Capitolo 37:lieto fine

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Jorge's pov
Stavo per uscire finalmente da quell'ospedale orribile. Era passata una settimana o qualcosa in più e finalmente i medici avevano deciso di mandarmi a casa. Come già detto precedentemente,odio gli ospedali. In questo periodo Elisabeth mi era stata sempre accanto,come un'ombra. Era sempre tanto gentile,avevi intenzione di farle una sorpresa per ringraziarla. Mi aveva accudito,ogni giorno veniva da me,anche a Natale,mi ha portato un braccialetto di plastica,dicendo che l'aveva comprato fuori all'ospedale,non era mai stata brava a mentire,io non le avevo fatto nessun regalo,non potevo uscire da questo stupido posto. Mi era dispiaciuto così tanto,lei almeno mi aveva fatto un braccialetto,che per quanto comprato all'ultimo momento era sempre un gesto che apprezzavo. Avevo intenzione di farle una sorpresa con i fiocchi,magari una cena a lume di candela sulla "collina di Elisabeth",qualche rosa sparsa,e per ultimo potrei chiederle di sposarmi,ok no,stiamo correndo troppo,magari un bel discorso su quanto la amo,si è perfetto. Mi alzai dal letto e presi il cellulare posto su un tavolino, perché l'hanno messo così lontano il telefono? Lo presi e composi il numero di Brandon
Io:Brandon voglio organizzare una sorpresa ad Elisabeth e tu mi devi aiutare
Brandon:dimmi tutto amico
Iniziai con la mia idea e lui d'accordissimo mi disse che avrebbe organizzato tutto nei minimi dettagli,ora mancava solo il regalo,quello volevo farlo io però.
Arrivai nello studio del dottore e bussai.
Dott.Norman:avanti
Entrai.
Dott.Norman:mi dica signor Jorge
Mi accomodai su una delle due poltrone nere difronte alla scrivania.
Io:potrei uscire prima?
Dott.Norman:quanto prima?
Mi chiese inarcando la testa verso destra.
Io:tra mezz'ora tipo
Dissi poggiando le mani sulla scrivania.
Dott.Norman:e perché vuole uscire prima?
Mi chiede guardandomi ancora più curioso di prima.
Io: perché ho preparato una sorpresa la mia ragazza
Dissi alzando le spalle. Lui mi guardò sorridendo.
Dott.Norman:se è così importante va bene
Mi alzai felice dopo avergli stretto la mano ed andai di nuovi nella mia stanza. Rimisi i miei abiti nel borsone nero che mi aveva portato mia madre e chiamai Brandon. Dopo dieci minuti arrivò,firmai una carta che diceva che ero uscito dall'ospedale ed entrai nell'auto di Brandon.
Brandon:dove la porto?
Disse sorridendomi
Io:direi di andare nella gioielleria più costosa di Manatthan
Dissi sorridendo a mia volta. Partì veloce. Arrivammo dopo pochissimo ad una gioielleria piccola ma di classe. Entrai un po' titubante,un ragazzo dietro al bancone mi guardò dalla testa ai piedi. Okay,forse non ero vestito come uno che entra in una gioielleria di classe ma chi se ne fregava. Mi avvicinai a lui con passo lento e deciso.

Dopo aver deciso uscii felice dal negozio. Le avevo comprato una collana in argento con una pietra acquamarina,era così bella,mi ricordava il mare,dove ci eravamo conosciuti la prima volta,dove l'avevo visto la prima volta e mi ero innamorato la prima volta. La feci vedere Brandon che acconsentì sorridendo. Entrammo in un negozio di abbigliamento per uomo e comprai uno smoking vero. Infine entrai in un negozio di abbigliamento femminile e comprai ad Elisabeth un vestito blu notte con i brillantini. L'avevo già immaginata,tutta in ghingheri per me. Arrivai a casa mia e dopo essermi lavato e cambiato mi affrettai ad andare alla collina dove mi sarei finalmente incontrato con Elisabeth.

Elisabeth's pov
Ero stesa sul letto quando sentì un clacson. Scesi le scale ed andai ad aprire. Mi ritrovai davanti un grande pacco blu decorato con un fiocco azzurro. Guardai a destra e poi a sinistra,non c'era nessuno,decisi di aprire il pacco,forse era per me. Risalii in camera mia ed aprii il pacco,c'era un bellissimo vestito blu notte con dei brillantini. Sopra all'abito c'era una busta bianca con scritto "per Elisabeth". La aprii e lessi la lettera.

Indossa quest'abito,ho preparato una sorpresa solo per noi,aspetta l'auto che ti porterà da me.

