Capitolo 14:vi presento Elisabeth

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Jorge's pov
La mattina dopo la grande cena a casa di Elisabeth le mandai un messaggio

Da Jorge
Amore stasera vieni dai miei?❤️

Misi il cuoricino. Si sa che se non lo metti le ragazze si iniziano a fare 50 film mentali.

A Jorge
Okay,come mi devo vestire?

Ecco il solito pallino delle ragazze. Devono sempre chiedere come vestirsi. Hanno sempre la fissa un abito per una occasione. Prendete la prima cosa che vi capita e buttatevela addosso.

Da Jorge
Amore è una cena da mia mamma un jeans e una felpa va bene

La tranquillizzai. Non volevo agitarla ancora di più.

A Jorge
Ok,allora a stasera,vado a scuola ciaooo😘

Da Jorge
Ciao❤️

L'avevo tranquillizzata. Bravo me.
Mi alzai dalla sedia ed andai a lavoro.

Elisabeth's pov
Jorge mi ha invitato stasera a cenare dalla madre. Che bello. Devo vestirmi bene. Ma lui ha detto una cosa sportiva quindi mi vestiró sportiva. Andai a scuola accompagnata da papà perché stava piovendo molto. Giorgia non c'era,aveva l'influenza. Uffa. Mi andai a sedere dietro vicino la finestra da sola. Ero triste,non avevo nessuno a cui raccontare di ieri. I miei si erano comportati bene e anche Diego per quanto protettivo si era saputo comportare. Jimmy invece era stato quello più gentile e allegro dopo mia mamma che era anche arrossita ai complimenti di Jorge. Jorge fa quest'effetto alle donne. Il professore di diritto entrò ed iniziò a spiegare. Prestai attenzione alla sua lezione per la prima volta,visto che non avevo nulla da fare, e ad essere sincera era una palla. Non penso avrei mai più ascoltato una sua lezione. Finita scuola vidi la macchina nera di mio padre davanti il cancello. Entrai in auto e lo salutai abbracciandolo.
Io: papà stasera sono dalla mamma di Jorge
Papà:ok,ricordati di stare attenta.
Intendeva del sesso per come mi guardò. Ma non sapeva che io e Jorge eravamo già stati a letto e non gliel'avrei detto fino a quando non mi avrebbe visto col pancione. Ma penso che l'avrebbe capito da solo. Arrivai a casa e salutai mamma. Le dissi che stesura sarei andata a mangiare da Jorge e lei disse che andava bene sempre con la solita raccomandazione"stai attenta". Lei e papà una sola cosa.
Mi affrettai a salire e fare i compiti. Una volta finiti mi feci un bel bagno caldo. Mi misi l'intimo bianco e presi un jeans strappato ma non troppo e una felpa senza cappuccio bianca con un settenano disegnato. Lo so è imbarazzante ma a me piace. Misi gli anfibi e scesi giù. Presi le chiavi il giubbotto nero e la borsetta nera.
Io:mamma, papà ci vediamo domani
Mamma: perché domani?
Papà:infatti, perché?
Oh cavolo e ora non gli posso dire che resto a dormire da Jorge. Ma se glielo chiedo forse dicono di sì. Non penso ma proviamo.
Io:avevo pensato di andare a dormire da Jorge.
Papà:oh no tu torni e io ti aspetterò sveglio.
Disse con voce severa.
Io:ok papà
Dissi sbuffando e uscendo di casa. Andai in macchina e misi in moto per andare al Bronx.
Prima di arrivare chiamai Jorge.
Dopo due squilli rispose.
Jorge:Hey principessa dimmi
Sembrava stesse sorridendo.
Io:sto arrivando,vengo da te?
Jorge: ok,io sono a casa.
Io:ciao
Staccai senza aspettare una sua risposta ed entrai nel Bronx. In fondo non era così male come dicevano. C'era gente strana ,se così si può definire,ma anche gente come Jorge. Brava gente che abita in un brutto quartiere.

Jorge's pov
Elisabeth stava arrivando da me. Mi misi un pantalone di tuta grigio con una felpa con la zip rossa. Mi sistemai i capelli spettinandoli,mi rendevano più figo,e scesi giù. Dopo qualche minuto sentì qualcuno bussare. Andai ad aprire la porta sorridente. Era la mia Elisabeth,me l'ho aspettavo.
Io:Hey principessa
Elisabeth:Hey Jorge
La feci entrare e lei mi diede un bacio sulla guancia.
Io:mi piace la tua felpa
Dissi ridendo
Lei mi guardò alzando gli occhi al cielo e incrociò le braccia al petto facendo la finta offesa. Io mi avvicinai a lei lentamente.
Io:sei così carina quando ti arrabbi
Le sciolsi le braccia e me le portai dietro la nuca. Misi le mie braccia intorno alla sua vita ed inizia a farla ballare. Lei rise leggermente per non farsi sentire.
Elisabeth: perché balliamo?
Disse con voce divertita.
Io:per chiederti scusa.
Dissi ovvio. Lei appoggiò la testa al mio petto.
Elisabeth:perdonato
Le presi la testa fra le mani e la baciai appassionatamente. Avevo bisogno delle sue labbra sulle mie. Quando ci allontanammo la presi per mano e uscimmo di casa.
Elisabeth:dove andiamo?
Io:al parco
Elisabeth:oh si
Disse facendo un saltino. Una volta arrivati vidi dei miei amici,ci avvicinammo a loro e feci le presentazioni.
Indicai il mio migliore amico
Io:lui è Brandon
Elisabeth:piacere.
Disse sorridendo.
Brandon:piacere Biancaneve
Guardò la maglia ed Elisabeth arrossì e sorrise imbarazzata.
Brandon era un tipo apposto,di cui ci si poteva fidare ed io mi fidavo di lui. Era alto come me ed aveva i capelli rossi un po' lunghi e gli occhi nocciola che andavano nel giallo. Accanto a lui c'era la sua ragazza.
Io:lei è Olivia,stanno insieme.
Elisabeth annuì e porse la mano a Olivia che la strinse.
Elisabeth:piacere Elisabeth
Olivia:che bel nome
Andavano già d'accordo queste due. Io e Brandon andammo a fare una partita a basket mentre Olivia ed Elisabeth erano su una panchina a parlare.

