Capitolo 15:vi presento Elisabeth parte 2

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I segreti a volte hanno bisogno di rimanere segreti. Quindi non obbligate mai nessuno a dirveli. Se si chiamano segreti ci sarà un motivo.

Jorge's pov

Entrammo in casa e mia madre ci accolse subito. Mia madre si chiama Alice e mia sorella Hanna. Mio padre è russo ma è venuto qui una volta in vacanza e ha conosciuto la mamma. Si sono innamorati e sono nato io la prima volta che l'hanno fatto. Sono sempre stato il preferito di mamma, ovviamente.
Mamma:piacere Alice
Elisabeth:piacere Elisabeth,la ragazza di Jorge.
Hanna:mamma chi è, la ragazza di Jorge di questa settimana?
Disse mia sorella ad alta voce. Stupida che è.
Mamma:Hanna!
Mia madre sospirò e ci fece accomodare. Presi il giubbotto di Elisabeth e lo appesi all appendi abiti.
Hanna entrò in soggiorno-cucina e io le risposi a tono della sua domanda.
Io:no lei è Elisabeth la mia ragazza permanente e se lo vuoi sapere stiamo insieme da 6 mesi.
Le risposi irritato. Mi aveva dato sui nervi il modo e quello che aveva detto e lo sa che io sono un tipo irritabile.
Elisabeth mi prese il braccio e io mi girai verso di lei.
Elisabeth:Jorge dovrei andare in bagno
Forse lo disse solo per togliere un po' di tensione che si era creata e se questo era il suo intento ci era riuscita. La accompagnai al bagno e ritornai in cucina.

Elisabeth's pov
Alla porta ci venne ad aprire una signora giovane,sui 40 anni portati bene. Era la mamma di Jorge credo
X:piacere Alice
Le strinsi la mano
Io:piacere Elisabeth,la ragazza di Jorge
Alice aveva i capelli biondi e gli azzurri, era una signora magrolina e alta più di me,bhe io non sono tanto alta.
Ad un tratto sentì una voce squillante e giovane. Hanna,la sorella di Jorge,pensai immediatamente.
Hanna:mamma chi è,la ragazza di Jorge di questa settimana?
La ragazza di Jorge di questa settimana? E che vorrebbe dire con questo e poi io e Jorge stiamo insieme da tempo. Che ragazza sfacciata.
Vidi Jorge infastidito dalle parole della sorella e la madre scocciata e leggermente arrabbiata la richiamò.
Hanna arrivò nel soggiorno-cucina,non ebbi il tempo di squadrarla per bene che Jorge irritato parlò.
Jorge:no lei è Elisabeth,la mia ragazza permanente e se lo vuoi sapere stiamo insieme da 6 mesi
Sono fiera di te Jorge. La signora ci fece entrare e Hanna infastidita andò di nuovo verso il corridoio da cui era uscita poco fa. Era una ragazza piccolina,molto magra e alta come la madre. Aveva i capelli biondi e gli occhi azzurri e molto grandi a differenza di Jorge e della madre. Era una tavola da surf. Aveva delle labbra carnose come Jorge ma molto chiare e il suo naso era alla francese a differenza del fratello. In fin dei conti era una bella ragazza,forse un po' scortese ma carina.
Io:Jorge dovrei andare in bagno
Lo dissi per togliere un po' di tensione che si era creata. Sembrava stare su un filo in mezzo ad un dirupo e chi si muoveva moriva. Jorge mi accompagnò e appena entrai in bagno mi lavai le mani,le avevo sudate. Tornai nella stanza in cui ero prima ed aiutai Jorge ad apparecchiare per la cena.