P.S. TI AMO

Capii subito di chi si trattava,Jorge. Chi altro? Non sono stupida come le ragazze nei film o nei libri. Chissà quale era questa sorpresa. Forse una cena al mare o con una magnifica vista. Guardai meglio il vestito. Ero la persona più felice al mando. Mi aveva fatto una sorpresa. Andai a lavarmi e dopo mi misi l'abito blu,mi calzava a pennello. Scrissi su un foglietto di carta che ero uscita e che sarei tornata tardi. Misi il foglietto sul tavolo in cucina ed uscii da casa,un' automobile era già lì ad aspettarmi. Riconobbi subito l'auto,era quella di Brandon. Risi per un attimo pensando al fatto che il mio autista aveva una macchina piccolina e azzurra,era un tipo di auto vecchio,credo,o forse era solo lui che la teneva male. Vidi Brandon in smoking scendere dal lato del guidatore e dopo venire verso di me con fare elegante. Si inchinò ed io sorridendo feci lo stesso.
Brandon:mi segua
Feci come detto sempre con un sorriso stampato in faccia,si credeva un vero maggiordomo. Mi aprì la portiera ed io entrai. Velocemente entrò anche lui. Iniziò a percorrere una strada a me familiare,ma non ricordavo sinceramente a cosa portasse. Arrivammo finalmente davanti alla "collina di Elisabeth" ecco dov'era la sorpresa. Scesi dall'auto ed iniziai a camminare verso la cima della collina. Da lontano vidi un tavolo ricoperto da una tovaglia bianca e due sedie del medesimo colore. Al centro del tavolo c'era un candelabro a tre braccia, intorno al tavolo c'erano petali di rose rosse e piccole candele sparse. Poi vidi Jorge appoggiato distrattamente al busto dell'albero,non si era ancora accorto di me finché non mi avvicinai ulteriormente.
Scattò velocemente in piedi,si stistemò la cravatta e poi la giaccia. Mi incamminai verso di lui e lui fece lo stesso. Una volta arrivati a pochi passi di distanza ci guardammo neglio occhi. Gli occhi di cui mi ero innamorata,gli occhi che non sarei mai riuscita a dimenticare,gli occhi di chi ha sofferto ma ha saputo rialzarsi,gli occhi di chi ama alla follia,gli occhi di chi sa di essere amato,gli occhi di Jorge,i suoi occhi, semplicemente i suoi,solo suoi. Si inchinò prendendomi la mano per poi baciarmi delicatamente il dorso.
I nostri occhi si rincontrarono ma stavolta,anche se ipnotizzata parlai.
Io: è bellissimo
Dissi sorridendo e lui fece lo stesso.
Jorge:ma non più di te
Disse prendendomi le mani e portandomi accanto alla sedia facendomi poi sedere. Si sedette accanto a me.
Jorge:ti sta bene questo vestito
Io: l'hai scelto tu?
Chiesi incuriosita.
Jorge:ma certo
Disse ovvio.
Lo guardai stupita. Nei piatti vidi due tacos. Uno per me e uno per lui.
Io:Jorge,i tacos
Dissi ridendo leggermente
Jorge:certo,solo con me li puoi mangiare
Disse alzando le spalle e sorridendo. Entrambi non riuscivamo a smettere di sorridere. La felicità era nell'aria e nulla avrebbe potuto cacciarla via. I nostri occhi erano ormai incastrati,nessuno distoglieva lo sguardo. Iniziammo a mangiare.
Jorge:sei sporca
Disse ridendo
Io:dove?
Dissi inbronciandomi.
Jorge:qui
Disse alzando leggermente e avvicinandosi a me sporgendosi sul tavolo con il busto. Eravamo a pochi millimetri. Mi passò delicatamente un dito sul labbro per poi baciarmi appassionatamente. Si staccò ancora più lentamente da me,facendomi creare le farfalle nello stomaco e mise la mano nel taschino all'interno della giacca quasi come se si fosse ricordato di qualcosa.
Jorge:stavo per dimenticare questo
Disse sorridendo e cacciando una scatolina di velluto blu. La aprì e poi mi guardò negli occhi. Era una collana bellissima. Si alzò prendendo la collana e si mise dietro di me.
Jorge: l'acquamarina,l'ho scelta in po'perché mi ricorda il nostro primo incontro e poi perché mi ricorda la tua ingenuità e purezza,il vestito blu come il cielo perché i tuoi occhi sono scuri ma al loro interno si accendono come delle luci.
Disse mettendomi lentamente la collana. Con ogni suo tocco sembrava di essere in paradiso.
Jorge:io ti amo Elisabeth,l'ho sempre fatto,fin dalla prima volta che ti ho visto,eri così perfetta in quel tuo costume rosso,i capelli bagnati,il tuo sorriso,ogni volta che lo guardo mi fa essere felice. Le tue labbra sanno sempre di fragola e le tue guance rosee mi fanno impazzire. Amo il modo in cui ti leghi i capelli,amo il modo in cui dici di amarmi,amo il modo in cui mi guardi e in cui sorridi,amo le tue paure,amo la tua sfrontatezza,amo le tue lacrime,amo le tue grida,amo il modo in cui freni bruscamente ogni qual volta vedi un gatto,amo te.
Aveva una voce bassa,pacata. Ora toccava a me,cosa potevo dirgli? Misi un attimo in ordine i pensieri.
Io:ti amo anch'io Jorge. Amo le tue labbra sottili,i tuoi occhi,sono magnetici,amo le tue mani calde,amo i tuoi abbracci perché mi fanno sentire al sicuro,amo le tue felpe,amo il tuo letto,amo il tuo orgoglio e la tua testardaggine,amo il tuo essere dolce e romantico,amo il tuo modo di fuggire dai problemi,amo la tua risata,amo la tua voce pacata e talvolta sexy,che ti giuro ti salterei addosso ogni qual volta la usi,amo te. Penso che il nostro amore sia come quello nelle favole,con un lieto fine,saremo piccoli ma voglio sognare,io la principessa tu il mio principe.
Eravamo uno di fronte all'altro,occhi negli occhi.
Jorge:ma io voglio distinguermi,voglio definire il nostro amore diversamente.
Io:e come lo definiresti?
Gli chiesi avvicinandomi e portando le mani dietro al suo collo.
Jorge: infinito,un amore infinito
Io: è perfetto
Ci baciammo delicatamente,come mai avevamo fatto,sembrava di essere a contatto con delle nuvole, finalmente ero tranquilla e felice e finalmente potevo avere un amore con un termine diverso,non più "un amore come quello nelle favole" ma "l'amore infinito" e penso suoni anche meglio.

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