Elisabeth's pov
Jorge mi presentò i suoi amici. Brandon aveva i capelli rossi leggermente lunghi e gli occhi nocciola quasi giallo. Aveva un pantalone di tuta nero e una maglia a mezze maniche gialla. Olivia invece aveva i capelli nero corvino,la pelle mulatta e gli occhi neri. Aveva una tuta verde e bianca. Non molto di moda ma neanche inguardabile. Jorge e Brandon andarono a giocare un po' a basket e lasciarono sole me e Olivia.
Olivia:tu e Jorge state insieme?
Chiese sorridendo
Io:si
Risposi guardando Jorge con occhi a cuoricino.
Olivia:si vede così tanto che vi amate.
Mi girai verso di lei e sorrisi
Io:davvero?
Lei annuì
Olivia:sai sembri una ragazza simpatica e gentile
Io:oh grazie anche tu sembri una tipa a posto
Lei mi ringraziò e poi continuò il discorso su di me
Olivia:vieni da Manatthan vero?
Io:si come l'hai capito?
Come aveva fatto. Era un indovina?
Olivia:felpa firmata vera, occhi ingenui e un semplice bracciale al polso. Noi di qua non ci vestiamo così,non camminiamo così e non parliamo come te
Mi stupí,aveva capito tutto questo solo guardandomi per un secondo.
Il mio sorriso svanì ma lei me lo fece ritornare.
Olivia:certo che hai fatto una bella scelta
Disse dandomi un pugnetto sul braccio e sorridendomi. Dopo una mezz'ora passata a chiacchierare, e se devo essere sincera lei parlava di più di me,era una chiacchierona, Jorge si avvicinò a noi e mi prese per i fianchi facendomi alzare. Mi strinse a sé. Era sudato ma il suo sudore non mi dispiaceva.
Jorge:ti sei stancata ad aspettarmi?
Io:no,Olivia è più simpatica di te
Dissi sorridendo e sembrando il più sincera possibile. Lui ci rimase male. Ci era cascato!
Inizia a ridere e lui mi guardò con una faccia strana.
Io:stavo scherzando,senza di te non riesco a stare neanche un minuto.
Lui alle mie parole mi tirò ancora di più a me e mise le sue mani calde sulle mie guance. Mi baciò piano e delicatamente fino a trasformarlo in un bacio passionale. La sua lingua chiese l'accesso alla mia bocce e senza farmelo ripetere glielo concessi. Il bacio sembrò infinito. Ci staccammo per la mancanza di aria.
Jorge:vieni andiamo da mamma
Io annuì e salutai Olivia e Brandon con un abraccio. Iniziammo a camminare verso un palazzo un po' malandato. Era di un azzurro spento e aveva qualche macchia bianca e grigia qua e là. Intorno c'erano poche finestre e ogni apparecchio aveva un piccolo balcone. Contanti le finestre il palazzo aveva 8 piani. Era altissimo.
Jorge mi avvicinò a lui stringendomi dalla vita ed entrammo nel grande palazzo.
Io:a che piano abita la tua famiglia
Jorge:ottavo,ultimo
Spalancai gli occhi. Io e lo sport non andavano d'accordo e non ero abituata a fare otto piani di scale a piedi.
Io:mi aiuterai?
Jorge rise capendo che non ero una sportiva e io gli diedi un pugnetto sul braccio.
Jorge:certo che ti aiuterò
Rispose ovvio
Iniziammo a salire e una volta arrivati al quinto piano mi fermai.
Io:Jorge aspetta un attimo,fammi riprendere.
Jorge sbuffò scocciato. Io lo guardai e lui si avvicinò a me.
Jorge:andiamo? Dai manca poco
Io:si un secondo
Ma lui non potendo aspettare neanche un po' mi prese in braccio a sacco di patate. Sembrava non avesse faticato.
Io:Jorge,mettimi giù!
Gridai,ma niente,non mi lasciò. Gli diedi dei pugni sulla schiena ma non gli fecero effetto. Sembrava gli stessi facendo il solletico. Quando arrivammo davanti ad una porta in legno scuro all'ottavo piano mi mise a terra. Mi abbracciò da dietro e bussò.

Hey belli,lo so non è il massimo come capitolo,anche i precedenti non sono un gran che ma tra poco arriva la parte bella. Voi continuate a leggere e poi mi fate sapere. 😉

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