La vita è la cosa più rara al mondo
Oscar WildeDrin drinnn
Buongiorno mondo,erano le 8:00 di domenica mattina,dovevo andare in chiesa con la mia famiglia,mio padre lavorava fuori e veniva una volta al mese. Lunedì sarebbe dovuto venire e se ne sarebbe andato sabato.
Mio padre si chiama Oscar,ho anche un fratellino di 6 anni e si chiama Jimmy.
Dopo essermi lavata,mi misi un vestitino bianco a fiori e delle Nike bianche. Scesi giù in cucina e presi un bicchiere di succo all'arancia,andai in soggiorno e vidi mio fratello sul divano con mia madre,stavano guardando alla ricerca di nemo ormai già pronti.
Io: buongiorno tesori. Dissi sorridendo,gli diedi un bacio sulla guancia ad entrambi.
Maria: buongiorno tesoro.
Jimmy: buongiorno. Disse ridendo mentre gli facevo il solletico.
Maria:andiamo in chiesa.
Io:ok
Presi mio fratello in braccio e lo feci girare in aria. Poi lo posai a terra e scendemmo le poche scale che ci portavano al cortile.
Entrammo in macchina e partimmo ascoltando una canzone dei One direction e cantando a squarciagola.
Quando arrivammo scendemmo ed entrammo in chiesa.
Dopo un'ora finì, finalmente.
Maria:vogliamo andare al MC Donald's?
Jimmy:siii. Disse entusiasto.
Io:per me va bene. Dissi come se non me ne fregasse,ed era così,per me andava bene tutto basta che mangiavo.
Arrivammo al MC e mangiammo mentre parlavo di papà e un po' di tutto,ridendo e scherzando. Appena finito mamma pagó e uscimmo dal negozio, mentre camminavamo vidi Jorge. Il mio Jorge?Il più bel ragazzo?Si proprio lui,che bellooooo. Esultai tra me e me. Lui venne verso di me.
Jorge:Ei Elisabeth. Mi aveva chiamato per nome perché c'era mia madre.
Io:Ciao Jorge,oh mamma lui è un mio amico,Jorge.
Maria:piacere Jorge,sono Maria e lui è Jimmy.
Disse indicando mio fratello.
Jorge:piacere,posso accompagnare io vostra figlia a casa se per lei va bene.
Disse educatamente. Ero quasi incredula per la sua educazione improvvisa.
Maria:ok va bene ma torna per le sette.
Io:certo mamma,non preoccuparti. Dissi rassicurandola.
Jimmy mi si avvicinò e mi diede un bacio poi mi salutò con la mano. Io feci lo stesso a mia volta.
Jorge:hai anche il coprifuoco.
Disse ridendo.
Io:si Jorge smettila di ridere mi infastidisci.
Jorge:abituati perché passeremo le prossime due ore insieme.
Io:oh bene.
Jorge:dai andiamo.
Disse andando verso la macchina,lo seguì e ruota,quel ragazzo era proprio stronzo ma mi piaceva,e anche tanto.
Salimmo nella sua macchina era una lamborghini nera lucida era molto bella.
Jorge:ti piace la mia auto? Disse come se già sapesse la risposta.
Io:si,molto.
Jorge:l'avevo immaginato.
Feci una specie di risata sarcastica,era molto presuntuoso.Jorge's pov
Elisabeth era in auto con me mentre andavo da qualche parte,ma non sapevo neanche io dove,avevo intenzione di portarla a casa,nel Bronx,ma se non gli sarei piaciuto più? Il Bronx non è il più bel quartiere di New York. Bhe forse è il peggiore ma io abitavo là.
Elisabeth:dove stiamo andando?
Chiese curiosa come una bambina,oh la mia Elisabeth così ingenua.
Picchiettò le dita sulle gambe scoperte aspettando una mia risposta,mi fece svegliare dai miei pensieri e le risposi.
Io: a casa mia se per te va bene.
Dissi come se avessi paura,e bhe ce l'avevo,avevo paura che non mi avrebbe più parlato.
Elisabeth:ok,e dove abiti?
Non sapevo se risponderle,ma dovevo farlo.
Io:al Bronx.
Elisabeth:oh
Era quasi spaventata,lo sapevo,diamine.
Io:se vuoi. Dissi rassicurandola
Elisabeth:oh certo,va bene.
Era quasi più tranquilla. Si spostò i capelli all'indietro e li inumidì le labbra,era così sexy,diamine la volevo baciare,ma prima che potessi avvicinarmi quasi ipnotizzato parlò.
Elisabeth:abiti da solo?
Io:Si
Elisabeth:scusa posso chiederti quanti anni hai?
Si girò verso di me con un sopracciglio alzato,feci una risata,era divertente.
Io:23,tu?
Elisabeth:18
La conversione si fermò per alcuni secondi finché non decisi di parlare,il silenzio mi imbarazzava.
Io:hai solo un fratello?
