Capitolo 5.

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A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e fogliare ogni dubbio.
 
                                Oscar Wilde

Era mercoledì pomeriggio,ero uscita con Giorgia,eravamo andate a prenderci un gelato insieme.
Giorgia:non ci posso credere,stai con Jorge?
Io:bhe sì,forse.
Giorgia fece un gridolini di gioia.
Bhe,se lo volete sapere non abbiamo fatto sesso. Siamo rimasti in quella posizione per molto tempo,in silenzio a goderci il momento. Dopo un po' mi ha baciata ma niente di più,giuro!
Giorgia:sono troppo contenta.
Io:anch'io.
Sorrisi apertamente e feci un gridolini di felicità.
Giorgia:ma i tuoi genitori lo sanno?
Io:bhe....
Giorgia fece un cenno di delusione.
Io:pensi che dovrei dirglielo?
Giorgia:ma certamente,almeno che ti stai conoscendo con un ragazzo devi dirglielo.
Io:forse hai ragione.
Giorgia:ho sempre ragione.
E dopo queste parole ci mettemmo a ridere insieme. Finivano sempre per ridere. Dopo una mezz'ora arrivai a casa. Mio padre era sul divano mentre mia madre era in cucina. Quando entrai sentì un fortissimo odore di cioccolato.
Io:mhhh
Mamma:sto preparando i browni.
Io:buonissimi.
Dissi abbracciandola da dietro.
Decisi di dirglielo,si dovevo dirgli che mi stavo conoscendo con un ragazzo,non dovevo,non avevo il bisogno di nascondere le cose ai miei genitori.
Io:devo dirvi una cosa.
Dissi sedendomi difronte mio padre che mi guardò con uno sguardo tipo "dimmi che non hai fatto niente"
Io: papà non è successo niente di grave.
Dissi rassicurandolo,lui si tranquillizzò alle mie parole.
Mamma si sedette,aspettando che dicessi qualcosa. Mio padre mi guardava aspettando che parlassi. Okay! Dovevo parlare.
Io:mamma, papà,mi sto conoscendo con un ragazzo.
Sorrisero,penso che si erano tranquillizzati. Credevano che avessi combinato qualcosa di più grave,bhe non sapevano che era del Bronx.
Mamma:e da quanto tempo?
Io:da due settimane più o meno.
Papà:quanti anni ha?
Ed ecco che partì l'interrogatorio. Uffi! Poliziaaaaaaa.
Io:20 e si chiama Jorge.
Mamma:ma quel tuo amico?
Io:si lui mamma.
Mamma:certo che sì veste strano per essere di Manatthan.
Io:bhe mamma non è proprio di Manatthan.
Papà:e di dov'è?
Oh no! Dovevo dirglielo? Potevo scappare o forse no!che dovevo fare?aiuto!panico!
Io:bhe...
Papà mi guardò con lo sguardo"se non me lo dici ti uccido"
Ormai l'errore di dirglielo l'avevo fatto,dovevo concludere.
Io:al Bronx.
Dissi tutto d'un fiato. Mi guardarono stupiti.
Papà:non uscirai più con quel ragazzo.
Io: perché? Dissi disperata,lo sapevo!
Papà: sarà un delinquente di sicuro.
Io:e pure se lo fosse,lo amo e lui ama me e poi non è un delinquente.
Mamma strinse il braccio di mio padre. Sempre più forte. Mio padre si era arrabbiato,l'avevo capito, e mia madre stava cercando di tranquillizzarlo con però scarsi risultati.
Io: papà...
Mi bloccò prima del tempo.
Papà: Elisabeth Williams non uscirai più con quel ragazzo.
Io:tanto ci uscirò lo stesso,non riesco a stargli lontana nemmeno se ci provo.
Mamma:Elisa dai calmati,ascolta tuo padre.
Io:no!
Dissi leggermente urlando,mi alzai dal divano e andai in camera.
Mi stesi sul letto e composi il numero di Jorge.
Io:Jorge?
Jorge:oh principessa!
Io:ci possiamo vedere?
Jorge: cos'è successo.
Disse preoccupato.
Io:ho semplicemente discusso con i miei genitori ed ho bisogno di te.
Jorge:arrivo subito.
Staccai. Gli avevo detto di aver bisogno di lui? Sono troppo sdolcinata.
Dopo pochi minuti che però mi sembrarono infiniti, sentì bussare alla finestra. La aprì e da lì entrò Jorge. Aveva un pantaloncino da basket ed una canotta nera con sopra il giubbotto di pelle,aveva le scarpe da ginnastica,un berretto dei Nets e gli occhiali da sole.
Jorge: principessa cos'è successo?
Disse togliendosi gli occhiali e il giubbotto e guardandomi negli occhi.
Io:ho detto ai miei genitori di te e...
Dopo qualche secondo ricominciai
Io:bhe hanno reagito male perché sei del Bronx.
Jorge: scommetto che mi hanno chiamato delinquente,vero?
Io:vero,ma io non lo penso.
Dissi guardandolo negli occhi,lui si avvicinò e mi abbracciò.
Jorge:ti fidi di me?