Jorge's pov
Quando Elisabeth tornò dal bagno la vidi più rilassata. Mi fece aiutare ad apparecchiare. Mia madre aveva preparato del pollo con le patate. Se vi state chiedendo dov'è mio padre non lo so. È morto tempo fa in guerra ed è per questo che porto la sua targhetta al collo,mi ricorda lui. Lui per me era tutto, a volte quando mi guardo vedo in me i suoi occhi,i suoi capelli,il suo naso e le sue labbra di questo rosso acceso. Quanto mi manca. Basta pensarvi altrimenti piango. Andai a chiamare Hanna quando mia madre mi disse che era pronto.
Io:Hanna vieni a mangiare.
Hanna non rispose ma in cambio aprì la porta ed uscì andando verso la cucina.
Mi sedetti accanto a Elisabeth e mia madre. Iniziammo a mangiare e nessuno parlò finché Elisabeth imbarazzata per il silenzio aprì bocca.
Elisabeth:avete una bella casa
Bella casa? No questa era bella! Me la segno! Avevamo un tavolo a 6 posti. Una cucina ad angolo piccolissima e di colore bianca. Un divano a due posti giallo e due poltrone azzurre e un tappeto bianco. Tutto in una stanza come la cucina di casa di Elisabeth. C'era un balconcino orribile e minuscolo. Era meglio casa mia,almeno non era all'ottavo piano senza ascensore.
Mamma:oh grazie cara
Disse mia mamma con una voce dolce e gentile,era sempre stata così.
Hanna:mamma lo sappiamo che ha detto una palla più grande di quelle di Jorge.
Elisabeth arrossì,mia mamma anche,per la vergogna ed io. Oh io ero quello che stava nero. Avevo cambiato colore per la rabbia.
Io:Hanna in camera tua
Hanna non mi ascoltò ed io mi arrabbia ancora di più,ma per fortuna,quando stavo per esplodere, Elisabeth mi mise una mano sulla gamba e mi guardò negli occhi facendomi calmare.
Elisabeth: comunque tuo fratello le ha più grandi,ne sono certa
Oh mio dio! Sto morendo dalle risate. Non ci posso credere che la mia Elisabeth abbia detto una cosa del genere. Mia sorella a quelle parole si ammutolì per tutta la cena e mia madre sorrise come me. Dopo aver cenato Elisabeth e Hanna sparecchiarono mentre mia mamma iniziò a lavare i piatti. Erano le 22:05,era ancora presto per accompagnare Elisabeth.
Io: Elisabeth vuoi venire un po' a casa mia?
Elisabeth:ok,va bene.
Mia sorella si mise sul divano a guardare la TV e con lei anche mia mamma. Prima di uscire Elisabeth salutò tutti e ringraziò mia madre per il buonissimo cibo. Mia mamma cucina bene! Arrivammo a casa mia ed entrammo.
Elisabeth: comunque è simpatica tua mamma ma non posso dire lo stesso di tua sorella
Disse sincera
Io:lo so è una rompi palle
Lei rise e si tolse il giubbotto mettendolo sul divano.
Io: comunque sono morto dalle risate quando hai detto a mia sorella che ce l'avevo grande
Lei rise ancora di più ed anch'io
Elisabeth:lo so,sono state una grande
La feci sedere sul divano e iniziammo a coccolarci. Le iniziai a fare i grattini sulla schiena e lui mi massaggiò la cute.
Io:tra poco e il mio compleanno
Elisabeth:si lo so,il 14 marzo,lo ricordo bene amore
Le sorrisi a come mi aveva chiamato "amore"
Io:ed il tuo è in 21 maggio
Lei annuì e mi diede un bacio sulla guancia
Erano le 23 ed avevamo passato un'ora a coccolarci e parlare di un nostro futuro insieme. Di come avremmo voluto sposarci e su questo eravamo d'accordo,volevamo entrambi una cosa semplice e volevamo sposarci in un posto per noi speciale.
La riaccompagnai a casa e prima di scendere mi diede un caloroso bacio. Aspettai finché lei non aprì la porta e girandosi verso di me mi salutò con la mano. Partì e ritornai a casa. Chi sa cosa mi regalerà al mio compleanno. Bhe per il suo compleanno io l'idea c'è l'ho ma non ve la svelo.

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