Quasi sobbalzò,forse non si aspettava che iniziassi a parlare.
Elisabeth:no,ho anche un'altro fratello di 20 anni si chiama Diego,e tu,hai fratelli o sorelle?
Io:si una sorella,vive con mia madre sempre nel Bronx.
Elisabeth:lavori?
Perché questa domanda,forse pensava che vendessi droga come la maggior parte dei ragazzi nel Bronx e bhe era vero ma non facevo solo quello,facevo anche il cameriere,un lavoro onesto,ma non tanto per il locale,era sempre nel Bronx ma non era conosciuto per il cibo.
Io:faccio il... cameriere.
Elisabeth:oh e dove lavori?
Era proprio una bambina faceva tutte queste domande decisi di non rispondere alla sua domanda e chiederle qualcosa.
Io:tu vai al liceo?
Elisabeth:si,tu c'è l'hai il diploma?
Io:si
E questo era vero.
Arrivammo finalmente a casa mia,era un po' agitata ma penso sia normale,andare a casa di un ragazzo che conosci a malapena e che vive nel Bronx non penso sia la cosa più rassicurante del mondo. Le feci strada nel soggiorno,non era uno dei migliori era piccolo e freddo.Elisabeth's pov
Mi fece strada per entrare, aprì la porta provando più volte,forse era agitato.
Era bello anche quando era impacciato.
La casa era piccola,c'era un piccolo divano con una tivù e un tavolino di legno con sopra una bottiglia di birra e un giornale. Alla mia destra c'era una cucina,normale diciamo,era verde acqua un po' nel grigio penso per gli anni trascorsi appesa al muro. Difronte a me c'era una scala che portava al piano di sopra,penso dove c'era la sua stanza.
Rimasi a contemplare la casa per un po' finché Jorge non parlò.
Jorge:piccola,ti piace la casa?
Cosa? Mi aveva chiamata piccola? Però non riuscivo ad arrabbiarmi,uffi.
Io:Si, è piccolina ma è carina.
Dissi osservando ancora una volta la casa.
Jorge:vuoi qualcosa?
Io:si, dell'acqua
Jorge:ok,sicura che non vuoi qualcosa da bere?
Io:perché l'acqua non si beve?
Forse intendeva qualcosa di alcolico,ma io non avevo mai bevuto e non avevo intenzione di farlo ora.
Jorge fece una risatina.
Jorge:ok,ti prendo dell'acqua.
Io: grazie
Aprì il frigo e prese una birra e una bottiglia d'acqua,me la versò nel bicchiere e me lo servì,si aprì la birra e la iniziò a bere a grandi sorsi,ed io feci lo stesso con l'acqua. Dopo aver bevuto mi invitò a sedermi sul divano e dopo essersi accorto della lattina di birra sul tavolino la tolse e la andò a buttare.
Nessuno parlava,o no,e ora? Che si fa?
Decisi di dire qualcosa,anche senza senso ma non riuscivo a sopportare il silenzio,mi imbarazzava.
Io:bhe che facciamo?
Jorge:non lo so,un giro per la casa?
Mi fece un occhiolino,che stronzo,alzai gli occhi al cielo. Lui iniziò a ridere e io lo seguì,aveva un sorriso coinvolgente,che ti faceva sorridere anche se eri triste.Era il ragazzo che qualunque ragazza avrebbe voluto,ma io non potevo averlo,era del Bronx e se i miei genitori l'avrebbero saputo,bhe sarei morta.
Jorge:quindi?
Stavolta era serio, annuì col capo,lui si alzò e io lo seguii. Salì le scale,le pareti erano di un grigio sporco con qualche crepa qua e là. Le scale erano davvero ripide,ma grazie al muro riuscii a salire,per fortuna che avevo le scarpe da ginnastica pensai. Mi aprì la porta di una camera rossa,nera e grigia. Era bella anche se anche questa un po' trascurata,notai come un pugno sul muro, forse l'aveva dato lui.
Io:Jorge scusa se te lo chiedo,ma quel pugno l'hai dato tu?
Jorge:piccola non devi scusarti di fare domande, comunque si,quando sono arrabbiata lo faccio spesso.
Io: comunque mi piace tanto la tua casa
Jorge:davvero? Si lasciò sfuggire una risatina,sorrisi a mia volta.
Jorge si sedette sul letto e mi fece segno di avvicinarmi,mi sedetti a mia volta a distanza di sicurezza,ma lui si avvicinò,oh no,aiutoooo!Jorge's pov
Non riuscivo più a resistere,mi avvicinai lentamente ad Elisabeth. Con mia sorpresa non si allontanò,forse lo voleva anche lei,forse gli piacevo. Mi avvicinai alla sua guancia...
STAI LEGGENDO
Amore infinito
RomanceLei estroversa e brava ragazza Lui cattivo ragazzo Si incontrano al mare per la prima volta forse tra loro nascerà qualcosa ma l'amore è complicato e nessuno riesce a capirlo fino in fondo