Capitolo 32:mettetevi d'accordo

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Elisabeth's pov

Mi svegliai verso le 6:12,avevo dormito poco e male. Ero stanchissima ma i miei occhi non riuscivano a richiudersi,la mia mente non riusciva a non ricordare la sera prima ed il mio cuore,era quello che faceva più male,faceva così male,era un dolore atroce,un dolore che ti mangia vivo,stavo male. Mi alzai contro voglia da quel letto caldo e accogliente,su cui avevo pianto tutta la notte. Andai in bagno,vidi le occhiaie profonde,gli occhi rossi,le labbra dello stesso colore,i capelli scusi erano diventati come lana. Mi buttai sotto il getto caldo della doccia. L'acqua calda mi tranquillizzava,mi aiutava a dimenticare e godere di un po' di tranquillità. Una volta uscita mi asciugai per bene i capelli e mi riguardano allo specchio. Mi misi del correttore per nasconderee occhaie. Ritornai in camera e mi vestii,mettendomi un leggins nero,una felpa gialla con disegnata in nero un astronave,e le Vans nere. Mi legai i capelli in una cosa alta e scesi giù. Mia madre e mio padre erano già a lavoro e il mio fratellino a scuola così decisi di andare a fare un giro,mi mancava Manatthan. Inziai a camminare lentamente verso un bar,fuoria struttura era beige e marrone. Entrai e subito ad accogliermi ci fu il profumo di caffè e un caldo confortevole. Andai a sedermi ad un tavolo e subito un cameriere sulla trentina,pelato e con gli occhi nocciola si avvicinò. Ordinai una cioccolata calda e due pancake,giusto per recuperare le forse fatte per arrivare qui. Appena l'ordine arrivò mi fiondai sui pancake. Erano buonissimi. Bevvi un piccolo sorso di cappuccino,mi scottai ma lingua tanto che era caldo. Dopo aver finito la mia colazione ritornai alla passeggiata mattutina. Tornata a casa ero un po' stanca ma decisi di cucinare per tutti,per tenermi impegnata e non pensare a Jorge. Così misi una canzone ed iniziai a preparare delle crepes salate. Iniziai a cantare a squarciagola e ballare mentre le mie mani mescolavano l'impasto. Dopo aver finito le misi in forno,staccai le canzoni e misi il timer. Mi lavai le mani tutte sporche,a volte non so neanche io come faccio a sporcarmi così tanto. Non sapevo che fare per non pensare a Jorge. Mi misi seduta aspettando che passassero i 10 minuti e la mia mente cadde su Jorge. Ieri mi sembrava dispiaciuto,forse gli è dispiaciuto farsi trovare con quella. Lui mi ama? Forse,si Gli manco? Forse,si Quella ragazzina era solo per dimenticarmi? Forse,si.A tutte queste domande che giravano nella mia testa venivano date due risposte,una dal mio cuore che diceva di "sì" ad ognuna ed una dalla mia testa che mi metteva ancora più dubbi con quel "forse". Perché non possono mettersi d'accordo per una volta il cuore e la testa? Devono sempre avete opinioni diverse. Uno bianco l'altro nero,uno il mare l'altro la montagna. I miei pensieri vennero interrotti dal rumore del timer. Tolsi le crepes dal forno ed iniziai ad apparecchiare per il pranzo.

Jorge's pov
Eccomi,disteso nudo sul letto con accanto Jenny. Forse voi penserete che sono un mostro,lo penso anch'io di me,dopo quello successo ieri sera ho fatto sesso con una,ma pensavo mi sarebbe servito a liberare la mente e invece è stato inutile. È stato inutile perché mentre lo facevo pensavo ad Elisabeth ed ora penso ad Elisabeth mentre Jenny sta dormendo accanto a me. Forse dovevo andarle dietro,forse dovevo parlare di più quando è venuta da me,forse dovevo abbracciarla quando ne avevo la possibilità,forse ho sbagliato tutto,anzi senza forse,ho proprio sbagliato tutto. Mi alzai dal letto e mi vestii con una tuta grigia e una maglia a mezze maniche bianca,scarpe da ginnastica ed uscii di casa, dovevo andare da Lilly. Mi incamminai verso il bar,entrai e mi sedetti ad un tavolo. Poco dopo venne Lilly.
Lilly:dimmi Jorge,cosa è successo?
Mi chiese guardandomi attentamente,come se mi volesse leggere nella mente.
Io:portami un caffè poi parliamo
Lei annuì e si allontanò. Tornò pochi minuti dopo con il mio caffè,si sedette difronte a me. Avevo l'abitudine di sedermi sempre allo stesso tavolo, divanetto rosso,tavolo di legno di quercia,accanto ad una finestra. Mi girai verso Lilly e le raccontai tutto,nei minimi dettagli.
Lilly:Jorge se lei ti manca vattela a riprendere,lei è tornata,questo vuol dire che a te ci tiene ancora,non perdere tempo e vai da lei,dille tutto,raccontale come stai senza di lei,a lei manchi,a te manca lei, se le chiederai scusa e le spiegherai tutto lei dirà di si!
Mi disse con voce gentile.
Io:sicura?
Le chiesi incrociando le mani e guardandola con gli occhi che pregavano dicesse "si".
Lilly:si
Non me lo feci ripetere due volte. Presi i soldi li misi sul tavolo e con un movimento veloce uscii dal locale,diretto verso Manatthan. La testa mi tormenta in continuazione dicendomi che sembro uno scemo a starle dietro e che potrei godermi la vita ma il cuore dice di prenderla perché sta soffrendo troppo;ed il ho deciso di seguire il cuore,quel muscolo che batte e che fa estremamente male ora,voglio farlo guarire. Il cervello mi continua a porrea stessa domanda da quando ho preso questa decisione,"e se lei non ti vorrà?",se lei non mi vorrà ora la riconquisterò giorno per giorno, potrò perdere anche tutta la vita a starle dietro ma quando si ama è così,faresti di tutto per quella persona ed io per Elisabeth perderei una vita intera. Io voglio Elisabeth e la riavrò,forse siamo anime gemelle,forse in un'altra vita eravamo insieme,forse io Elisabeth siamo destinati a stare sempre insieme,togliete il forse a tutte queste frasi. "E+J=♡per sempre".

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