Io:si Jorge,mi fido di te.
Mi abbracciò più forte,si avvicinò alle mie labbra stringendomi i fianchi. Mi iniziò a baciare dolcemente,dopo poco ci staccammo per riprendere fiato.
Io:ho un'idea
Dissi sorridendo. Lui mi invitò a continuare.
Io:vuoi conoscere i miei?
Jorge:davvero?
Io:si
Jorge:okay,però non pensi sia presto?
Io:bhe se questo può aiutarli a cambiare idea perché non farlo.
Sorrisi maliziosamente e lui mi seguì.
Io:vuoi dormire con me?
Jorge:sicura?
Io:si
Jorge:ok,allora va bene.
Rimasimo uno difronte all'altra per un po'.
Io:bhe vado in bagno a lavarmi.
Jorge:ti vuoi fare una doccia?
Chiese con sguardo malizioso.
Io:si,ma una cosa veloce.
Jorge mi guardò dalla testa ai piedi.
Jorge:bhe,vorrei lavarmi anch'io.
Io:no Jorge
Jorge:ma perché?
Io: perché non ti conosco ancora abbastanza per fare una doccia o fare sesso con te.
Jorge:ok,allora ti aspetto qui.
Disse triste con la sua solita faccia da cucciolo.
Presi l'intimo di pizzo rosa dal comodino e un pantaloncino rosso con una canotta bianca.
Entrai sotto al getto di acqua calda,feci una cosa veloce anche se volevo stare tutta la giornata lì sotto. L'acqua mi rilassava. Quando uscì dal bagno però notai che il completino di pizzo non c'era e a quel punto mi ricordavo che l'avevo rimasto sul letto quando avevo preso il pantaloncino. E ora? Dovevo chiederlo a Jorge?bhe sì non potevo stare senza intimo!
Io:Jorge?
Jorge:si amore!
Io:mi potresti passare l'intimo sul letto?
Dissi imbarazzata. Sentì Jorge dall'altro lato sogghignare. Stava già pensando male.
Jorge:solo se mi fai entrare.
Io:Jorge!
Dissi stufata.
Jorge:sono se mi fai entrare principessa
Ripeté. Già immaginavo la sua faccia.
Io:okay!
Mi coprì con un asciugamano che arrivava appena sotto il sedere. Aprì la porta e Jorge entrò più sorridente che mai.
Io:Jorge guarda che non mi vedrai nuda.
Dissi un po' dura. Il suo sorrisetto si accentuò ancora di più,cosa stava pensando di fare.
Jorge:ne sei sicura?
Rimasi a bocca aperta,con che coraggio.
Sentì bussare alla porta della camera. Chi era ora?
Chiusi la porta del bagno a chiave come un razzo.
Mamma:amore posso entrare?
Io:si mamma entra,mi sto lavando.
Jorge sogghignò, cos'è che lo faceva tanto ridere?
Mi misi un dito davanti alla bocca facendogli capire che doveva stare in silenzio.
La porta si aprì e sentì dei passi. Sentì più tardi il rumore del letto che si abbassa al peso di una persona,mia mamma in questo caso.
Mamma: papà si è calmato.
Iniziò a parlare,non dissi niente,aspettavo che lei continuasse.
Mamma:volevo dirti che noi usciamo e che quando torniamo ti vogliamo riparlare,stavolta manterremo la calma.
Io:ok mamma,ci vediamo dopo.
Dissi quasi sussurrando,penso che mi ha sentita. Mia madre si alzò e uscì dalla mia camera chiudendo la porta.
Io e Jorge ci guardammo negli occhi per qualche minuto.
Finché non parlai io per prima, l'imbarazzo non lo amo.
Io:Jorge se mi dai l'intimo ed esci mi vesto.
Jorge:bhe non puoi vestirti difronte a me?
Io:Jorge!
Dissi sospirando,ma lui non si mosse.
Jorge si avvicinò di più a me,posso l'intimo sul lavandino e si avvicinò ancora di qualche passo rimanendo a pochi millimetri di distanza. I nostri corpi erano schiacciato,non ci sarebbe potuto passare niente,eravamo attaccati.
Il mio cuore iniziò a battere fortissimo. Pensavo che tra poco sarebbe scoppiato.
Abbassò la testa avvicinandosi ancora di più a me.
Era a pochi millimetri dalle mie labbra,me le iniziò a baciare delicatamente ma quel bacio gentile divenne un bacio passionale.
Mi mise le mani sui fianchi, sentì il suo tocco sulla mia pelle,un brivido mi scese lungo la schiena.
Dopo un tempo infinito ci staccammo per riprendere fiato.
Jorge:ti amo
Era la prima volta che me lo diceva,mi amava. Oh mio dio!
Io: anch'io.
Era verissimo lo amavo. Certo ci conoscevamo da poco, pochissimo,4 giorni. Ma ci amavo già,forse eravamo anime gemelle. Ho sempre creduto che esistessero le anime gemelle ed ora ne avevo la prova perché due persone non si possono innamorare il 4 persone se non sono anime gemelle,e noi lo eravamo.

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