da quando sono qui, ma era una cosa inevitabile.
Puntualmente apro la finestra, respiro l'odore del mare e fumavo mentre lo guardavo.
In tutto quel fottuto casino il mare mi calmava, mi infondeva pace.
Ho fatto qualche passeggiata sulla spiaggia e ho notato che non ci sono case.
Per fortuna il preside Silente mi ha dato il permesso di andare nel paese vicino a fare la spesa e prendere ciò che mi serviva.
Detestavo il fatto che dovesse farlo il professor Piton, volevo essere indipendente, anche se ero lontana.
Potevo uscire, a patto che non mi facessi riconoscere.
A volte tenevo su il cappuccio delle felpe, altre indossavo gli occhiali e no, non potevo bere la Pozione Polisucco, non avevo gli ingredienti per farla.
La sera era il momento più triste di tutti, soprattutto quando mi mettevo a letto.
Era una sensazione orribile sentirlo vuoto, nessuno accanto a te, solo tu e i tuoi pensieri.
Dormivo con addosso la felpa di Draco, non toglievo mai i suoi regali, cercavo di respirare il suo profumo.
Il pensiero di lui che mi aspettava era l'unica cosa che non mi faceva impazzire in quel posto.

Quella mattina mi alzai dal letto, mi diressi verso il frigo e l'aprì, era vuoto.
La dispensa? Vuota.
"Cazzo"
Mi feci il caffè e lo bevetti tutto di un sorso...
"Se il buongiorno si vede dal mattino, oggi è proprio l'inizio di una giornata di merda" dissi tra me e me.
Sbuffai e mi diressi verso il bagno.
Mi vestì cercando di mimetizzarmi il meglio possibile.
Indossai una felpa nera, occhiali scuri, leggins neri e sneakers.
Potevo sembrare un'adolescente babbana?
La verità è che non so nemmeno se io sia nel mondo magico o in quello babbano.
Uscì di casa per andare al supermercato, quella mattina c'era un'aria strana in giro.
Il cielo era grigio e minacciava pioggia, il mare agitato...
Comprai quello che mi serviva, mi fermai in un posto e presi anche le sigarette...due cazzo di stecche, fumavo come una turca, ma cosa potevo fare?

Misi la chiave nella serratura, entrai e mi richiusi la porta alle spalle.
Mi diressi verso la cucina e quando girai l'angolo il mio cuore smise di battere...
"Cazzo"
Lasciai cadere i sacchetti per terra, portai le mani alla bocca dopo aver fatto uscire quella parola.
Davanti alla finestra c'era una figura nera, girata di spalle...
Piton? No è venuto due giorni fa...
Silente? No troppo minuto...
La misteriosa figura davanti a me lasciò cadere il cappuccio, rivelando dei capelli biondo platino inconfondibili...
"Signor Malfoy...
Cosa ci fa qui? Come ha fatto a trovarmi?"
Lucius si voltò, mi sorrise, ma era davvero strano...
"Come stai mia cara?"
Cosa cazzo voleva da me il padre di Draco? Parlarmi di lui?
"Bene...lei?"
"Mai stato meglio"
La situazione si stava facendo davvero bizzarra.
L'aria pesante e tesa.
Ci pensò Lucius a rompere il ghiaccio...
"Ti chiederai perché sono qui, Francesca.
Non ci giro intorno, io so"
Aggrottai le sopracciglia...
"Lei sa...cosa?"
"Andiamo, non fare la finta tonta, non funziona con me.
So di quella tua bizzarra notte, che sei collegata al defunto Signore Oscuro.
Sei una Riddle.
Pensavi non lo sapessi?"
Il mio cuore fece un tonfo, la mia mente si bloccò, era come se non riuscissi più ad elaborare pensieri.
"Come fa a sapere questo?"
La mia voce tremava...
"Lo so e basta mia cara.
Adesso però devi venire con me"
Mi tese una mano, ma la respinsi.
"Non so cosa vuole da me signor Malfoy, ma mi dispiace, non posso venire con lei ne tantomeno voglio"
"E invece ci verrai"
Mi voltai verso la camera da letto, uscì un'altra figura incappucciata.
Mi prese di peso e si mise accanto a Lucius.
Improvvisamente sentì la terra staccarsi da sotto i miei piedi, vorticare nel vuoto.

𝐄𝐲𝐞𝐬 𝐥𝐢𝐤𝐞 𝐢𝐜𝐞 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora